ENRICO LETTA POP A DOMENICA IN: “ALLA FINE DEL 2014 SI VEDRA’ LA CRESCITA, GIUDICATEMI ALLORA”
IL PREMIER RACCONTA AGLI ITALIANI IMU E LEGGE DI STABILITA’, MA DRIBBLA LE DOMANDE SUL CAVALIERE
Semplificare lo schema, a cominciare dal linguaggio. Provare a essere pop, almeno di domenica, per allontanare la complessità di quel numero monster di emendamenti (3.093) piovuti negli ultimi giorni sulla legge di stabilità .
Pop è il palcoscenico scelto, L’Arena di Domenica In. Pop è l’intervistatore, Massimo Giletti, che non smette i panni del presentatore. Pop è anche la metafora scelta per chiedere agli italiani — o meglio, al pubblico che lo guarda distratto da casa in una (in molti casi) uggiosa domenica di novembre — di non aver fretta nel giudicare.
Un messaggio che vuole essere rassicurante: non affrettatevi a giudicare, datemi tempo fino alla fine del 2014, poi ne potremo parlare.
Pop è anche la metafora scelta dal premier per il passaggio più saliente di tutta l’intervista: un volo transoceanico, dal nostro Mare attraverso l’Atlantico, per arrivare allo skyline pop per eccellenza. Manhattan.
Con l’aiuto di un’immagine che tutti, bene o male, hanno in mente (la punta del Chrysler che svetta, l’Empire State Building con le sue luci), Letta prova a raccontare il faticoso percorso verso la ripresa come se fosse un film — hollywoodiano, s’intende.
“Alla fine del 2014 si vedrà la crescita, giudicatemi allora”, chiede a nonni e nonne, mamme e papà , coppie e famiglie alle prese con il post lasagna. “Dalla crisi si esce solo passo passo […]. C’è un’unica possibilità , cioè andare avanti”, spiega il premier ricorrendo alla metafora per antonomasia. “Stiamo facendo la trasvolata dell’Atlantico e già si vedono i grattacieli di Manhattan”.
L’atterraggio – prosegue – è previsto “per la fine del 2014, con le tasse che scendono, la crescita che c’è e i primi segnali dalla lotta alla disoccupazione”. È allora – rilancia Letta – che mi si potrà giudicare.
Quanto all’Imu – afferma il premier – “abbiamo mantenuto gli impegni presi”. “Le coperture saranno trovate e indicate nei prossimi giorni. L’obiettivo è però quello di non ricominciare a fare debiti. Non ho alcuna intenzione di essere meno che rigoroso a riguardo”.
Niente numeri, bando alle cifre.
C’è posto invece per il calcio – chè è domenica, non sia mai! Così il buon Giletti consegna nelle mani del premier una maglia del Milan autografata dall’intera squadra, accompagnata dall’augurio “Buon lavoro” da parte del club.
L’omaggio è preceduto da un video in cui Riccardo Montolivo, centrocampista e capitano del Milan, augura “in bocca al lupo e auguri di buon lavoro” al capo del governo.
Giletti approfitta per chiedere a Letta se preferisce la permanenza di Galliani ai vertici del Club o se è per un cambio in favore di Barbara Berlusconi. “No, non metto becco su quelle cose lì di Berlusconi, deciderà lui…”, glissa Letta.
(da “Huffingtonpost“)
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