ALTRO CHE RIDURRE LE SPESE: IL CONSIGLIO DI PRESIDENZA DEL SENATO PASSA DA 10 A 12 MEMBRI
A CIASCUN COMPONENTE SPETTA UN UFFICIO ESCLUSIVO, UN’AUTO CON AUTISTA, TRE SEGRETARIE E UN CELLULARE GRATUITO… I DUE NUOVI IN PIU’ SONO DELL’IDV E DEL PDL….LA NOVITA’ COSTERA’ 500.000 EURO L’ANNO AL CONTRIBUENTE
Il Senato ha approvato due giorni fa con un accordo bipartisan una modifica al regolamento grazie alla quale passa da 10 a 12 il numero dei membri del consiglio di Presidenza di Palazzo Madama.
L’esito della votazione, per essere precisi, ha visto la condivisione di tutti gli schieramenti: 239 sì, 12 no, 15 astenuti.
I due nuovi membri del consiglio di presidenza saranno uno dell’Idv e uno del Pdl, in modo da rispettare l’equilibrio tra maggioranza e opposizione.
A perorare la causa dell’aumento del numero dei membri, in questo caso è stato il partito di Di Pietro, in quanto, a maggio 2008, si era visto scippare una delle cinque poltrone in quota opposizione, a vantaggio del partito del Sud Tirol che aveva nominato Elga Thaler.
Dopo un anno di lamentele, il Senato ha premiato anche Di Pietro, aumentando per la prima volta il numero dei componenti del Consiglio di presidenza.
Ovviamente motivando il tutto con “esigenze di rappresentatività ” e col fatto che la correzione sarebbe transitoria, vale a dire valida solo per questa legislatura e per i gruppi che si sono costituiti dall’inizio della legislatura, in attesa di una rivisitazione più ampia, già allo studio della giunta del regolamento di Palazzo Madama.
Chiacchiere a parte e relative patetiche giustificazioni, resta il fatto che la Casta ha colpito ancora.
Uno dei pochi contrari è stato Villari del Gruppo Misto: “In aula è stata denunciata questa forzatura del regolamento che crea un precedente pericoloso, dal momento che non si era mai verificata prima d’ora. Si tratta di uno strappo che sarà pagato dai contribuenti, ai quali in pubblico si ammaniscono risparmi e sermoni per poi, al riparo del Palazzo, accollargli spese e sprechi per accontentare i soliti noti,compresi quelli dell’Idv che si spacciano per campioni dell’antipolitica”.
Alle rimostranze di diversi senatori che proponevano di sciogliere il consiglio e rivotare da capo i 10 membri previsti, il presidente Schifani ha sostenuto che “ormai è troppo tardi”.
Vi chiederete: ma questi membri del Consiglio di presidenza perchè ci tengono tanto a essere nominati?
Ecco il motivo: ognuno di loro ha una serie di benefit e prerogative.
Un ufficio a uso esclusivo, un’auto blu con autista, un telefono cellulare interamente a carico del Senato, la possibilità di assumere tre segretarie per tutta la durata dell’incarico nell’arco della legislatura ( fino al 2013 in questo caso).
Questa modifica con altri due membri costerà qualcosa come circa 500.000 euro, un miliardino delle vecchie lire, tanto per gradire.
A dimostrazione che una cosa sono le chiacchiere, un’altra i fatti concreti. Quando c’è una torta da spartire arrivano tutti con piattino e forchetta d’ordinanza.
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