“ANCHE SE È ‘VIETATO’ DIRLO IN GIRO, MOLTI PARLAMENTARI DI FRATELLI D’ITALIA SONO PRO PALESTINA”
SULAIMAN HIJAZI, VICEPRESIDENTE DELLA ONLUS ABSPP, REPLICA ALL’ARTICOLO DEL “FOGLIO” SUI SUOI RAPPORTI CON CONTE: “ABBIAMO RAPPORTI CON TUTTI, PERSONE DI SINISTRA E ULTIMAMENTE ANCHE CON LA DESTRA”
Sulaiman Hijazi è vicepresidente della Onlus Abspp (Associazione benefica di solidarietà con il popolo palestinese).
Hijazi è oggi al centro delle cronache dopo un articolo de ‘Il Foglio’ sui “rapporti dei grillini” con la Onlus
Hijazi, che scattò un selfie con Conte a Milano nel 2022, tiene a precisare che la Onlus Abspp “intrattiene rapporti con tutti” e che la deputata M5S Stefania Ascari (citata nell’articolo de ‘Il Foglio’ dal titolo “Intifada grillina”) “è solo uno degli ultimi esponenti politici” con cui l’associazione ha avuto a che fare.
“Abbiamo rapporti con persone di sinistra e ultimamente anche con la destra”, spiega l’attivista palestinese.
A chi gli chiede se tra le forze politiche di destra a cui fa riferimento ci siano anche Fratelli d’Italia e altri partiti dell’arco parlamentare, Hijazi risponde di sì: “Anche se è ‘vietato’ dirlo in giro, si sa che molti parlamentari di FDI sono pro Palestina. Chi dice di stare con i diritti del popolo palestinese viene accusato di essere contro Israele”.
“Se ho avuto incontri con esponenti di FDI? Non posso dirlo”, taglia corto il vicepresidente della Onlus. “So benissimo che ci sono tanti sostenitori della Palestina non solo in FDI ma anche nella Lega e in Forza Italia. Solo che ora non possono manifestare questo consenso. Chi appoggia la questione palestinese viene sempre associato al terrorismo e all’antisemitismo, cose che non ci riguardano minimamente”.
“Siamo per fortuna in un paese democratico: se l’essere palestinese è una colpa, è la miglior colpa che abbiamo avuto in vita nostra”, insiste l’attivista, il quale definisce “menzogne” le accuse secondo cui la Onlus Absapp sarebbe un canale di finanziamento di Hamas.
“Noi vogliamo parlare solo di Palestina – assicura – e far capire le sofferenze del popolo palestinese, aiutando i bisognosi. Tutto qua. Bisogna far capire alla gente e soprattutto ai politici che la questione palestinese non è questione di tifo da stadio, è una questione di diritti”.
(da Adnkronos)
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