BENZINA E PEDAGGI AUTOSTRADALI, ARRIVA LA STANGATA DEL GOVERNO MELONI
TARIFFE AUMENTATE DEL 2% E DI UN ALTRO 1,34% DA LUGLIO
Per gli automobilisti il nuovo anno si aprirà con una probabile doppia stangata.
A rincarare saranno i carburanti al distributore ma è in arrivo anche un aumento dei pedaggi autostradali del 2% sui tratti gestiti da Aspi. Nessun rincaro invece per le altre concessionarie.Capitolo carburanti: il taglio delle accise deciso a suo tempo dal governo Draghi non è stato prorogato in legge di Bilancio e scadrà oggi 31 dicembre 2022, ultimo giorno in cui si potrà fare benzina con lo sconto di 18,3 centesimi al litro.
Nei mesi passati la riduzione delle accise introdotta dal governo Draghi a partire da marzo era stata inizialmente di 25 centesimi, 30,5 centesimi considerando anche l’Iva. Questa misura era durata fino a fine novembre, poi dal 1° dicembre era stata tagliata a 15 centesimi dall’esecutivo Meloni (18,3 centesimi con l’Iva). Ora arriva lo stop definitivo e per automobilisti e famiglie non ci saranno più sconti sui carburanti. Il timore è di tornare ai record del 2022. L’anno si chiude con le quotazioni sui minimi dell’ultimo anno e mezzo per la benzina (1,625 euro al litro) mentre il diesel si muove a quota 1,689 euro, livello più basso da un anno (rilevazioni settimanali del Mase dal 19 dicembre al 25 dicembre).
Nonostante i ribassi di queste ultime settimane, il 2022 è però risultato l’anno dove i carburanti sono stati più cari di sempre. È quanto emerge da un’analisi dell’Unione nazionale consumatori (Unc).
«Per la benzina in modalità self service la media annua è stata di 1,812 euro al litro, il gasolio si è invece mosso su una media di 1,815 euro al litro», precisa spiega Massimiliano Dona, Presidente Unc. L’associazione spiega che è stato battuto il precedente primato del 2012, quando la benzina si fermava a 1,786 e il gasolio a 1,706. «Ecco perché il governo dovrebbe rivedere il suo grave errore», conclude Dona.
Guardando ai numeri più nel dettaglio, il record storico è stato registrato, nei dati settimanali del Mite, oggi Mase, per i prezzi in self service, nella rilevazione settimanale del 14 marzo 2022, dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. In quel frangente la benzina ha raggiunto il picco di 2,185 euro al litro mentre il gasolio ha registrato un livello di 2,155 euro al litro.
Tornando ai pedaggi autostradali, gli occhi saranno puntati sul decreto ministeriale di fine anno che fisserà gli aumenti sulla rete autostradale nazionale a partire dal 1° gennaio 2023.
Sul fronte pedaggi, sulle arterie di competenza di Autostrade per l’Italia dal primo gennaio le tariffe aumenteranno del 2%, con aggiunta di un altro 1,34% dal primo luglio 2023. È confermato inoltre lo stop agli aumenti sulle Autostrade A24/A25 Roma-L’Aquila Teramo e Diramazione Torano Pescara: il Mit, si legge in una nota del ministero, sta facendo approfondimenti per una eventuale riduzione. Tariffe invariate sulle altre tratte autostradali. Le decisioni – viene spiegato nella nota – sono state stabilite dal ministero delle infrastrutture e trasporti d’intesa con il ministero dell’Economia. Scongiurato invece il temuto aumento delle multe. Con la legge di Bilancio è stata decisa la sospensione dell’aggiornamento delle sanzioni che avviene ogni due anni e che è legato anche all’andamento dell’inflazione. Il rialzo sarebbe stato non da poco con un balzo del 15,6% su tutte le sanzioni.
(da La Stampa)
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