BERLUSCONI E’ SOCIALMENTE UTILE, PROCURA FAVOREVOLE: DECISIONE PIU’ POLITICA CHE GIURIDICA
AVEVA RAGIONE IL CAVALIERE A PREOCCUPARSI: LE SUE CONTINUE CRITICHE RIVOLTE ALLA SENTENZA AVREBBERO DOVUTO COSTARGLI GLI ARRESTI DOMICILIARI… MA A NESSUNO CONVENIVA FARNE UN MARTIRE E LUI HA SALDATO 10 MILIONI DI EURO
Silvio Berlusconi è affidabile? Sì per il sostituto procuratore generale di Milano Antonio Lamanna, “pubblica accusa” nell’udienza del Tribunale di Sorveglianza di Milano, che deve decidere come il condannato di Arcore sconterà la pena per la sentenza definitiva del processo Mediaset.
Un anno per frode fiscale, di cui secondo i giudici della Cassazione era “dominus assoluto”, perchè gli altri tre sono stati condonati grazie all’indulto.
Da cinque a quindici giorni per la decisione.
Dovranno passare almeno cinque giorni, al massimo quindici, perchè Berlusconi sappia con chi spenderà la sua “affidabilità ”: cioè se, lui 78 anni il 29 settembre, dovrà prendersi cura di anziani (magari più giovani di lui) o se potrà fare il “motivatore di disabili“ come ha chiesto.
L’ex Cavaliere, con un passato da intrattenitore sulle navi da crociera, potrebbe sfoggiare le sue doti di leader, sfoderare il sorriso delle migliori occasioni e infondere ottimismo.
Oppure — per quanto questa possibilità sia remotissima — passare i prossimi mesi in compagnia di Francesca Pascale, Dudù e pochi altri che saranno autorizzati a fargli visita.
Motivatore di disabili o assistenza agli anziani?
All’udienza, come era ampiamente previsto, mancava solo lui. C’erano pochissimi sostenitori, il solito presidio delle forze dell’ordine e tantissimi giornalisti.
L’udienza è durata circa un’ora, tempi decisamente lunghi rispetto alla media delle udienze (oggi sono state vagliate oltre 50 posizioni), ed è stata blindata, naturalmente. Sarà il presidente del Tribunale di Sorveglianza Pasquale Nobile de Santis a comunicare alla stampa il “verdetto”: bisognerà comunque attendere che il provvedimento sia notificato al condannato e ai suoi legali.
Niccolò Ghedini e Franco Coppi, che si sono dileguati nei meandri della cittadella giudiziaria senza rilasciare dichiarazioni, hanno sostenuto di fronte al giudice Beatrice Crosti la proposta affinchè il loro assistito possa scontare la pena appunto con i disabili.
Una richiesta che dovrà essere valutata dal magistrato, che sul tavolo ha anche la relazione dell’Uepe (l’Ufficio esecuzione penale) che ha ipotizzato l’utilizzo di Berlusconi in una struttura in Brianza dove prestare assistenza agli anziani disabili. Per facilitare il giudice nella scelta — che potrà comunque decidere per la detenzione domiciliare — l’ex premier ha versato come stabilito dalla sentenza definitiva i 10 milioni di euro all’Agenzia delle Entrate.
Che la “pubblica accusa” non abbia richiesto gli arresti domiciliari sa tanto di decisione politica, ovvero il non voler dare l’impressione di infierire.
Così come la proposta “minimale” del tribunale, orientato ad assegnarlo a una fattispecie di servizio sociale che si risolverebbe in un impegno di mezza giornata la settimana presso una struttura per anziani.
Sarebbe opportuno che il medesimo tribunale, poichè la legge dovrebbe essere uguale per tutti, rendesse pubblici a quali lavori e per quante ore settimanali vengono sottoposti altri condannati in affidamento analogo.
Se altri lavorano tutto il giorno o per mezza giornata tutta la settimana, perchè in questo caso ciò non avviene?
Sono previsti controlli notturni (anche due a notte) come avviene in altri casi?
Sarebbe interessante sapere se, di fronte a un condannato meno famoso che avesse continuato a non riconoscere la sentenza e ad attaccare i giudici, sarebbe stato usato lo stesso metro di giudizio.
Qualcosa ci dice che sarebbe finito agli arresti domiciliari.
E lo stesso Berlusconi, che tutto è, salvo che sciocco, ne era convinto.
Ecco perchè, in fondo, la decisione è stata molto “politica”.
E fa comodo a tutti.
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