BERSANI, BINDI, SPERANZA, CIVATI E GLI ALTRI: CHI NON VOTA LA FIDUCIA NEL PD
“QUANDO C’E’ IN BALLO LA DEMOCRAZIA, OGNUNO RISPONDE SOLO ALLA PROPRIA COSCIENZA”
Sulla fiducia all’Italicum la minoranza del Partito democratico potrebbe spaccarsi. Mentre l’ex capogruppo Roberto Speranza e Pippo Civati annunciano che non voteranno, ii leader della sinistra dem Pierluigi Bersani e Gianni Cuperlo appaiono maggiormente possibilisti anche se valutano molto negativamente la scelta di Matteo Renzi, in un primo momento.
Poi Bersani, con un post su facebook, fa sapere che non voterà la fiducia: “La penso come Roberto Speranza. Ho votato 17 volte la fiducia al governo, più di una al mese. Sono pronto a votare per altre 17 volte su atti di governo che riguardino il governo. Sulla democrazia un governo non mette la fiducia. Questa fiducia io non la voterò”.
“Non ce lo aspettavamo, vedremo come fare assieme e poi vedrò cosa fare io”, ha dichiarato Bersani all’uscita della Camera aprendo all’ipotesi che gli esponenti della minoranza saranno liberi di votare o meno la fiducia sulla legge elettorale: “Ognuno si deve prendere le proprie responsabilità , c’è in ballo la democrazia e ognuno farà le sue scelte”.
Per l’ex segretario Pd non c’era alcun motivo di forzare la mano della Camera.
“Una scelta, grave, indecifrabile, un gesto di debolezza”, gli fa eco Gianni Cuperlo, che ugualmente non vuole per il momento far sapere se alla fine darà il proprio forzato consenso alla fiducia: “Lo valuteremo”.
Rosy Bindi non esclude di votare contro: “Non si può non prendere in considerazione un voto contro a una legge resa immodificabile”, ha detto Bindi in Aula alla Camera criticando come “atto improprio” la fiducia posta dal governo sulla riforma elettorale.
Più battagliero Pippo Civati, che arriva a ribattezzare la legge “Obbrobrium”: “La fiducia sull’Italicum non la voto”.
Ma non arriva a uscire definitivamente dal Partito democratico: “È un passaggio drammatico, non solo per me. Se non vado via io, mi cacceranno loro. Ma preferisco andare via”. Non subito: “Vediamo, aspettiamo qualche giorno”.
Non pensa di strappare la tessera Roberto Speranza, che proprio a causa dell’Italicum ha lasciato l’incarico da capogruppo alla Camera dei deputati.
Ma la posizione è identica a quella di Civati: “Considero un errore gravissimo porre la fiducia sulla legge elettorale. Senza ostruzionismo e dopo un voto rassicurante sulle pregiudiziali. Ne ho votate tantissime in questi anni e ne continuerò a votare nei prossimi mesi. Ma questa volta no”.Stefano Fassina affida la sua decisione a Twitter: “Non si può votare”.
Prima defezione nella minoranza è quella di Cesare Damiano: “La richiesta di fiducia da parte del Governo rappresenta indubbiamente una forzatura che non era necessaria, soprattutto dopo l’andamento del voto sulle pregiudiziali. Continuo a pensare – prosegue Damiano – che continue prove di forza non sia produttive e che sia negativo smarrire la strada del dialogo. Non ho mai fatto mancare la fiducia ai Governi che hanno visto la presenza del Partito Democratico e la voterò anche in questa circostanza”.
“Rispetto al voto del provvedimento mi riservo, come sempre, di prendere una decisione finale”, conclude Cesare Damiano.
(da “Huffingtonpost”)
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