CANTONE SMONTA LE AUTONOMIE REGIONALI: “CAOS NORMATIVO, COSI AUMENTA LA CORRUZIONE”
IL PRESIDENTE DI ANAC CONTRO IL PROVVEDIMENTO DEL GOVERNO: “CI RIMETTERANNO I CITTADINI DEL SUD”
“Devolvere differenti materie a seconda delle richieste delle Regioni rischia di rendere ancora più caotico il sistema nel suo insieme e aumentare quell’incertezza normativa in cui notoriamente alligna il malaffare e che genera la corruzione. Un vero ossimoro, se si pensa ai quotidiani annunci sulla necessità di semplificare, snellire e velocizzare le procedure”. Questo un passaggio dell’intervento del presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, che sul Messaggero e sul Mattino fa un’analisi dei rischi dell’autonomia differenziata.
Riportando i dati Istat pubblicati, il presidente dell’autorità anticorruzione fa luce su quanto “anche per effetto delle migliori condizioni socio-economiche” la crescita del “divario fra nord e sud si riflette anche sulla speranza di vita”.
Nelle regioni ricche, insomma, “non solo si vive meglio, ma pure più a lungo. Siamo davvero sicuri che, ampliando le differenze economiche, tutta l’Italia nel suo complesso avrà da guadagnarci e che i cittadini del sud non abbiano proprio nulla da rimetterci?”. Cantone si sofferma, poi, su come l’attribuzione di ulteriori competenze a Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna “a cui dovrebbe aggiungersi anche il mantenimento in loco di gran parte (fino al 90%!) dei proventi della tassazione” possa “mettere a repentaglio l’unità nazionale e il principio di solidarietà sancito dalla costituzione”.
Insomma, “a poco meno di vent’anni dall’entrata in vigore – dice il presidente dell’Anac – una delle riforme più discusse della storia repubblicana (quella del titolo v della costituzione, che nel 2001 attribuì alle regioni significativi poteri in numerosi ambiti) rischia di produrre uno dei suoi effetti più deleteri”.
(da “Huffingtonpost”)
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