CHIEDERE A UN BAMBINO RICCO E AMANTE DEI DOLCI SE VUOLE ALTRE DUE FETTE DI TORTA A SCAPITO DI CHI NON HA NEANCHE UN BISCOTTO: IL SENSO DEL REFERENDUM LEGHISTA
IL PROBLEMA E’ RENDERE LO STATO EFFICIENTE EDE ELIMINARE GLI SPRECHI (COME IL MOSE , BANCHE VENETE, LA BREBEMI AL NORD) NON MOLTIPLICARE I CENTRI DI POTERE CLIENTELARE
Il problema dell’Italia non è tirare la coperta da un lato per scoprire l’altro, ma assicurare che tutti ne abbiano una capiente.
Ma dato che per “coprire” adeguatamente tutti gli Italiani, da nord a sud, sarebbe necessario eliminare gli sprechi, la corruzione, le infiltrazioni della mafia e soprattutto l’evasione fiscale, il ceto politico preferisce indire referendum per chiedere a un bambino ricco, adiposo e amante dei dolci se gradisce altre due fette di torta a scapito di chi non ha neanche un biscotto.
Poco importa che il referendum provenga proprio da regioni che hanno sputtanato i soldi del Mose, delle banche venete e dell’autostrada Brebemi e dove è alto il tasso di evasione fiscale, l’importante è che il gettito fiscale “rimanga sul territorio”.
L’unico argomento, “i quattrini”, capace di mobilitare le masse dei “rivoluzionari” in questo sgangherato Paese.
Ecco così dandy da discoteca e moltiplicatori di “affettuose segretarie al seguito” ergersi a difensori del federalismo e dell’autonomia, usati come specchietto per le allodole padane.
Lotte interne alla Lega spacciate per battaglie regionalistiche, che più che alla Catalogna spagnola assomigliano all’omonima verdura “bollita” o ripassata in padella.
Tutti a ricordare i 25 miliardi che il Nord “produce” in più di quanto riceva, dimenticando i miliardi di incentivi alle imprese del nord che i governi hanno scucito negli ultimi dieci anni per investimenti inesistenti o i 40 miliardi delle Fondazioni, tutte concentrate al Centro-nord, che permettono di mantenere clientele.
Detto questo, altrettante critiche vanno rivolte alle classi politiche del Sud che non sanno affrancarsi da sprechi, corruzione, fondi europei lasciati marcire o finiti in mano alle mafie, poteri clientelari, mentalità assistenziale.
Il problema non è tirare la coperta da una parte o dall’altra ma ricucire un Paese unito su alcune basi essenziali: legalità , equità , solidarietà , merito, giustizia sociale, efficienza.
Per fare questo occorrono statisti, non politici di paese, incapaci di guardare oltre il proprio naso e i propri interessi localistici.
Troppi dolci fanno solo ingrassare, meglio qualche dieta che riporti l’Italia al peso forma.
Leave a Reply