CUTOLO FA INTERVISTE DAL SUPERCARCERE DI PARMA: “MI HANNO OFFERTO UNA VILLETTA SE COLLABORO, MA IO NON TRADIRO’ MAI”
“VENNI A SAPERE DOVE ERA NASCOSTO MORO, LO FECI SAPERE A GAVA CHE MI DISSE DI FARMI GLI AFFARI MIEI”… IL MINISTERO APRE UN’INCHIESTA: “INTERVISTA MAI AUTORIZZATA, FATTO GRAVE”
“Ho seminato odio e morte ed è giusto che paghi. Ma che significa ridurmi in questo stato? Non è meglio la pena di morte? Un attimo di coraggio e poi finisce tutto, così invece è una sofferenza continua”.
È il passaggio di un lungo colloquio con il boss di Ottaviano Raffaele Cutolo, pubblicato sul Mattino a firma di Antonio Mattone.
Cutolo parla dal supercarcere di Parma, dove sta scontando diversi ergastoli per condanne di associazione camorristica e omicidi. Fu capo indiscusso della Nuova Camorra Organizzata, che si contrapponeva ai clan della Nuova Famiglia in una guerra che all’inizio degli anni 80 fece migliaia di morti.
Oggi, scrive il Mattino, appare trasfigurato rispetto alle immagini che lo hanno ritratto in questi anni. Ha il respiro affaticato, il volto smagrito, i capelli lunghi e la barba incolta, segno di una certa trascuratezza, anche se mantiene un suo contegno.
A Mattone Cutolo, in carcere dal 1963, racconta di quanto hanno provato a farlo pentire:
“Fino a due anni fa sono venuti per convincermi a parlare. Quando stavo nel carcere di Carinola mi proposero di andare in una villetta con mia moglie per fare l’amore con lei, ma io non ho voluto; non volevo far arrestare qualcuno per poter stare con Immacolata, non l’avrei mai accettato. Il pentimento è davanti a Dio”.
Sul caso Moro il boss racconta:
“Seppi da uno dei componenti della banda della Magliana, un tale Nicolino Selis, il covo dove era nascosto lo statista, e lo feci sapere ad Antonio Gava che però mi mandò a dire: don Rafè fatevi i fatti vostri”
Cutolo — ricorda Mattone — è l’unico detenuto in Italia a non avere contatti con altri carcerati. Anche l’ora d’aria la dovrebbe fare da solo. Il suo dolore più grande — racconta — è il pensiero di non poter più abbracciare la figlia al compimento dei 12 anni d’età :
“La prossima volta che verrà a trovarmi sarà l’ultima in cui potrò stare accanto a lei e abbracciarla; poi, quando avrà 12 anni e un giorno, si dovrà accomodare dall’altra parte del vetro”.
Che direbbe Cutolo ai giovani criminali di oggi?
“Non c’è futuro per la camorra. Questi sparano nel mucchio, colpiscono persone e bambini che non c’entrano niente, noi invece andavamo mirati su una persona. Certo era sbagliato anche quello, ma almeno non colpivamo a casaccio, oggi non si capisce più niente […]. Non è meglio mangiare una bistecca fuori invece che qui dentro? Io ho fatto tanto male ed è giusto che resti qui dentro. Avevo un mio ideale ma quello che ho fatto è sbagliato”
L’intervista di Raffaele Cutolo al quotidiano Il Mattino “non è mai stata autorizzata dal ministero”. Lo scrive via Arenula in una nota, nella quale spiega che “si sta procedendo alla ricostruzione della catena di responsabilità che ha portato a questo fatto increscioso e si prospettano provvedimenti esemplari”.
(da agenzie)
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