DECRETO SICUREZZA, COME AGGRAVARE I PROBLEMI INVECE CHE RISOLVERLI
PREPARATEVI A 100.000 DISPERATI IN STRADA… HANNO INVENTATO UN NEMICO INESISTENTE CHE SERVE COME CAPRO ESPIATORIO PER COPRIRE LA LORO INETTITUDINE A GOVERNARE
Alla fine è riuscito nel suo capolavoro, il ministro Matteo Salvini. Rendere legge dello Stato un provvedimento chiamato “sicurezza”, ma che in realtà mina le basi dei diritti umani, del diritto internazionale e del concetto stesso di umanità .
Il Decreto Sicurezza, infatti, non affronta in alcuna misura quelle che sarebbero le reali emergenze del Paese.
Un testo che lascia inascoltate le paure vere che andrebbero affrontate: la paura di mandare i figli in scuole non a norma, pericolanti e tenute in piedi in barba ad ogni regolamento antisismico; la paura di infrastrutture inadeguate e fatiscenti che cadono a pezzi; il terrore di morire sul lavoro — un’emergenza sociale ormai relegata in un angolo della memoria, ma che continua a mietere oltre due vittime al giorno — e il terrore di morire senza lavoro; la paura e la solitudine delle donne vittime di violenza di genere (scese in 200mila sabato in piazza, a Roma, ad urlarlo), lasciate sole senza strumenti e senza neanche più la forza di denunciare; la paura di essere discriminati per il proprio orientamento sessuale e di essere per questo picchiati per strada, come sempre più spesso accade; la paura di morire come mosche in un territorio inquinato da decenni di malaffare, come all’Ilva di Taranto, come nella Terra dei Fuochi; il terrore di morire per una pioggia un po’ più insistente o per un vento che tira più forte del solito.
Sarebbero tantissime le misure da adottare per la sicurezza effettiva del nostro Paese e del nostro territorio.
Ma si è scelto, scientemente, di andare in ben altra direzione. Nulla di quanto sopra è stato affrontato dal governo e dal ministro — nonchè premier di fatto — Matteo Salvini: si è preferito creare in laboratorio un nemico inesistente — il “clandestino” – per poi renderlo reale a norma di legge.
Un lavoro durato mesi, anni, di propaganda violenta, urlata ovunque fino allo sfinimento.
“Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità “, diceva Joseph Goebbels. E quella “lezione”, purtroppo, sembra esser stata ben ascoltata. Fino a diventare percezione comune.
La percezione per cui tutti mali del mondo, o quantomeno quelli dell’Italia, sono imputabili ai migranti. Agli stranieri. Ai poveri. Agli ultimi.
Ed è esattamente questo, quello che fa il decreto sicurezza e immigrazione di Salvini. Punta il fucile con precisione contro i migranti. E basta.
Migranti da discriminare e condannare a prescindere, nonostante quanto previsto da Costituzione e leggi internazionali.
Viene cancellato di fatto il permesso umanitario di soggiorno, sostituito da “permessi speciali temporanei” vincolati a delle regole stringenti e rigidissime.
Persone che un tempo potevano denunciare e uscire da una condizione di caporalato, di schiavismo, di sfruttamento, e ottenere una protezione umanitaria, non potranno più farlo.
I tempi di detenzione — perchè di detenzione si tratta — nei centri di permanenza si dilatano incredibilmente, come se fosse normale che una persona — bambini compresi — che non ha commesso alcun reato possa esser trattenuta per 210 giorni.
Di rimando si svuotano, con l’obiettivo di chiuderli, gli SPRAR che, invece, si sono dimostrati strumento utile ad un’accoglienza e ad un’integrazione positiva. Il tutto per favorire grandi centri dove ammassare le persone, cioè quelli più appetibili per le mafie, creando ghetti inutili separati dalle comunità .
I servizi essenziali (i famosi 35 euro al giorno, per intenderci) sono illogicamente tagliati diminuendo della metà , come tristemente accade già da due mesi al Cara di Mineo, troppe volte già cavia di politiche di questo tipo negli anni.
Soldi che, cosa da ripetere fino allo sfinimento, non sono erogati ai migranti ma messi a bando per le strutture e le cooperative che si occupano di loro, in tutto e per tutto. Soldi utilizzati, prevalentemente, per generare un indotto lavorativo che vede impiegati in prevalenza nostri connazionali — avvocati, mediatori, infermieri e via dicendo — e che, adesso, vedranno a serio rischio la loro occupazione. Altro che prima gli italiani!
L’introduzione del “procedimento accelerato davanti alla Commissione territoriale”, poi.
All’Articolo 10 del ddl si introduce infatti un procedimento immediato davanti alla autorità amministrativa che si occupa di valutare le domande di asilo, per cui coloro che sono sottoposti a procedimento penale per alcuni reati — oppure condannati non in via definitiva — potranno essere immediatamente espulsi. E lo Stato di diritto che va a farsi allegramente benedire.
Un disegno pericoloso, dove le buone pratiche di inclusione, come è successo ad esempio con Riace e col sindaco Mimmo Lucano, vengono messe al bando per favorire l’illegalità , la marginalità sociale e rendere gli stranieri ricattabili di fronte alle mafie.
Secondo una proiezione dell’Ispi, infatti, questo secreto genererà solo nei prossimi due anni oltre 100mila irregolari.
Persone, donne e uomini, che diventano fantasmi di carne e sangue. Che non potranno essere rimpatriati, perchè non ci sono accordi — e difficilmente ci saranno — con i Paesi di origine. E che vagheranno, come successo dopo lo sgombero del Baobab a Roma, per le città . Come fantasmi, appunto.
Senza tutele, senza diritti, senza possibilità di riscatto. Senza nulla. Soli, in balia della criminalità organizzata. Perchè per legge non potrebbero esistere.
Questo è il decreto sicurezza. La più gigantesca frottola mai architettata.
Puntare il dito contro un nemico inesistente e poi crearlo, in maniera subdola e disumana. In modo da continuare a utilizzarlo come capro espiatorio per i problemi sociali che non sanno come risolvere, stimolando i sentimenti più pericolosi e violenti del Paese. Solo e soltanto per propaganda.
Un cane che si morde la coda, affamato di potere. Questo è. Altro che sicurezza.
(da “Huffingtonpost”)
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