DONATO MARTI, MORTO DI LAVORO A 72 ANNI PERCHE’ CON LA PENSIONE NON RIUSCIVA A VIVERE
SI TROVAVA IN UN CANTIERE EDILE A LECCE QUANDO E’ CADUTO DA UNA IMPALCATURA
Una tragedia che riflette i tempi di oggi. Donato Marti, pensionato di 72 anni, è morto in un cantiere edile a Lecce.
Caduto da una impalcatura, con un volo di cinque metri e un impatto con il suolo che non gli ha lasciato scampo, nonostante i tentativi di soccorso. Una morte bianca. Una morte di una persona che – come raccontano quelli che lo conoscevano ad Avetrana (la sua città) – non doveva trovarsi in quel posto a lavorare dopo una vita passata in giro per i cantieri.
Ma le condizioni economiche e quella pensione che non consentiva a lui e alla sua famiglia di vivere tranquillamente, l’hanno spinto a non fermarsi. Fino alla tragedia della sua morte.
Soldi che non bastavano, con il costo della vita che continua a crescere e quell’entrata mensile ridotta al lumicino.
Per questo motivo, nonostante l’età da pensione, Donato Marti era andato in quel cantiere di Lecce. Lì stavano installando i ponteggi per i lavori di ristrutturazione di uno stabile di via Parini. E proprio lì, poco dopo le 8 di martedì mattina, l’uomo – chiamato amichevolmente dagli amici Mesciu Dunatu proprio per la sua dedizione al lavoro – è caduto da quell’impalcatura.
Per motivi ancora da accertare, probabilmente dopo aver perso l’equilibrio, il 72enne in pensione è rovinato in terra dopo un volo di oltre cinque metri. E si è spento poco dopo per via delle gravi ferite.
Costretto a lavorare a 72 anni, perché la pensione non bastava. Donato Marti lascia una moglie e due figlie, mentre tutta la comunità della sua Avetrana si è stretta in un abbraccio condito da indignazione.
“A 72 anni avrebbe dovuto godersi la pensione, giocare con i nipoti e farsi qualche passeggiata con la propria moglie. Invece no! In Italia tutto questo non è possibile. Per sopravvivere, invece, nonostante l’età, era costretto a lavorare ancora”. Queste le parole di Alessandro Scarciglia, ex vicesindaco di Avetrana. Perché Mesciu Dunatu era costretto a svegliarsi presto per andare in cantiere.
Nonostante l’età. Nonostante la pensione.
(da NextQuotidiano)
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