DOPO LA SCOMUNICA SULL’IMMIGRAZIONE, BEPPE CLANDESTINO TRA I SUOI
GRILLO E CASALEGGIO BOCCIANO IL TESTO PER L’ABOLIZIONE DEL REATO… IL GRUPPO SI RIBELLA: “DEMAGOGO”, “SCIVOLONE”, “AUTOGOL”. DECIDERà€ LA RETE?
Lunedì 7 ottobre, ore 14.13. Terzo piano di palazzo Madama
Maurizio Buccarella, senatore M5S, arriva in ritardo all’assemblea di gruppo. Colpa dell’aereo. Chiede di parlare, però, perchè in commissione Giustizia di lì a poche ore, potrà tirar fuori un asso dalla manica.
Un emendamento scritto da un collega, Andrea Cioffi, depositato a luglio, sull’abolizione del reato di immigrazione clandestina. I corpi di Lampedusa chiedono risposte, e al Movimento non pare vero di poter inchiodare alle loro responsabilità di legislatori, i colleghi dei partiti che si stanno sperticando in promesse e proclami. Votate questo, se avete il coraggio. Buccarella lo illustra.
L’assemblea approva. Con acclamazione.
Mercoledì 9 ottobre, ore 19.50. Commissione giustizia.
L’asso nella manica di Buccarella piglia tutto: i voti del Pd, di Scelta Civica, perfino il parere positivo del governo.
Lo staff firma un comunicato di giubilo. Si chiude così: “Non lasceremo più morire nessuno in maniera inumana, ci sarà più sicurezza, più legalità e più umanità ”.
Giovedì 10 ottobre, ore 11.06. Milano, Casaleggio associati.
Un clic e sul blog di Beppe Grillo compare la scomunica di Buccarella e Cioffi: “due portavoce” che non hanno condiviso “in assemblea” una proposta su un tema che “non è nel programma”.
Perchè se ci fosse stato, “il M5S avrebbe ottenuto percentuali da prefisso telefonico”. Nel “merito”, hanno scritto una boiata: “Un invito agli emigranti dell’Africa e del Medio Oriente a imbarcarsi per l’Italia”.
Lo firmano Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio.
Ma è stato soprattutto il secondo a infuriarsi per l’iniziativa. Proprio ora che il Pdl è a pezzi non ci si può permettere scivoloni su faccende così delicate.
Chi glielo spiega agli imprenditori travolti dalla crisi che vogliamo portare in Italia altre bocche da sfamare? Chi ci capisce?
Giovedì 10 ottobre, ore 12. Ufficio di Paola Taverna.
Buccarella e Cioffi vengono chiamati a rapporto. Si cerca di studiare una linea condivisa per rispondere ai giornalisti che già spingono da dietro la porta.
La soluzione è una: assemblea congiunta con i deputati. I due “scomunicati” escono scortati dallo staff, con tanto di telecamere per documentare eventuali stravolgimenti. Balbettano: “L’emendamento non è definitivo”.
Giovedì 10 ottobre, ore 13.00. Secondo piano del Senato.
I senatori sono fuori dalla grazia di Dio. Urla, scenate, c’è chi sfiora le lacrime. Non sono i “soliti” dissidenti. Ci sono anche persone che non hanno mai criticato la linea del gruppo, come Elisa Bulgarelli, Marco Scibona, Sergio Puglia, Alberto Airola: “È una roba demagogica — dice Airola — il reato di immigrazione clandestina è una cosa che vuole abolire anche il Sap, il sindacato di polizia più di destra. Bisognerebbe informarsi”.
Mario Giarrusso: “Nemmeno il Papa è infallibile”. Laura Bignami: “C’è il verbale, ne avevamo discusso in assemblea”.
Giovedì 10 ottobre, ore 14.30. Cortile di Montecitorio.
Capannelli di deputati M5S. Mimmo Pisano, primo scomunicato per un emendamento fuori asse (quella volta era il Durt per le imprese): “Non mi aspettavo potesse risuccedere su una questione così lineare”.
Adriano Zaccagnini, fuoriuscito dal gruppo e già polemico sullo ius soli: “Hanno gettato la maschera. Sono di destra”.
Alessandro Di Battista (un passato da cooperante) è lì dietro: scherza e ride con i deputati della Lega.
Giorgio Sorial (figlio di immigrati egiziani): “Serve una legge organica, ma è stato un autogol”.
Paola Pinna (già in rotta con i colleghi): “Visto? Prima o poi, su un argomento o sull’altro, sono tutti scontenti”.
Giovedì 10 ottobre, ore 16.20. Transatlantico del Senato.
Grillo ha appena pubblicato un secondo post: dice che è obbligatorio votare su tutto ciò che non è scritto nel programma e che comunque si vedrà nella prossima legislatura.
Luis Orellana si domanda: “Quindi io che sto in commissione Esteri vado in vacanza? Nel programma non c’è nulla”.
Giovedì 10 ottobre, ore 20.00. Aula dei Gruppi della Camera.
Assemblea con i deputati. Per la prima volta toni pacati e riflessivi. Nessuno critica i due senatori. Piuttosto, se si votasse, andrebbero contro Grillo e Casaleggio. Ma è troppo. Forse sarà la Rete a decidere qual è la posizione del Movimento sull’immigrazione. A meno che non si decida che è troppo rischioso anche quello.
Paola Zanca
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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