ELLY SCHLEIN: “IL DECRETO LAVORO DEL GOVERNO E’ SENTENZA DI CONDANNA ALLA PRECARIETA'”
“STANNO SMANTELLANDO IL SOSTEGNO AL REDDITO DELLE PERSONE PIU’ POVERE”
Il governo si appresta ad approvare il nuovo decreto Lavoro e il Partito democratico ha intenzione di contrastarlo tanto in Parlamento, quanto nelle mobilitazioni al fianco dei sindacati. Parola di Elly Schlein. La leader dem, intervenuta il primo maggio ad Agorà su Rai 3, ha detto: “Il decreto che oggi viene approvato è una vera e propria sentenza di condanna alla precarietà. Se i contenuti sono quelli preannunciati non solo lo contrasteremo in Parlamento, ma anche in tutte le mobilitazioni, saremo a fianco delle mobilitazioni sindacali”.
Quindi l’attacco sulla decisione di dire definitivamente addio al reddito di cittadinanza: “Stanno smantellando l’unico strumento di sostegno al reddito delle persone più povere facendo uno spezzatino, cercando di ridurre le risorse sulla povertà e anche la durata. Non era perfetto ma migliorabile, il governo vuole piantare bandierine ideologiche negli occhi delle fasce più fragili”.
Sul versante dei contratti, puntando il dito contro il governo per non aver messo risorse per il rinnovo, Schlein ha anche detto che in Italia bisognerebbe fare ciò che è stato fatto in Spagna: “In Spagna hanno fatto un patto con imprese e sindacati e hanno scelto di limitare i contratti a termine. Quella è la direzione che dovrebbe intraprendere anche il nostro Paese”.
E poi, partecipando al corteo del primo maggio diretto a Portella della Ginestra, in ricordo della strage del 1947, in cui la banda di Salvatore Giuliano uccise 11 persone, la segretaria del Pd ha aggiunto: “Il lavoro in Italia è troppo povero e troppo pirata. Lo sanno soprattutto i giovani e le donne. Bisogna fare una legge sulla rappresentanza che elimini i contratti pirata. Si deve introdurre il salario minimo”.
Schlein, in un’intervista a La Stampa uscita oggi, ha anche parlato del rapporto con il Movimento Cinque Stelle: “Continuiamo a sentire il bisogno, dopo la sconfitta di settembre e delle ultime regionali, di provare a unire le forze nelle nostre differenze sui terreni di battaglia comune: la difesa della sanità pubblica, il contrasto al progetto Calderoli di autonomia differenziata, la scuola pubblica, il salario minimo, la conversione ecologica. È chiaro che se mettiamo avanti i temi su cui non siamo d’accordo, manchiamo alla responsabilità che abbiamo verso chi ci vota, di costruire in prospettiva un’alternativa alle destre, che ogni giorno peggiorano le condizioni di vita materiale delle persone”.
(da agenzie)
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