ESISTONO LE FOTO DELLE SERATE DI ARCORE E BERLUSCONI PREPARA L’ACCUSA DI SPIONAGGIO CONTRO I PM
DOPO TANTE VOCI, LA CONFERMA DI LUCA BARBARESCHI DOPO LA SUA VISITA AL PREMIER…INVEROSIMILE CHE SIA OPERA DI CHISSA’ QUALI SERVIZI SEGRETI APPOSTATI IN GIARDINO, PIU’ PROBABILE CHE QUALCHE RAGAZZA LI AVESSE CONSERVATI SUI PC SEQUESTRATI… IN OGNI CASO PREPARIAMOCI AI SOLITI DELIRI CONTRO I MAGISTRATI CHE PER LEGGE HANNO L’OBBLIGO DI INDAGARE IN PRESENZA DI UNA IPOTESI DI REATO
Non sono solo i bonifici a far paura a Berlusconi.
Il suo incubo sono le immagini.
Teme che vengano fuori foto compromettenti, o brevi video che le arcorine possono aver realizzato con i loro telefonini, sequestrati, come i computer, dalla polizia.
D’altronde entravano a villa San Martino, come alcune di loro raccontano, senza subire controlli.
Ed Emilio Fede in un’intercettazione ammette di aver acquistato un video da una delle ragazze per 10 mila euro.
Che il presidente del Consiglio abbia paura di questo materiale lo si capisce anche da una dichiarazione rilasciata ieri sera dal senatore di Fli, Luca Barbareschi, tornato a essere solidale con il premier, tanto da averlo incontrato lunedì.
E’ la dimostrazione che le soprese sul caso “Bunga bunga” non sono finite e che i pm di Milano hanno in mano la “pistola fumante”, quella che può chiudere ogni discussione, inchiodando il premier alle sue responsabilità .
La preoccupazione dell’entourage berlusconiano non è tanto per quanto è stato pubblicato fino ad oggi, ma soprattutto per quanto potrebbe ancora uscire.
Il terrore dei vertici del partito sono le foto e i video dei festini di Arcore.
A dare una mano a chi avesse ancora dei dubbi sull’esistenza del materiale, è Luca Barbareschi che è stato ad Arcore.
E ha rivelato qualcosa di importante proprio sulle foto: “Nell’inchiesta — ha detto Barbareschi nella trasmissione radiofonica “La Zanzara” — ci sono delle foto fatte in casa di Berlusconi con strumenti professionali usati per lo spionaggio. Sappiamo che questi apparecchi costano più di 25.000 euro l’uno. Gli investigatori hanno fatto delle foto e sono notizie certe. Non sono foto fatte dalle ragazze con i telefonini ma foto scattate con strumenti professionali”.
Insomma, Barbareschi si dice assolutamente certo che le foto esistono.
E preannuncia quella che sarà la carta utilizzata dal premier per neutralizzare il loro contenuto: sostenere che sono frutto di spionaggio e non che sono state trovate nei computer delle ragazze durante le perquisizioni.
Una mossa disperata che racconta però bene il clima che si respira nella corte del Cavaliere.
Anche se, bisogna dirlo, le presunte immagini finiranno agli atti di questo processo solo se negli scatti dovesse comparire Ruby, che è il perno dell’inchiesta sulla prostituzione minorile.
Altrimenti di esse si parlerà solo quando verrà chiusa l’inchiesta contro Nicole Minetti, Lele Mora ed Emilio Fede.
Se le foto fossero esplicite, per il premier sarebbe il colpo di grazia: ridicolo pensare di cavarsela accusando i pm di spionaggio.
Di fronte a una ipotesi di reato, un magistrato non ha solo il diritto, ma ha il preciso dovere di indagare, altro che palle berlusconiane.
Quindi ogni elemento di prova va ricercato, nei modi e nelle forme opportune.
Se ci fosse stato un giro di prostituzione o di spaccio di droga in un appartamento che non fosse del premier, tanti pidiellini borghesi che ora gridano allo scandalo, avrebbero applaudito all’operazione dei pm.
Ma la cosa più probabile è un’altra, considerando che il premier è a conoscenza dell’esistenza delle foto.
Che qualche ragazza ospite dei bunga bunga si sia fatta beccare le foto sul pc o sui telefonini sequestrati e abbia avvertito della cosa il premier.
Che sta già preparando la difesa ventilando l’accusa di spionaggio nei confronti dei pm e ipotizzando inverosimili agenti segreti travestiti da nani da giardino con sofisticate sonde capaci di cogliere fotogrammi sottoterra (visto che la sala del bunga bunga pare sia sotterranea).
Che poi Barbareschi ci creda ci può solo far dispiacere per lui, visto che abbiamo sentito dalla sua viva voce e in sua diretta presenza a un incontro pochi mesi fa (esiste registrazione) che “Berlusconi le sue amanti le nomina ministro”.
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