GENOVA CITTA’ IN CRISI
FLESSIONE DELLO 0,2% DI ABITANTI IN UN ANNO, NONOSTANTE IL FLUSSO DI IMMIGRATI… MENO 7,2% DI MATRIMONI, PIU’ 15,3% DI SEPARAZIONI E DIVORZI… CASSA INTEGRAZIONE AUMENTATA DEL 15,6%… TRAFFICO CONTAINER MENO 4,8%
Ogni tanto le statistiche ci riportano alla realtà , soprattutto quando evidenziano i dati reali e non le speranze o le fantasie dietro le quali spesso ci si trincera.
E che la Liguria, governata dalla Sinistra, sia in fase di declino progressivo è quanto emerge non solo dall’analisi di parte di chi spesso non condivide l’immobilismo delle varie Giunte locali, impegnate a spartirsi più il potere che a promuovere uno sviluppo reale della nostra Regione, ma anche dal declino occupazionale e demografico, sociale ed economico della città di Genova.
E’ quanto emerge, tra l’altro da un’analisi dei dati riportati sul secondo numero del Notiziario Statistico del Comune di Genova, organo quindi ufficiale, in cui si evidenzia che dal giugno 2007 al giugno 2008 i residenti in città sono passati da 612.872 a 611.683, con una flessione di 1.189 abitanti ( -0,2%).
L’andamento demografico del primo semestre 2008 è caratterizzato da un aumento sia delle nascite ( + 5% rispetto allo stesso semestre 2007), sia dei decessi ( +3%).
Ma il saldo naturale si mantiene negativo e passa da – 1.942 a – 1.954 unità . Il saldo poi sarebbe clamorosamente più negativo se, a compensare almeno in parte lo squilibrio tra battesimi e funerali, non fossero intervenuti flussi di immigrati dall’estero.
E qui i numeri si impennano: immigrazione + 58,3%, emigrazione – 12,8% .
Le statistiche segnalano anche un’inarrestabile crisi dell’Istituto familiare: in diminuzione i matrimoni celebrati a Genova nel corso dei primi sei mesi del 2008, con un – 7,2%.
In deciso aumento invece risultano separazioni e divorzi con un +15,3% .
Quanto alla crisi economica, l’indagine fotografa la situazione prima dell’estate e quindi in una fase precedente all’esplodere delle borse affossate.
Eppure i numeri dipingevano già una città in difficoltà , dove andare avanti è sempre più difficile, mentre le attività produttive e il commercio sono drammaticamente in difficoltà .
Così il numero di ore di cassa integrazione in provincia di Genova, nei primi sei mesi del 2008, è aumentato, rispetto allo stesso periodo del 2007, addirittura del 15,6%.
Sempre pescando tra gli indicatori del malessere, il porto ha registrato una diminuzione del traffico dei container pari al 4,8%, mentre l’inflazione è passata repentinamente dal 2,3% del giugno 2007 al 3,2 dello stesso mese del 2008.
Unico dato positivo che fa pensare, un aumento del 9,8% del movimento crocieristico e una crescita del turismo, sia per quanto riguarda gli arrivi ( + 6,4%) che le presenze (+ 7,9%).
Segno che si sta lentamente passando dal turista “mordi e fuggi” in visita solo all’Acquario a quello che si ferma una/due notti per conoscere più a fondo la città .
Se si incentivassero le iniziative culturali e museali, attraverso mostre di alto livello e si mettesse mano a una politica culturale di respiro nazionale e non più provinciale, si potrebbe costituire un ulteriore volano per incrementare il richiamo turistico della nostra città , unica in Europa per l’estensione del suo meraviglioso centro storico e in grado di costituire un richiamo turistico in tutto il periodo dell’anno.
I segnali di una città in crisi non solo demografica ed economica, ma bloccata da vecchi veti incrociati, con una imprenditoria funzionale alla sinistra di governo e una palpabile mancanza di scelte innovative coraggiose, non è certo un bel biglietto da visita…
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