IL PREMIER CANADESE TRUDEAU INCANTA L’ITALIA: L’ABBRACCIO CON PIROZZI E LA MAGLIA DI TOTTI
DOPO AMATRICE LA VISITA AL PAPA, ALLA CAPPELLA SISTINA, HA INDOSSATO LA MAGLIA DI TOTTI E OGGI VEDE GENTILONI… DONATI AI TERREMOTATI GIA’ 4 MILIONI DI DOLLARI… SORGE UNA DOMANDA: MA IN ITALIA UN PREMIER COSI’ NON CAPITA MAI?
“Non preoccuparti, so quello che devo fare”. Questa è la frase che il premier canadese ha sussurrato in un lungo ed emozionante abbraccio al sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, durante la visita nella sua tre giorni italiana dopo il vertice G7 a Taormina.
E qualcosa ha già fatto: una donazione di 2 milioni di dollari canadesi, pari a 1,328 milioni di euro, da parte del governo di Ottawa, e di altrettanti da parte della comunità italo-canadese.
Le promesse di Justin Trudeau finora sembra siano state sempre mantenute. Che fosse un fenomeno social non c’erano dubbi.
Posizioni yoga improbabili, calzini spaiati e rosa shocking che ha mostrato con orgoglio alla cancelliera tedesca Angela Merkel, la maglietta di Superman e balli in maschera.
Ogni foto postata in Rete da Trudeau e dal suo staff, è un successo mondiale di click e commenti estasiati. Ma un fenomeno lo è anche nella vita reale.
Piace, perchè è bello, è l’uomo della parte accanto, perchè è garbato, perchè non spinge i colleghi per mettersi in mostra, perchè parla di temi cari al nostro mondo: rifugiati, diritti gay, stop alle discriminazioni ai transessuali, lotta contro i cambiamenti climatici. Non parla solamente, agisce.
Ha partecipato, prima volta nella storia per un presidente canadese, al gay pride di Toronto; ha concesso ai transessuali lo sconto di pena in strutture rispettose della loro identità di genere. Una coppia siriana, rifugiata in Canada da circa tre mesi, ha chiamato il figlio come lui in segno di ringraziamento eterno.
Ed ora la sua tre giorni italiana ha definitivamente toccato il cuore di tutti gli italiani. Dall’abbraccio forte e commovente al sindaco di Amatrice in mezzo alle rovine, alla sua meraviglia davanti agli affreschi della Cappella Sistina, di fronte a cui si è inginocchiato come ben raccontano le foto del suo fotografo ufficiale, Adam Scotti, fino all’incontro con il Papa.
Al Vaticano i temi sul tavolo sono stati il clima e il G7. E ha stupito ancora. Ha invitato Bergoglio in Canada per chiedere scusa dei maltrattamenti degli indigeni nelle scuole residenziali cattoliche.
Grandi sorrisi di Francesco a lui e alla moglie Sophie (con cui in Italia ha festeggiato l’ anniversario di matrimonio a base di matriciana), salvo il consueto muso davanti all’obiettivo del fotografo per la foto ufficiale di rito.
E infine ha commosso i romani, che in questi giorni di lacrime ne hanno già versate tante. Allo stadio Olimpico di Roma ha indossato la maglia numero 10 di Francesco Totti. Oggi la sua visita in Italia si conclude a Palazzo Chigi dove incontra il premier Gentiloni.
(da “La Repubblica”)
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