GRAN BRETAGNA AL VOTO, CONFRONTO TV: IL LEADER LABURISTA CORBYN A SOLI SETTE PUNTI DALLA MAY
LA MAY DIFENDE LA BREXIT MA NON CONVINCE: HA PERSO 13 PUNTI IN UN MESE… CORBYN PIU’ EFFICACE, FRA BATTUTE E RISPOSTE PRONTE
“Non dobbiamo andarcene dall’Unione Europea senza un accordo”, dice Jeremy Corbyn. “Meglio nessun accordo che un cattivo accordo”, afferma Theresa May.
Sono i due diversi tipi di Brexit proposti dal leader laburista e dalla premier conservatrice nel dibattito di stasera in tivù.
Un duello indiretto, perchè May ha rifiutato il faccia a faccia televisivo con Corbyn: ognuno dei due ha risposto per un’ora alle domande di pubblico e giornalisti, alternandosi negli studi di Sky News britannica.
Un confronto che può comunque pesare sulle elezioni, che appaiono improvvisamente incerte: i Tories hanno solo 7 punti di vantaggio, mentre ne avevano 20 un mese fa, e una vittoria a sorpresa del Labour non si può più del tutto escludere come sembrava quando Downing Street ha mandato il paese anticipatamente alle urne.
La battuta più efficace di Corbyn arriva in risposta a una domanda sulle sue note idee repubblicane: se diventa premier, cercherà di abolire la monarchia? “No, perchè so che questo non si può cambiare”, risponde il leader laburista.
“E vi dico una cosa: ho incontrato la regina, abbiamo fatto una bella chiacchierata, nessun problema”.
Theresa May ha invece un momento di difficoltà quando Jeremy Paxman, il più noto giornalista televisivo inglese, le chiede ripetutamente se ha cambiato idea sulla Brexit, visto che prima del referendum era per rimanere nell’Unione Europea e ora vuole lasciarla.
“Così ha deciso il popolo”, replica la leader conservatrice. “Sì ero per rimanere, ma dicevo anche che non sarebbe caduto il cielo se ce ne fossimo andati dalla Ue”. Paxman le ricorda altri dietrofront, sui benefici assistenziali ai pensionati, sulle tasse ai lavoratori autonomi e poi accusa: i negoziatori di Bruxelles, guardandola, penseranno che lei si spaventa e cambia idea molto facilmente. E la premier non ha una risposta pronta.
Anche Corbyn affronta domande difficili. Perchè appoggiava l’Ira, l’esercito clandestino nord-irlandese? “Non appoggiavo l’Ira, appoggiavo una soluzione diplomatica del conflitto, come è poi avvenuto”, dice il leader del Labour.
Perchè ha trattato come amici i membri di Hamas, il movimento palestinese che uccide e fa attentati? “L’ho fatto per portarli al tavolo del negoziato”.
Vuole smantellare l’arsenale nucleare? “Credo nel disarmo mondiale, ma darò gli ordini necessari alle forze armate”, risponde Corbyn.
Perchè ha detto che l’uccisione di Osama bin Laden è stata una tragedia? “Perchè avrei preferito che venisse catturato vivo e processato”.
Perchè era contro la guerra nelle Falkland? “Perchè non volevo che morissero tanti giovani soldati britannici e argentini, avrei auspicato una trattativa dell’Onu”.
Theresa May ripete gli slogan della campagna elettorale, “farò della Brexit un successo, questa è un’opportunità per il futuro”, qualche volta dà risposte brevi o non sa cosa rispondere alle provocazioni del pubblico o di Paxman.
Le sue promesse su tasse, economia e welfare vengono accolte almeno mezza dozzina di volta dalle risate dei partecipanti, che chiaramente dimostrano di non crederle.
Alla fine Sky interpella un paio di commentatori: per uno il dibattito è stato un sostanziale pareggio, per un altro lo ha vinto Corbyn.
I sondaggi dei prossimi giorni diranno se è servito ad allungare la distanza fra i due partiti o a colmarla. Tenendo presente che i sondaggi, nell’ultimo anno, hanno spesso sbagliato.
(da “La Repubblica”)
Leave a Reply