IN TEXAS RAGAZZINO RAPITO DA UN GRUPPO DI FANATICI SUPREMATISTI BIANCHI: “TI AMMAZZIAMO”
OLTRE 1200 I GRUPPI DI ODIO RAZZISTA MONITORATI NEGLI USA, IL FENOMENO E’ ORMAI RADICATO ANCHE IN EUROPA… OVVIAMENTE L’ITALIA NON FA UNA MAZZA, IN ATTESA CHE LA GENTE SI DIFENDA DA SOLA DALLA FECCIA RAZZISTA
La storia inquietante ha per protagonista un ragazzo di 13 anni, che alla fermata dello scuolabus a Houston, in Texas, il 14 maggio viene avvicinato da una grossa auto dalle portiere fiammanti con cinque adolescenti a bordo e un adulto alla guida, che lo costringono a salire. Z
avion Parker a casa quel pomeriggio non torna, e dal su cellulare partono alla mamma messaggi con scritto «Noi lo ammazziamo».
I ragazzi erano accompagnati da un autista bianco maschio adulto con i capelli arancioni, che portava un tatuaggio con la scritta «Odio i neri».
Parker viene sequestrato, portato in un edificio deserto, dove viene aggredito e derubato di giacca, scarpe, telefono e chiavi.
Una volta preso il telefono, i sequestratori iniziano a mandare messaggi a sua madre, Michelle Lee, con contenuti minacciosi. «Lo impiccheremo. Lo troverai al mattino». La donna racconta tutto ai poliziotti.
Il sequestro dura qualche ora, poi quando gli aguzzini fanno per andare in un’altra stanza, la stanza in cui tenevano le pistole, ma Parker riesce a fuggire.
Il primo a vederlo è una donna, Camecia Carmouche. Sta guidando lungo la strada e nota un ragazzino che corre con una maglietta strappata e senza scarpe. «La sua faccia era gonfia – racconta in un video diffuso su Twitter -. Aveva dei graffi».
Le indagini sono in corso. La madre di Parker si fa voce di un crescente razzismo sempre più diffuso in America: «Il motivo per cui l’hanno preso è perchè dicevano che era nero, meritava di morire», racconta la donna.
LA MINACCIA DEI SUPREMATISTI BIANCHI
Il mondo del «White power», quello dei suprematisti bianchi, diffusi in Europa e negli Stati Uniti, gruppi che si rifanno all’ideologia «ariana» e sostengono la supremazia della razza bianca, veicolando idee e programmi islamofobi e, in molti casi, antisemiti, ha visto espandere la sua inquietante presenza negli ultimi anni.
Conta su oltre 1000 siti on line, e sarebbero 1120 i gruppi razzisti, che indottrinano e addestrano, per una «caccia al nero», per la «sopravvivenza della razza bianca» su afroamericani, ispanici, arabi o ebrei.
L’Fbi si affida ai governi locali e monitora questi gruppi attraverso i crimini di matrice razziale commessi: nell’era Obama, dal 2009, le aggressioni ai neri negli Usa hanno registrato un calo.
Poi nel 2016 ha ricominciato a salire. Il numero dei gruppi di odio è aumentato del 17% dal 2014, sono quasi mille le organizzazioni monitorate. L’osservatorio sull’estremismo, la Lega antidiffamazione (ADL), annovera 34 omicidi per estremismo nel 2017, che è stato il quinto anno con più alto tasso di crimini per la violenza estremista dal 1970.
Il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, nel rapporto dello scorso settembre e con dati che si riferiscono al 2015, fotografa la percezione delle vittime dei reati d’odio: il 48% sono abusi e violenze a sfondo razziale, il 30% legati al genere, il 22% all’orientamento sessuale, il 16 alla religione, il 15% sono soprusi contro persone disabili.
(da “La Stampa”)
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