L’INTERVISTA A ROSY MAURO: “BOSSI MI AVREBBE SALVATA, MARONI HA UN COMPORTAMENTO SOSPETTOâ€
“MARONI VUOLE PRENDERSI LA LEGA, POSSONO CACCIARMI, MA UMBERTO RESTERA’ SEMPRE IL MIO CAPO”…”TROPPE COSE HANNO COME UNICO SCOPO QUELLO DI INFANGARE BOSSI”….”NON MI SONO DIMESSA PERCHE’ NON HO NULLA NASCONDERE”
«Guardi, sono ancora un po’ stordita… Comunque su, va bene, forza, cominciamola questa intervista… e cominci lei, mi faccia una domanda, che io non saprei da dove partire».
L’altra sera, senatrice Rosi Mauro, subito dopo essere stata espulsa dalla Lega, lei è entrata nell’ufficio di Umberto Bossi, in via Bellerio. Cosa vi siete detti?
«Oh, beh… Entro e lui mi sorride, con un sorriso dei suoi. Poi mi fa: “Ora diranno che sei attaccata alla poltrona…”. Ironico e affettuoso, sì. Del resto, fosse dipeso da lui, da lui soltanto, mi avrebbe certamente salvata».
Invece Maroni ha detto: «O cacciate la Mauro e Belsito, o vado via io».
«Maroni, negli ultimi due anni, ha avuto un comportamento estremamente duro. Tanto duro da essere sospetto».
Sospetto, in che senso?
«Bah! Ogni volta che gli chiedono se ambisce a prendere il posto di Bossi, lui smentisce… Secondo me, però, il suo piano è proprio quello di prendersi la Lega».
Quindi secondo lei…
«Secondo me la stupida e meschina e falsissima storia del “cerchio magico”, da due anni a questa parte, è stata messa in giro con uno scopo ben preciso: lasciar intendere che l’Umberto avesse bisogno di protezione e di suggeritori, far immaginare insomma che il grande capo non ce la facesse più da solo».
Con lei, senatrice, soprannominata «la badante».
«Un soprannome tragico inventato appunto ad arte per offuscare l’immagine del nostro leader».
Del suo ex leader.
«Cosaaa?».
Dico: Umberto Bossi è il suo ex capo, o no?
«Assolutamente no! Possono cacciarmi dalla Lega, ma non possono certo impedirmi di continuare a considerare Umberto il mio capo».
Comunque il figlio del capo, Renzino, il Trota, l’hanno salvato.
«Salvato? No, non è il concetto esatto. Lui, un passo indietro, dimettendosi dalla Regione, l’aveva fatto. Piuttosto…».
Cosa?
«Considerato il clima che c’è dentro la Lega, spero con tutto il cuore che l’epurazione si fermi con me e con Belsito. Anche perchè Renzino è già stato massacrato mediaticamente .
«Ecco, appunto: le sembra normale quel filmato? No, scusi: io lo conosco, l’autista. E allora le cose sono due: o è impazzito di colpo, oppure dietro quel filmato c’è qualcosa di oscuro».
Tipo?
«È un altro passaggio del piano per infangare Umberto. In realtà , a Renzo andrebbe consentito di vivere la sua età , senza fingere di star lì a scandalizzarsi…».
Comunque qui ancora nessuno ha capito perchè lei, pur di non lasciare la vicepresidenza del Senato, si è fatta espellere dalla Lega.
«Non mi sono dimessa per principio. Perchè contro di me, a parte qualche vaga intercettazione, non c’è niente».
L’accusano di aver preso soldi attraverso il sindacato, il Sin.Pa.
«Si tratta di donazioni che il partito fa al sindacato, sul conto corrente del sindacato. Un anno 70 mila euro, un altro anno 80 mila, l’anno dopo magari 20 mila. Tutto in regola».
Poi c’è la storia della villa in Sardegna, sede fittizia del sindacato.
«Primo, non è una villa. Secondo, la casa è di mia proprietà da tre, quattro anni».
È lei o no la «nera» che, nelle intercettazioni, deve prendere 29 mila franchi?
«Non sono io, ho già detto che credo sia l’infermiera svizzera di Bossi».
L’assessore regionale alla Sanità Luciano Bresciani, medico di Bossi, sostiene però di non conoscere questa infermiera.
«Io parlo delle cose che so».
La segretaria di Bossi, Nadia Dagrada, afferma che 130 mila euro della Lega sono stati spesi per far ottenere una laurea a lei e al suo caposcorta, l’agente Pierangelo Moscagiuro, in arte Pier Mosca, cantante specializzato nelle imitazioni di Elvis Presley.
«Capitooo? M’hanno accusato di essermi comprata una laurea, ma io non sono laureata, accidenti!».
L’agente Moscagiuro è il suo fidanzato?
«Se anche fosse, non ci sarebbe niente di male. Comunque, no: è il mio caposcorta. Punto».
In alcune intercettazioni lei sembra in grande confidenza con il tesoriere Belsito, nei giorni in cui si seppe del losco affare in Tanzania.
«Io non so se quella roba della Tanzania fosse giusta o sbagliata. Su Belsito, visti i tanti punti oscuri di questa vicenda, aspetterei a esprimere giudizi».
Senatrice, ora cosa farà : davvero ha intenzione di non lasciare l’incarico di vicepresidente del Senato?
«Dovessi seguire la mia coscienza, non avrei dubbi: resterei al mio posto. Ma non nego di aver preso in esame anche la possibilità di abbandonare la politica».
Fabrizio Roncone
(da “Il Corriere della Sera”)
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