LA MANO DELLA RUSSIA DIETRO LA SQUALIFICA CONTESTATA DI IMANE KHELIF AI MONDIALI DI BOXE NEL 2023 A NEW DELHI
A DUE ORE DALLA COMPETIZIONE IL COMPLOTTO DIRETTO DAL RUSSO KREMLEV E UN PRELIEVO DI SANGUE MAI PUBBLICATO
Imane Khelif venne estromessa dalla finale dei campionati del mondo di boxe di Nuova Delhi nel marzo 2023 ad appena due ore dall’inizio della competizione, su mandato diretto del presidente Iba (International Boxing Association), il russo Umar Kremlev, pupillo di Putin, con una mozione proposta dal suo vice, Pichai Chunhavajira, tailandese come l’atleta che Khelif aveva battuto in semifinale.
Questa è la prima verità sulla squalifica della pugile alegina sbandierata dalla (attualmente sospesa da Cio) federazione internazionale.
La seconda verità è che Khelif è stata sospesa dopo un prelievo di sangue, di cui Iba rifiuta di fornire i dettagli (non si sarebbero analizzati i valori ormonali, forse un’analisi cromosomica) ma sopratutto in totale assenza di un regolamento sulle atlete con differenze dello sviluppo sessuale che Iba ha redatto e approvato mesi soltanto dopo le gare. Rivelazioni (confermate dal Cio venerdì mattina) che gettano ombre politiche pesanti sull’esclusione dell’atleta e sul coinvolgimento della Russia.
(da agenzie)
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