LA “MIGNOTTOCRAZIA” DEL CAVALIERE: UN SISTEMA PER STRAVOLGERE LE REGOLE
ESCE OGGI IN LIBRERIA “MIGNOTTOCRAZIA” DI PAOLO GUZZANTI (ALIBERTI EDITORE)…IL RAPPORTO DEL PREMIER CON LE DONNE COME UN MODO PER RACCOGLIERE CONSENSO…ALCUNI STRALCI: “MA LE HAI MESSO LE MANI SUL CULO?”
Esce oggi nelle librerie l’ultimo libro di Paolo Guzzanti, “Mignottocrazia”, (Aliberti editore). Ne pubblichiamo alcuni stralci.
“Quando Berlusconi, di fronte al caso della ragazza Ruby afferra i microfoni dei cronisti e scandisce il fatto che lui fa e intende seguitare a fare come gli pare, a condurre lo stile di vita che vuole e che in quello stile di vita c’è la festa, le donne e il piacere, non fa una dichiarazione impudente o imprudente. Fa una dichiarazione politica. La dichiarazione politica è anzi ideologica. (…) Berlusconi si fa forte del disprezzo popolare – in Italia e soltanto in Italia – per tutte le forme di controllo. Quando lui definisce i controlli e i contrappesi «lacci e lacciuoli», chiama l’applauso dello stesso pubblico televisivo ed elettorale che apprezza, loda e anzi si entusiasma per le sue attività sessuali vere o presunte, per il suo disprezzo per le regole e lo stile di vita che dovrebbe essere consono a un capo di governo”
“Le regole della vita civile come le regole della vita democratica sono faticose, pedanti, poco agili e create con l’esperienza di secoli proprio allo scopo di impedire che prevalgano gli istinti, la forza, la sopraffazione e anche un eccesso di carisma personale in competizione con le regole e che tende a soffocarle, ucciderle, deriderle. La mignottocrazia come sistema di potere ha esattamente questo scopo ideologico: assuefare l’opinione pubblica con un continuo e rivendicato stupro delle regole, delle norme, delle consuetudini, introducendo una prassi apparentemente anarchica, l’esibita passione per le feste piene di ragazze in attesa del loro regalino, ma in realtà funzionale al mantenimento del potere”
“In tutte le salse le sue avventure o supposte tali sono state difese con una sloganistica semplificata: la sinistra protegge e si identifica con omosessuali di ogni varietà , transessuali, travestiti e comunque persone sessualmente ambigue, mentre la destra berlusconiana spiccia e casereccia si identifica con il maschio standard, quello delle barzellette cui piace fondamentalmente “la fica”. Daniela Santanchè, che come avversaria di Berlusconi aveva denunciato anche lei la maniacale sessualità di quest’ultimo specificando di non aver mai ceduto alle sue seduzioni, una volta tornata all’ovile berlusconiano con una carica da sottosegretario si è sbracciata nella difesa di Berlusconi come maschio sanamente affamato di sesso femminile”
“Eravamo seduti e si svolse il rituale comizio del Cavaliere il quale sa avere con la folla il rapporto carnale che è un parafrasi dell’atto sessuale (…) Berlusconi sceso dal palco si stava dirigendo verso il punto dove ero seduto io (…) una folla a poltiglia si spalmò sulla mia fila di sedie e vari corpi mi si appiccarono contro (…). Fu a quel punto che il presidente del Consiglio dei Ministri del governo italiano, con un coup de thèatre dei suoi aprì il sipario dei corpi umani e apparve a pochi centimetri dalla mia faccia, raggiante, compagnone, studentesco e mi disse con un sorriso a quarantadue denti: “Bè? Ma l’hai toccata? Hai visto che gnocca che ti è venuta addosso? Le hai messo almeno le mani sul culo?”
“Ho sempre pensato che Berlusconi sarebbe caduto sulle donne. L’ho pensato negli anni in cui ero parlamentare di Forza Italia, quando accettai la candidatura per poter proseguire la mia inchiesta sul dossier Mitrokhin, e l’ho pensato quando ho lasciato lo stesso partito, prima che si compisse il rito equivoco dell’unificazione fra Alleanza nazionale e il partito di Berlusconi. (…) Un comportamento aziendale, padronale, fintamente paterno, segnato dal più profondo disprezzo per l’altro sesso, un disprezzo nasalmente negato nel modo più sinceramente sfrontato: «Io odiare le donne? Ma tu sei pazzo! Io amo le donne, corteggio le donne perchè le adoro e loro lo sanno”
“Molti anni fa Berlusconi disse a Beppe Piroddi, un celebre playboy degli anni Ottanta: «Il denaro, i mega-affari e il potere? Certo, caro Beppe, sono importanti, ma per me contano in quanto mi permettono di competere con te e i tuoi colleghi nella conquista delle più belle donne del mondo”
“Si vantava di massacrare due donne al giorno con una pillola che non era il Viagra perchè l’episodio è di molti anni fa. Ciò dimostra che per lui è più importante far sapere agli altri che è uno scopatore irrefrenabile, più che un conquistatore di donne, un amante desiderabile e desiderato. (…) La sua ex consorte Veronica Lario parla di lui come dell’imperatore, o del drago al quale vengono sacrificate legioni di vergini. In realtà , più modestamente, sullo scannatoio sacrificale del lettone di Putin vengono portate spesso delle puttane in offerta speciale”
“Bella ragazza e testa vuota Il sistema mignottocratico consiste nel creare una classe dirigente di esseri umani clonati, robotici, composta prevalentemente da donne ma non soltanto, selezionati secondo criteri di sex appeal. Che poi ci siano o non ci siano incentivi sessuali alla carriera, questo è un optional. Secondo la bibbia del berlusconismo, una bella ragazza con la testa vuota è sempre meglio di una brutta ragazza con la testa piena di idee e di cultura”
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