LA PROVA CHE FOSSE VIVA, LA COLLABORAZIONE COI COLLEGHI SOMALI E CON GLI 007 TURCHI, LA TRATTATIVA E IL PAGAMENTO DEL RISCATTO
ECCO COME I SERVIZI SEGRETI ITALIANI HANNO LIBERATO SILVIA
La consegna dell’ostaggio è avvenuta venerdì 9 maggio notte in un’area a 30 chilometri da Mogadiscio.
Gli emissari dei sequestratori hanno rilasciato la ragazza nelle mani del “contatto” trovato dall’intelligence italiana guidata dal generale Luciano Carta grazie alla collaborazione con i colleghi somali. Un lavoro comune che sarebbe stato agevolato in una sorta di triangolazione con gli 007 turchi.
La prova che Silvia Romano era ancora viva
La prova in vita della giovane sarebbe arrivata una ventina di giorni fa al termine di una trattativa andata avanti per mesi con il gruppo jihadista di Al Shabaab. La certezza che la ragazza, sia pur provata dalla prigionia, stesse bene era arrivata a novembre. Fino ad allora nessuno aveva la certezza che dopo il passaggio di mano dai criminali kenyoti che l’aveva sequestrata ai fondamentalisti che l’hanno custodita, fosse rimasta in vita. Anzi, circa un anno fa si era sparsa la voce che potesse essere morta in seguito a un’infezione perchè si era ferita in uno dei trasferimenti da una prigione all’altra. Voci e illazioni che secondo l’intelligence avevano soltanto l’obiettivo di far salire il prezzo del rilascio.
La trattativa
Sei mesi fa, dopo aver ricevuto la prova che Silvia era viva, è stata avviata la trattativa per il pagamento del riscatto. Un negoziato che è entrato nel vivo a metà aprile. Fino al via libera ottenuto grazie alla mediazione dei turchi.
Agli 007 che erano già sul posto si sono aggiunti negli ultimi giorni altri specialisti partiti da Roma e venerdì sera è avvenuto lo scambio.
L’incontro ha avuto anche momenti drammatici, visto che sulla zona c’era un alluvione, ma alla fine la partita è stata chiusa.
L’annuncio del premier Giuseppe Conte è stato dato quando la ragazza era “in sicurezza” in un compound. L’aeroporto di Mogadiscio è chiuso per motivi di sicurezza legati al coronavirus e dunque dopo una serie di formalità sarà concesso il via libera al volo che la riporterà domenica 10 maggio alle 14 a Ciampino.
(da “Il Corriere della Sera”)
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