LA ZANICCHI CANTA, SILVIO STA ZITTO: AD ARCORE POCHI FANTI A SOSTEGNO DI BERLUSCONI
POCHE CENTINAIA DI MILITANTI ALL’APPUNTAMENTO ORGANIZZATO DALL’ESERCITO DI SILVIO… SCONSIGLIATO DAI SUOI AVVOCATI, ALLA FINE IL CAVALIERE ESCE PER UN BREVE SALUTO
A Iva Zanicchi e Daniela Santanchè è andata perfino peggio che a Giuliano Ferrara. La manifestazione davanti al cancello della villa di Arcore per sostenere Berlusconi è stata un flop: poche centinaia i fan dell’“Esercito di Silvio”, concentrati nel triangolo d’asfalto da cui s’accede alla residenza di Berlusconi, con le auto che continuavano a passare alle loro spalle, perchè non c’è stato neppure bisogno, fino all’ultimo, di bloccare il traffico.
Erano perfino meno che alla piccola manifestazione convocata a Roma da Giulianone Ferrara con il rossetto e la parola d’ordine “Siamo tutti puttane”.
Così Berlusconi, benchè acclamato a gran voce, si è solo fatto vedere alla fine della piccola manifestazione, senza prendere la parola.
L’unica che è riuscita a parlare con lui è una che la villa di Arcore la conosce bene: Raissa Skorkina, una delle 32 testimoni del bunga-bunga ritenute false dal tribunale di Milano, era al telefono con Silvio mentre i suoi lo acclamavano.
Sul piccolo palco ha fatto gli onori di casa una Iva Zanicchi scatenata: “Siamo qui per Silvio! Lunedì scorso non hanno condannato lui, ma la giustizia italiana”.
Poi fa cantare un verso di una sua canzone: “Prendi questa mano, zingara”, non senza una vecchia versione osè: “Prendi questo in mano, zingara!”.
Infine, lancia la versione definitiva: “Prendi questa mano, Silvio!”.
Scesa dal palchetto l’Aquila di Ligonchio, parte a palla, sotto il sole implacabile, la musica tecno. “No, questa musica non va! Non ci piace!”, strilla Iva.
Silenzio per qualche minuto, finchè si alzano a tutto volume le note di Azzurra libertà e Meno male che Silvio c’è.
I fan canticchiano, ma conoscono le parole dei loro inni perfino meno di quanto certi calciatori conoscano quelle di Fratelli d’Italia.
In compenso agitano le bandiere di Forza Italia, più volte evocata non solo come punto di partenza della “straordinaria avventura di Silvio”, ma anche come punto di arrivo, probabile prossimo approdo, “per essere più vicini alla gente”.
Cartelli contro la giustizia dei giudici comunisti e contro Ilda Boccassini (“Boccassini: ai lavori socialmente utili dopo una vita per lavori inutili, a carico del contribuente”). Tra i fan s’aggirano Stefania Prestigiacomo, Laura Ravetto, Daniele Capezzone.
Sale sul palco il coordinatore lombardo del Pdl, Mario Mantovani, che prende la parola sfidando l’evidenza: “È straordinario, siete centinaia, siete migliaia!”.
E poi: “Qui ci porta il cuore! Per il nostro presidente! Il nostro popolo è in sofferenza da lunedì, quando è arrivata una certa sentenza che grida vendetta anche al cospetto di Dio”.
Arrivano i rinforzi: Daniela Santanchè e Denis Verdini.
“Silvio tieni duro”, grida Daniela. “Lunedì scorso ho voluto essere in aula, per guardare negli occhi quelle tre donne che hanno condannato Silvio usando altre donne. Una vergogna”.
Mostra di non ricordare, Daniela, la sua stessa conversazione telefonica, nel 2011, con l’amico Flavio Briatore (“Silvio ha ripreso, continua con le feste”, “è proprio malato”, “ha ragione Veronica”).
Poi tocca a Sandro Bondi: “Volete bene a Berlusconi?”.
I fan rispondono, naturalmente, sì.
“Siamo venuti qui per far sentire il nostro calore, la nostra vicinanza, il nostro affetto a Berlusconi, ma ci sono ragioni per le quali non è opportuno che esca da villa San Martino. Gli è stato sconsigliato dai suoi legali di partecipare. Ha il cuore gonfio di rabbia di fronte alla posizione così rigorosa dei suoi avvocati”.
Alla fine Silvio arriva, si mostra, ma sta zitto.
Un pensionato: “Mi sento tradito. Ci hanno illuso, siamo venuti per sentirlo”.
Poco distante, Raissa Skorkina tornata sul luogo del delitto, a bordo della sua Mini grigia. Parla al telefono con Silvio mentre ancora tutti lo aspettano.
“No, non parla. Sono qui anch’io per sostenerlo, ma resto in disparte per non metterlo nei guai. Io non sono un’olgettina, l’ho conosciuto ben prima di Minetti e delle altre, sono stata la sua fidanzata dal 2005 al 2007. Perchè mi mettete insieme alle altre? Mi offendete, fate passare anche me per puttana, mentre io ero la sua fidanzata”.
Come, “anche me”?
Intanto i cori continuano: “Meno male che Silvio c’è”.
Gianni Barbacetto
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