LE TAPPE DI FINI VERSO IL PARTITO: “NOSTRE LISTE A MARZO” PER LE AMMINISTRATIVE A MILANO, BOLOGNA E NAPOLI
AL LAVORO 30 INTELLETTUALI D’AREA PER STILARE IL “MANIFESTO PER L’ITALIA”, DOCUMENTO PROGRAMMATICO DEL PARTITO, CHE SARA’ PRESENTATO ALLA CONVENTION DI PERUGIA DEL 6-7 NOVEMBRE… ASSEMBLEA COSTITUENTE: IPOTIZZATA LA DATA SIGNIFICATIVA DEL 7 GENNAIO… DIMISSIONI DA PRESIDENTE DELLA CAMERA SOLO IN CASO DI ELEZIONI POLITICHE ANTICIPATE
“Senza di noi il governo non esiste, da domani esamineremo le leggi per bene, rispettando tutti i passaggi, tutti i tempi, senza fretta. Dovranno trattare con noi su tutto” : Bocchino ha le idee chiare su come si muoverà “Futuro e Libertà ” dopo aver retto al fallito tentativo di emarginazione posto in essere dai falchi berlsuconiani.
E a chi gli obietta: “e se Berlusconi cercasse di far saltare il banco, chiedendo il voto anticipato?” risponde con un sorriso: “in Sicilia noi, Udc e Mpa insieme prenderemmo il premio di maggioranza e senza quei senatori non si vincono le elezioni”.
Nel frattempo i futuristi si stanno organizzando: martedì si riunirà il comitato promotore, poi una direzione più ristretta di cui faranno parte i rappresentanti dei gruppi parlamentari e delle associazioni finiane (Generazione Italia, Area Nazionale, Farefuturo e Secolo d’Italia).
Sarà questa la struttura sulla quale verrà costruito il partito, anche sul territorio. Trenta intellettuali di area stanno già lavorando alla stesura del “Manifesto per l’Italia”, il documento programmatico del partito la cui bozza sarà pronta per la convention di Generazione Italia, fissata a Perugia per il 6-7 novembre.
La fase successiva dovrebbe essere l’assemblea costituente, in cui si sancirà la nascita ufficiale del partito.
Sulla carta l’idea è di fissare la data di nascita il 7 gennaio, lo stesso giorno in cui è nato il Tricolore nel 1797, ma anche il giorno della strage di Acca Larentia, un simbolo forte per il popolo di destra.
In ogni caso il nuovo partito di Fini dovrà essere operativo a febbraio con le liste elettorali pronte per essere presentate se, com’è probabile, a fine marzo si andrà a votare a Milano, Bologna, Napoli e in altri centri minori.
Per quanto riguarda l’ipotesi di dimissioni di Fini da presidente della Camera, non sono all’ordine del giorno: la questione si porrà solo nel caso di voto politico anticipato a primavera.
Se invece ci sarà solo un voto amministrattivo, Fini resterà al suo posto.
In tal caso il nome più gettonato come coordinatore del Fli è quello di Adolfo Urso .
Intanto crescono ogni giorno i circoli sul territorio e le adesioni di amministratori locali.
In Parlamento si fa notare, dopo la dimostrazione di forza di Fli, che quei deputati o senatori peones che non hanno interesse ad andare a elezioni anticipate (vedi i deputati Pdl del nord), ora guardano con interesse alle mosse di Fini, l’unico in grado di garantire la loro permanenza in parlamento fino alla fine del quinquennio.
Sono molti i soggetti interessati a sostenere un eventuale futuro governo tecnico, pronti ad abbandonare il cavallo perdente..
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