L’INFILTRATO DI SALVINI SULLA NAVE DELLA ONG VUOTA IL SACCO: “MI VERGOGNO DI ESSERMI PRESTATO AL TENTATIVO DI SCREDITARE LA ONG, NON HA MAI AVUTO ALCUN CONTATTO CON I TRAFFICANTI”
“SALVINI MI AVEVA PROMESSO UN LAVORO, MA QUANDO E’ STATO IL MOMENTO E’ SPARITO”… LE FOTO SONO STATE MANIPOLATE PER ACCUSARE LA ONG… LA MAGISTRATURA ORA FARA’ FINTA DI NULLA? E QUESTO SAREBBE UN MINISTRO DEGLI INTERNI?
Di Pietro Gallo e del suo ruolo nelle “denunce” di Salvini contro le ONG abbiamo già parlato qualche tempo fa: nel maggio scorso Matteo Salvini parlò in tv di un dossier dei servizi segreti sulle Organizzazioni Non Governative che accertava l’esistenza di rapporti fra gli scafisti e alcune associazioni.
All’epoca il presidente del COPASIR e leghista Giacomo Stucchi smentì tutto, mentre Salvini, in un’intervista successiva a L’Aria Che Tira sostenne che il dossier non arrivava da Stucchi nè dal COPASIR.
Antonio Massari sul Fatto Quotidiano oggi ospita un’intervista a Gallo, agente della sicurezza a bordo della Vos Hestia — la nave utilizzata da Save The Children per i soccorsi — che nell’ottobre 2016 aveva fatto partire le indagini della procura di Trapani sulle Ong, e autore con Floriana Ballestra di quel dossier:
Inviammo una mail ai servizi segreti, ad Alessandro Di Battista — che non rispose — e chiamammo la segreteria di Matteo Salvini. Io e la mia collega fummo richiamati da Salvini pochi minuti dopo, mentre passeggiavamo sul lungomare di Trapani. Il ministro le disse che ci avrebbe raggiunti anche subito, ma gli spiegammo che stavamo per imbarcarci, così ci diede il numero di un suo collaboratore. Con un accordo: avrei inviato alla mia collega fotografie e informazioni utili che lei, a sua volta, avrebbe girato al collaboratore di Salvini. Così fu
Cosa chiedevate in cambio?
Nulla. Però, quando la collega incontrò Salvini a Milano con il suo staff, spiegò che rischiavamo di perdere il lavoro, perchè ci avrebbero ritenuto delle spie. La collega mi riferì d’essere stata rassicurata: le dissero di non preoccuparsi.
Come ha inteso questa rassicurazione?
Se avessi perso il lavoro, avrei ricevuto un aiuto a trovarne un altro. Infatti l’ho perso. Non ho mai chiesto nulla. Però, ho ricevuto delle minacce, collegate alle mie denunce sulle Ong, e quando l’ho fatto presente allo staff del ministro non ho ricevuto neanche una telefonata di solidarietà .
Lei nei suoi mesi a bordo ha assistito a contatti tra Ong e trafficanti?
No. Mai. Noi ci piazzavamo in punti dove di solito erano già avvenuti i recuperi. Ho svelato che i trafficanti accompagnavano i gommoni e davanti a noi li riportavano indietro.
E ha fatto la “spia” per conto della Lega.
Di questo oggi mi vergogno. Profondamente. Anche per l’assenza di solidarietà e gratificazione. Qualcun altro tra voi ha avuto qualcosa in cambio dalla Lega? No. So soltanto che qualcuno di noi ha inviato all’epoca in Regione Liguria un curriculum. Ma senza alcun risultato.
(da “NextQuotidiano”)
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