MA DEGLI ALTRI TERRORISTI E DEI MAFIOSI LATITANTI SI INTERESSA QUALCUNO?
CI SONO OLTRE 50 TERRORISTI AUTORI DI NUMEROSI OMICIDI CHE GIRANO INDISTURBATI E DECINE DI BOSS MAFIOSI SPARITI NEL NULLA: FORSE LA LORO CATTURA CONTA MENO DI QUELLA DI BATTISTI?
L’arresto di Cesare Battisti, con una operazione internazionale che ha visto i migliori investigatori della Polizia di Stato in prima fila, non ci restituirà quei servitori in divisa e quei cittadini massacrati da lui e dai suoi sodali, ma certamente rende giustizia alle vittime e alle famiglie che da 40 anni piangono i loro cari.
Ma si dementica che a causa di protezioni politiche internazionali, 50 ex terroristi, monitorati dall’Interpol e dalla nostra Intelligence, legati all’eversione rossa e nera, godono di buona salute, ottimi redditi e tanta tutela in mezzo mondo.
Al di là del Brasile, sono molti i paesi refrattari all’estradizione di questi personaggi: In primis la Francia ma anche Svizzera, Spagna, Gran Bretagna, Svezia passando poi per Argentina, Nicaragua e Giappone.
Pensiamo a Alvaro Lojacono e Alessio Casimirri. Il primo non è estradabile perchè è diventato cittadino svizzero, mentre il secondo vive felice in Nicaragua dagli anni ottanta.
Entrambi facevano parte del commando che il 16 marzo 1978 entrò in azione uccidendo i 3 poliziotti e i 2 carabinieri della scorta di Moro.
Pensiamo a Giorgio Pietrostefani, fondatore con Adriano Sofri di Lotta Continua, condannato a 22 anni per l’omicidio del commissario Luigi Calabresi e latitante in Francia.
Pensiamo a Pasquale Belsito, ex terrorista nero dei Nar, fu arrestato nel 2001 a Madrid, ma non è ancora stato estradato nonostante su di lui pendano quattro ergastoli, legati anche a omicidi di operatori delle forze dell’ordine.
Per non parlare dei 5 latitanti più famosi legati alla mafia.
Al primo posto della lista dei latitanti più pericolosi d’Italia c’è Matteo Messina Denaro. Tracce del boss sono state intercettate anche quest’anno e sono finiti in carcere i cognati che recapitavano i suoi pizzini. Nato nel 1962 a Castelvetrano in provincia di Trapani, è accusato di un’infinità di crimini oltre al sequestro del piccolo Giuseppe Di Matteo, poi sciolto nell’acido. Messina Denaro continua a tenere le fila di Cosa Nostra.
Giovanni Motisi ha 59 anni, è nato a Palermo ed è ricercato dal 1998 per aver commesso vari omicidi e, dal 2002, per associazione di stampo mafioso e strage. È stato il killer di fiducia di Totò Riina e ha preso parte all’organizzazione dell’omicidio del generale Dalla Chiesa.
Marco di Lauro è nato nel 1980 a Napoli ed è ricercato dal 2005 per associazione mafiosa e altri crimini. Da molti pentiti è considerato il latitante della camorra più ricercato del mondo. Figlio del boss Paolo, è stato mandante di almeno quattro omicidi.
Attilio Cubeddu è nato nel 1947 ad Arzana in provincia di Nuoro ed è ricercato dal 1997, quando non ha fatto più rientro in carcere dopo un permesso. Era recluso per crimini gravissimi, tra cui sequestro di persona e omicidio. È considerato l’ultimo bandito dell’Ogliastra e, secondo alcuni, è morto. Secondo altri invece si trova in Sardegna protetto da fiancheggiatori.
Negli archivi della Criminalpol risulta anche il nome di Adriano Giacobone, nato a Tortona in provincia di Alessandria nel 1957. È uno dei criminali più ricercati del mondo per reati ambientali, bracconaggio, commercio di specie animali protette, smaltimento di rifiuti tossici. È accusato anche di bancarotta fraudolenta, detenzione illegale di armi da fuoco, rapimento, furto e violenza ed ha fatto perdere le proprie tracce negli anni ’80.
Magari non renderanno polticamente voti come Cesare Battisti, ma forse sarebbe opportuno che il ministro degli Interni si dedicasse alla loro cattura, tra un selfie e l’altro
(da agenzie)
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