MOTO D’ACQUA SALVINI, I VERTICI DELLA POLIZIA INFURIATI PERCHE’ HANNO DATO L’IMMAGINE DI ESSERE AL SERVIZIO DI SALVINI, OVVERO QUELLO CHE SONO IN EFFETTI DIVENTATI
NESSUNO ACCUSERA’ SALVINI DI PECULATO D’USO (SONO TUTTI DON ABBONDIO) MA IL PROVVEDIMENTO DISCIPLINARE E’ SCONTATO PER L’AGENTE (CHE DOVEVA DIRE DI NO)
Spiega oggi Alessandro Mantovani sul Fatto Quotidiano:
Il procedimento disciplinare che sarà aperto alla Questura di Ravenna riguarderà innanzitutto l’agente che ha portato il figlio di Matteo Salvini a fare il giretto sulla moto d’acqua a Milano Marittima.
Ma potrebbe estendersi ai colleghi che con toni arroganti, a volte minacciosi, si rivolgevano al giornalista Valerio Lo Muzio, dicendogli di allontanarsi da quel tratto di spiaggia e di non riprendere la scena che poi è finita su Repubblica.it.
Potrebbe andarci di mezzo qualche agente della scorta di Salvini, particolarmente attivo nel promuovere l’omaggio al figliolo sedicenne del ministro degli Interni.
Come annunciato da “fonti della Questura” faranno tutti gli accertamenti e si vedrà . Astrattamente l’uso privato di un mezzo di servizio in favore di terzi potrebbe anche portare a una denuncia per peculato d’uso
Il trasporto di un passeggero non autorizzato è privo di copertura assicurativa, ma per fortuna non si è fatto male nessuno.
Naturalmente il questore di Ravenna, Rosario Eugenio Russo, si è consultato sul da farsi con i vertici del Dipartimento di pubblica sicurezza. Nella polizia c’è irritazione e imbarazzo. Non tanto per il fatto in sè, che in altri Paesi porterebbe dritto dritto alle dimissioni del ministro mentre da noi “è stato un errore da papà ”mette d’accordo quasi tutti.
Il problema è che la scenetta di Milano Marittima offre l’immagine di una Polizia di Stato sostanzialmente “privatizzata ”, cioè ridotta al personale servizio di un leader politico e dalla macchina della sua propaganda etnico-politica che ha parzialmente sostituito gli uffici stampa istituzionali.
(da “NextQuotidiano”)
Leave a Reply