NELLA LISTA DI CONTE: TRE DI ITALIA VIVA, DUE DI FORZA ITALIA E UN EX M5S
SPACCHETTANDO I MINISTERI E AUMENTANDO I SOTTOSEGRETARI SI CREANO PIU’ POSTI PER ACCONTENTARE LE AMBIZIONI … RISCHIANO DI FRANARE I GRUPPI DI FORZA ITALIA E ITALIA VIVA
Ieri era solo l’inizio.
“Stiamo cercando di convincere due senatori di Italia Viva, forse tre, due di Forza Italia e la Drago dei 5Stelle è quasi dei nostri”, tiene i conti un componente del governo che tratta con ogni singolo parlamentare.
La fiducia si è fermata a 156 voti a favore, ora ne servono almeno cinque per stabilizzare il governo. E soprattutto occorre formare un gruppo parlamentare che faccia il suo ingresso nella maggioranza per poter chiedere il riassestamento delle commissioni, altrimenti ogni voto diventa un rischio.
“Questione di pochi giorni”, sono convinti nella maggioranza.
Il premier Conte — viene spiegato — spacchetterà i ministeri e metterà a disposizione un po’ di posti da sottosegretario. È così che si fanno le trattative.
C’è chi ieri avrebbe già votato la fiducia al governo ma attende per capire cosa si può accaparrare.
Anche perchè la clessidra scorre e il 27 gennaio si avvicina. Il governo ha quindi sette giorni per ‘rimpolpare’ i numeri a palazzo Madama, perchè quel giorno si voterà la relazione sullo stato della Giustizia del ministro Alfonso Bonafede.
Matteo Renzi ha già annunciato che questa volta Italia Viva voterà contro. Se i numeri rimangano questi la maggioranza rischia di non esserci, neanche quella relativa.
“O accade un fatto politico e si avvia un vero dialogo- ribadisce oggi il deputato renzianissimo Luciano Nobili – oppure voteremo contro e credo proprio che il governo andrà sotto”.
Per evitare ciò l’opera di convincimento è ancora in atto.
L’ex grillina Tiziana Drago, a cui il premier ieri ha dedicato un passaggio del suo discorso, non può che rifletterci: “In futuro valuterò scelte concrete”.
Eugenio Comincini, senatore di Italia Viva, è tra coloro che si apprestano a fare il grande salto. Spera che la frattura si possa ricomporre, ma se questo non dovesse succedere “io non me la sento di andare all’opposizione”.
A lui si dovrebbe aggiungere Leonardo Grimani: “Sono impegnato in queste ore a tentare di riportare Iv nel perimetro della maggioranza sapendo bene che Conte e il Pd su questo aspetto non ci sentono molto, ma il tentativo va fatto e lavoro affinchè si possa riaprire uno spiraglio”.
E se questo spiraglio non si riapre? “Lo scenario che si apre davanti, io ad oggi non lo so, ma certo non sono molto convinto che un’opposizione feroce nelle commissioni e in aula sia consona a un partito come Iv”.
L’altro senatore attenzionato è Mauro Marino, ieri assente causa Covid, ma le telefonate nella sua direzione sono già partite.
Gli assi nella manica del premier sono diversi. È rimasto scoperto anche il ministero della Famiglia, dopo le dimissioni della Bellanova. Quindi potrebbe essere spacchettato in Famiglia e Pari opportunità , ben due posti da offrire a chi andrà in soccorso del governo.
Al dicastero dei Trasporti ormai lo sanno bene che la parte delle Infrastrutture sarà ceduta, ed è un tema che fa gola a tanti.
Ci sono diversi posti da sottosegretario compreso quello degli Esteri. Il nome che rimbalza a Palazzo Madama è Riccardo Nencini, colui che ha votato in extremis la fiducia al governo.
Secondo i più maligni sarebbe stato convinto così, all’ultimo momento. Il premier sarebbe disposto anche a creare con decreto un nuovo ministero, quello per l’attuazione del programma. Per non parlare poi delle nomine, tra queste quelle di Cassa depositi e prestiti, un amministratore delegato e tre consiglieri di amministrazione da scegliere in primavera.
Andrea Causin di Forza Italia, che ieri con Maria Rosaria Rossi ha votato la fiducia al governo, la spara grossa. Sostiene che almeno dieci o quindici senatori azzurri ieri avrebbero votato la fiducia. Dieci sono un po’ troppi, ma nessuno esclude che nei prossimi giorni due o tre possano palesarsi e quel punto Conte supererebbe i 161 senatori di maggioranza.
(da “Huffingtonpost”)
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