NIENTE GARE: IN ITALIA VINCE SEMPRE IL “LIBERI TUTTI”
LA BOZZA IN CONSIGLIO DEI MINISTRI: SI POTRANNO AUTOCERTIFICARE I DOCUMENTI
Altro G7 a presidenza italiana, altre opere pubbliche affidate senza bando di gara. Come già avvenuto nel dicembre 2016 in vista del G7 di Taormina del maggio 2017, con una norma emanata dal governo guidato da Paolo Gentiloni del Pd, anche il governo di Giorgia Meloni affiderà alla procedura negoziata gli interventi infrastrutturali per la realizzazione degli eventi di quest’anno della presidenza italiana del G7.
Lo prevede una bozza del decreto legge che arriverà oggi all’esame del Consiglio dei ministri. Ma non basta: oltre all’affidamento diretto, saltano anche le procedure sul rilascio sul Documento unico di regolarità contributiva, il Durc, che le imprese aggiudicatarie dei lavori – il cui elenco e importi non sono ancora noti – potranno autocertificarsi. Una vera deregulation per le opere connesse ai 22 summit, che oltre a quello dei capi di Stato e di governo in Puglia prevedono altre 21 riunioni ministeriali in giro per l’Italia. Opere i cui benefici andranno anche ai privati.
La bozza del decreto che sarà esaminata oggi dal governo stabilisce che “agli appalti pubblici di lavori, forniture e servizi da aggiudicare da parte del Commissario di governo per la realizzazione degli interventi infrastrutturali connessi con la presidenza italiana del G7 e con lo svolgimento in Italia del vertice di capi di Stato e di governo programmato per i giorni dal 13 al 15 giugno 2024, si applica la procedura negoziata senza pubblicazione di un bando di gara anche per gli appalti di importo superiore alle soglie di rilevanza europea, sulla base di una motivazione che dia conto, per i singoli interventi, delle ragioni di urgenza e della necessità di derogare all’ordinaria procedura di gara, per motivi strettamente correlati ai tempi di realizzazione degli stessi nei termini necessari a garantire l’operatività delle strutture a supporto” della presidenza del G7. Ove previsto, “resta salvo il ricorso alle procedure di affidamento diretto”.
Ancora non sono note la mappa e il costo delle opere per il G7: per ora si sa che i 23 appuntamenti (e le relative opere) si terranno in 21 luoghi sparsi sul territorio nazionale. Tra i summit, a Capri si terrà la riunione dei ministri degli Esteri. In Puglia, nel resort extralusso di Borgo Egnazia di Savelletri (Brindisi) si terranno l’incontro dei ministri dell’Economia (23-26 maggio) e il vertice dei capi di Stato e governo (13-15 giugno). La struttura di proprietà di Aldo Melpignano è stata scelta personalmente da Giorgia Meloni nel giugno scorso. A Verona e Trento avranno luogo i focus su industria, tecnologia e digitale; a Milano l’incontro sui trasporti; a Torino quelli su clima, energia e ambiente. Venezia ospiterà il summit sulla giustizia, Stresa la riunione sulle finanze, Trieste quella sull’istruzione. Bologna e Forlì saranno sede degli incontri su scienza e tecnologia, Villa San Giovanni e Reggio Calabria di quelli sul commercio, Genova sullo sviluppo urbano. Cagliari ospiterà le riunioni su lavoro e occupazione, Positano i meeting sulla cultura e Siracusa sull’agricoltura, di Interni si parlerà ad Avellino e di Pari opportunità a Matera, di Salute ad Ancona, di Inclusione e disabilità a Perugia e Assisi. Fiuggi, Pescara e Napoli ospiteranno i summit ministeriali su Turismo, Esteri e Sviluppo.
Ma i regali non sono finiti: il decreto prevede che le ditte assegnatarie possano autocertificare il proprio Durc, salvo verifiche successive. Quella sul Durc è “una porcheria gratuita, anche perché ormai il Documento si rilascia in meno di 24 ore… L’autocertificazione, al di là dello specifico evento (il G7 sarà sicuramente monitorato), è un pericoloso precedente”, dichiara un esperto del settore. Parole che ricordano quelle del presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, contro l’assegnazione delle opere pubbliche connesse al G7 a Taormina senza gara, in deroga al Codice degli appalti. In audizione alla Commissione Bilancio della Camera, il 18 gennaio 2017 Cantone aveva espresso tutta la sua perplessità e il timore di infiltrazioni di imprese legate all’economia criminale. Chissà se queste obiezioni oggi risuoneranno anche a Palazzo Chigi.
(da ilfattoquotidiano.it)
Leave a Reply