NOMINE, LISTE E TESSERAMENTI: ARIANNA MELONI SI E’ PRESA FDI
VOCI SU UNA SUA CANDIDATURA ALLE EUROPEE: “DECIDE TUTTO LEI”… LA “GRANDE FAMIGLIA”
Ci sono stati due momenti, negli ultimi mesi, in cui i dirigenti di Fratelli d’Italia hanno capito che Arianna Meloni, sorella maggiore di Giorgia, era diventata la vera “capa” del partito.
Il primo risale al 13 febbraio quando, nel salone delle Fontane all’Eur, a risultati delle Regionali acquisiti, Arianna si apparta con il marito Francesco Lollobrigida e i dirigenti romani di Fratelli d’Italia per contare quanti consiglieri regionali di fede meloniana (e non rampelliana) sono stati eletti.
La sorella della premier riceve telefonate da ogni sezione in Regione, conta le preferenze. “Ne abbiamo presi 1, 2, 3…”, dice riferendosi ai seggi alla Pisana. Anche la scelta del candidato eletto presidente, Francesco Rocca, era stata sua.
Il secondo momento chiave arriva circa due mesi dopo, a inizio aprile. Sono i giorni delle febbrili trattative per le nomine dei manager di Stato.
Il tavolo delle trattative è presieduto da Giovanbattista Fazzolari (fedelissimo sottosegretario della premier) e ci sono i vertici del governo: per la Lega Matteo Salvini e il suo ex capo di gabinetto Andrea Paganella (oggi senatore), per Forza Italia Antonio Tajani e Gianni Letta. Ma in diverse occasioni i funzionari di Palazzi Chigi notano anche un’altra presenza: quella di Arianna Meloni.
Vaglia i curriculum per la sorella, partecipa alle riunioni. E alla fine riesce a piazzare il grande colpo della tornata di nomine meloniane: Giuseppina Di Foggia, come amministratrice delegata di Terna. La scelta rivendicata più volte dalla premier in quanto “prima donna al vertice di un’azienda di Stato”.
Negli ultimi mesi il potere di Arianna Meloni è diventato tanto più esteso, quanto discreto. Oggi non ha un ruolo formale nel partito, eppure comanda tutto. Perché la sorella Giorgia ha il terrore che qualcuno dei suoi collaboratori cada in uno scandalo – gli “impicci”, li chiamano a Palazzo Chigi – e questa paura si riflette nella fiducia riposta in pochissime persone. Si contano sulle dita di una mano. Tra queste, c’è Arianna. “Io e te come Frodo e Sam sul monte Fato” aveva scritto su Facebook la notte delle elezioni del 25 settembre.
Così la premier, alle prese con il bilancio dello Stato, i vertici internazionali e le beghe nel governo, ha dovuto delegare a qualcun altro la gestione di Fratelli d’Italia. E ha scelto Arianna.
La sorella della premier passa le sue giornate in via della Scrofa. Con o senza una nomina formale – di cui si parla da tempo – Arianna si occupa di tesseramento: è lì che sta il vero potere. È lei a decidere chi può entrare o meno nel partito, se aprire e dove una nuova sezione e che decide i segretari sui territori. Il commissariamento del partito romano è stata una sua scelta. I grandi eventi – come la kermesse di Milano del maggio 2022 – li organizza lei.
Poi ci sono le liste. A quelle provvede Lollobrigida, potente ministro dell’Agricoltura, già capogruppo alla Camera. Ma anche la moglie Arianna. Alle ultime Regionali in Lazio e Lombardia hanno deciso loro. E hanno anche iniziato a scegliere le candidature per le Europee del 2024, dove serviranno le preferenze, e tante. Gira voce che Meloni voglia addirittura candidare la sorella come capolista nel Centro Italia ma la notizia non trova conferme nel partito. Arianna, si dice, preferisce stare nel backstage e occuparsi del potere che non sta sotto i riflettori. Per esempio, le nomine: oltre ai manager di Stato si racconta che la sorella della premier si sia occupata anche della Rai. Leggendo i curriculum e incontrando giornalisti e nuovi volti meloniani che occuperanno la televisione pubblica.
L’altro capo del partito è Giovanni Donzelli, responsabile dell’Organizzazione. Ma Meloni sa che non può affidare solo al deputato toscano tutta Fratelli d’Italia. Non solo: qualcosa tra Donzelli e la premier – e la “Fiamma Magica” – si è rotto dopo la rivelazione da parte di Donzelli di informazioni segrete su Alfredo Cospito in Parlamento. Vicenda che ha portato a un’inchiesta della procura di Roma in cui è indagato anche un amico del deputato, il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove. La decisione di affidare le questioni più rilevanti del partito ad Arianna è anche un modo per “controllare” l’operato di Donzelli, dicono due dirigenti di FdI. Donzelli quindi si occupa del “lavoro sporco” nel partito, Arianna dei dossier di maggiore peso. Tessere, nomine, liste. Perché “ormai decide tutto lei”.
(da Il Fatto Quotidiano)
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