ONDA ARANCIONE ATTRAVERSA LA FRANCIA: “SALVARE VITE E’ UN DOVERE”
MANIFESTAZIONI DI SOLIDARIETA’ ALLA NAVE AQUARIUS A PARIGI, MARSIGLIA E IN 30 ALTRE CITTA’ FRANCESI … “SALVINI MENTE, PANAMA CI HA FORNITO LE PROVE DELLE PRESSIONI POLITICHE ED ECONOMICHE DEL GOVERNO ITALIANO PER FARCI TOGLIERE LA BANDIERA”… MA LA MAGISTRATURA ITALIANA NON HA NULLA DA DIRE AL RIGUARDO?
“Un’onda arancione”, dello stesso colore dei giubbotti di salvataggio che in questi ultimi anni hanno salvato centinaia di vite nelle acque del Mediterraneo.
Questo il “dress code” delle manifestazioni che si sono tenute oggi a Parigi e in una trentina di altre città francesi ed europee, dove migliaia di persone sono scese in piazza per sostenere la nave umanitaria Aquarius gestita dalle ong SOS Mèditerranèe e Medici senza frontiere.
Bloccata da giovedì al porto di Marsiglia dove è arrivata dopo aver fatto scendere a Malta i 58 migranti che aveva a bordo, l’Aquarius resta in attesa di conoscere il suo destino dopo che Panama ha deciso di revocargli la bandiera per non aver rispettato le “procedure giuridiche internazionali”.
La cornice scelta per il raduno parigino è l’iconica Place de la Rèpublique, diventata ormai simbolo di tante manifestazioni dopo gli attentati di Charlie Hebdo nel 2015.
A colorare di arancione la piazza ci ha pensato un migliaio di persone (secondo le stime della prefettura) per richiedere a gran voce al governo francese e all’Europa di far tornare operativa la nave umanitaria.
“La decisione di revocare la bandiera non è ancora stata ufficializzata dalle autorità panamensi ma la conferma dovrebbe arrivare nei prossimi giorni” spiega Marianne Furlani, volontaria per SOS Mediterranèe, mentre alza la voce per sovrastare il rumore della musica suonata da un gruppo di “colleghi”, nell’attesa di ascoltare gli interventi che si succederanno sul palco montato per l’occasione.
Marianne sottolinea che l’ong non ha dubbi sull’influenza di Roma nel dossier: “Il governo italiano fa di tutto affinchè l’Aquarius e SOS Mèditerranèe cessino le loro missioni di salvataggio delle vite nel Mar Mediterraneo. Abbiamo delle tracce scritte che ci sono state fornite da Panama e che testimoniano le pressioni economiche e politiche esercitate dall’Italia” aggiunge, rispondendo così alle smentite arrivate alcuni giorni fa dal Viminale.
Gli slogan sui cartelli e gli striscioni ricordano che “salvare vite è un dovere” e condannano l’inerzia “criminale” dell’Europa.
“Macron è un ipocrita perchè dice di voler trattare le persone con dignità ma nei fatti la Francia ha accolto pochi migranti” dice Claire mentre tiene in braccio il figlio. Venuta oggi con il marito e i suoi due piccoli al seguito, questa mamma 35enne non ha dubbi sulle responsabilità del governo francese, che nella gestione dei flussi migratori “non ha fatto meglio dell’Italia”.
Un’opinione che oggi sembra essere condivisa da tutti i manifestanti. “Siamo molto delusi, non ci aspettavamo miracoli ma almeno un po’ più di umanità ” commenta con un filo di malinconia Rachel, secondo la quale “i paesi del sud Europa, in particolar modo l’Italia, sono stati abbandonati da Bruxelles”.
Ma oggi c’è anche chi ricorda il sindaco di Riace Domenico Lucano, finito agli arresti con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione illegale. “Riace non si arresta” si legge in uno striscione affisso sotto la statua della Marianne al centro della piazza. “Abbiamo deciso di collegare queste due lotte: quella per i lsalvataggi delle persone in mare e quella contro la stretta sulla sicurezza che sta arrivando in Italia”, dice Michael, membro del gruppo parigino di Potere al popolo, presente insieme ad altre associazioni per ricordare il primo cittadino calabrese.
Verso metà giornata cominciano ad arrivare i primi numeri della mobilitazione: 3500 persone a Marsiglia, 2000 a Montpellier, più di 600 a Rennes e 150 a Lione.
A scendere in piazza sfidando il divieto del comune anche un centinaio di manifestanti a Calais, cittadina portuale diventata in questi ultimi anni simbolo della crisi migratoria europea.
L’obiettivo è stato quello di “fare appello ai cittadini e mostrare che SOS Mèditerranèe è legittimata dalla società civile” ha dichiarato la portavoce dell’associazione umanitaria, Sophie Rahal.
Intanto, l’Aquarius cerca di ottenere una nuova bandiera per continuare le sue attività di salvataggio in mare. SOS Mèditerranèe ha fatto appello ai governi europei per cercare di far tornare operativa la nave umanitaria, l’ultima rimasta per questo tipo di operazioni nel Mediterraneo.
Nei giorni scorsi l’ong ha ricordato che dal 2016 sono stati soccorsi 29500 migranti in circa 200 operazioni di salvataggio.
Per il momento, Macron resta in silenzio, sperando che la “solidarietà europea” si metta in moto al più presto per toglierlo fuori da questa impasse.
(da “Huffingtonpost”)
Leave a Reply