QUEL CONCORSO TRA AMICI CHE DIEDE A CONTE LA CATTEDRA UNIVERSITARIA
PER LA NOMINA A PROFESSORE ORDINARIO NEL 2002 IL PREMIER VENNE ESAMINATO DA GUIDO ALPA CON CUI, SECONDO IL CURRICULUM UFFICIALE DI CONTE, CONDIVIDEVA UNO STUDIO LEGALE
Per sua fortuna l’ex Iena Dino Giarruso non dovrà più vigilare, come sembrava, sui concorsi universitari alla caccia dei “baroni e dei loro figli”.
Sarebbe infatti potuto incappare in qualcosa di imbarazzante: il suo presidente del Consiglio.
L'”avvocato del popolo”, Giuseppe Conte, ha infatti una storia accademica che assomiglia tanto, forse troppo, a quella dei “prescelti”.
Nello stesso anno, l’attuale premier diventa professore ordinario all’Università di Caserta Luigi Vanvitelli superando un concorso in cui in commissione c’era proprio Alpa.
Un conflitto d’interessi e una incompatibilità vietati dall’articolo 51 del codice di procedura civile.
Quel concorso, come previsto dalla legge poi modificata per evitare “furbate”, consentiva più vincitori: uno assunto dall’Ateneo e altri a disposizione delle altre università italiane.
Conte batte altri 5 candidati (e nel 2005 verrà chiamato a Firenze), in maniera regolare e senza reclami.
Repubblica però punta il dito sulla commissione e sul ruolo di Alpa: “L’allievo era giudicato dal maestro. Una circostanza antipatica, oggi meno tollerata, ma allora assai comune. E assolutamente legittima”.
Il problema, dunque, si pone rileggendo il curriculum di Conte e i casi sono due: se è vero, come affermato, che collaborava con Alpa già all’epoca del concorso (si parla di “nuovo studio legale” insieme), allora rischia l’incompatibilità .
Se non collaborava, il posto da professore è candidato e pulito ma il curriculum è taroccato. A
lpa, interpellato da Repubblica, precisa: “Nessuna associazione professionale, siamo stati soltanto coinquilini. Io sono iscritto a Genova e lui a Roma. Giuseppe aveva lo studio al piano superiore al mio”.
(da agenzie)
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