OSTAGGI SULLA GREGORETTI: LA PROCURA DI SIRACUSA HA APERTO UN FASCICOLO, IERI HA COSTRETTO SALVINI A FAR SBARCARE I MINORI
CONTINUA IL SEQUESTRO DI 115 PROFUGHI E 40 MILITARI ITALIANI… IN QUALSIASI PAESE CIVILE SCATTEREBBE IL MANDATO DI ARRESTO PER LA REITERAZIONE DEL REATO DI SEQUESTRO DI PERSONA… IL COMUNICATO DELLA GUARDIA COSTIERA CHE INGUAIA SALVINI
Sulla nave Gregoretti Matteo Salvini rischia l’indagine.
Ieri il procuratore reggente di Siracusa Fabio Scavone e la procuratrice dei minori di Catania Caterina Ajello hanno costretto il Viminale allo sbarco di 16 dei 131 migranti da cinque giorni a bordo della nave della Guardia costiera italiana ormeggiata dall’alba di domenica al pontile Nato del porto militare di Augusta.
Spiega oggi Repubblica nell’articolo di Alessandra Ziniti che ieri è stato aperto un fascicolo, modello 45, al momento senza ipotesi di reato, ma che ha consentito l’intervento intanto a tutela dei minori e poi anche degli altri migranti trattenuti a bordo su ordine del Viminale fino a quando dagli Stati europei non arriverà la disponibilità ad accogliere tutte le persone salvate il 25 luglio nel Mediterraneo.
Ieri la commissione europea ha confermato di avere avviato una serie di contatti con gli Stati membri per sostenere la richiesta italiana ma al contempo ha specificato che «spetterà ai singoli Stati comunicare la propria disponibilità ». C’è certamente il sì della Germania. Un portavoce di Berlino dice: «Il governo federale è sconvolto di fronte all’ultimo naufragio con probabilmente oltre 100 morti ed esprime le sue più profonde condoglianze. Al tempo stesso vale il ringraziamento verso la guardia costiera libica che ha salvato oltre 100 persone».
In uno dei comunicati dedicati al tema la Guardia Costiera ha spiegato che quei migranti sono a bordo della sua nave «su indicazioni del Ministero dell’Interno», lo stesso che poi non ha dato il «pos», il «place of safety» ovvero il porto sicuro che le spetta.
Davanti alla Libia ieri è tornata la “Alan Kurdi” della ong tedesca Sea-Eye, suscitando l’ira di Salvini. Nei prossimi giorni arriverà anche la “Ocean Viking”, la nuova nave di soccorso di Medici senza frontiere e Sos Mèditerranèe.
Ma ci sono alcune analogie tra il caso della Diciotti e quello della Gregoretti. Francesco Grignetti sulla Stampa spiega che sono entrambe navi militari, in quanto la Guardia costiera è un’articolazione della Marina militare. Battono bandiera italiana. Il ponte di quelle navi è suolo italiano a tutti gli effetti. Come un anno fa, il ministro dell’Interno sta negando l’autorizzazione allo sbarco.
Il mancato sbarco secondo la magistratura è una forma di trattenimento indebito. Secondo il tribunale dei ministri di Catania si trattò addirittura di un sequestro di persona, un reato che può portare a una condanna fino a 15 anni. Per questo la procura inoltrò al Senato una richiesta di autorizzazione a procedere (indispensabile per celebrare un processo) contro il ministro dell’Interno. Che fu respinta sulla base di un voto a maggioranza dei senatori, come si ricorderà .
Per la nave Diciotti il caso arrivò al tribunale dei ministri di Catania. Stavolta, la nave Gregoretti è ferma al molo del porto di Augusta. Un porto militare a cui non è concesso ad alcuno di avvicinarsi.
Secondo Toninelli si è trattato di una scelta logica «in quanto la nave della Guardia costiera è una nave militare». Finora però era sempre stato scelto un porto civile. Augusta è in provincia di Siracusa: occhio alle mosse di quella procura
(da “NextQuotidiano”)
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