PAESE CHE VAI, CRIMINALE SOVRANISTA CHE TROVI: NEL BRASILE DEI 210.000 MORTI OSPEDALI AL COLLASSO E SCENE DA FILM HORROR
MENTRE BOLSONARO GETTA DUBBI SU CURE E VACCINI
«Gli ospedali privati ​​non vogliono accogliere nessun altro: hanno paura di rimanere senza ossigeno di nuovo», dice un medico. Mentre il ministro della Salute consiglia la clorochina come cura preventiva
Nella lotta al Coronavirus è tempo di fare i conti con le varianti che stanno emergendo intorno al mondo e che, in alcuni casi, rappresentano una sfida per le risposte della comunità scientifica in termini di cure e di vaccini.
In Brasile la variante sembrerebbe più letale e contagiosa e la vita, negli ospedali dello Stato di Amazonas è stata nettamente stravolta, lasciando molti senza nemmeno le forniture di base. Sopraffatti dall’impennata di infezioni, i medici hanno ben presto finito anche le scorte di ossigeno.
Tanto che per sopperire a questa mancanza è intervenuto anche il presidente venezuelano Nicolas Maduro, corso in aiuto dello Stato carioca definendo la situazione «il disastro della salute pubblica di Jair Bolsonaro». Uno scenario da “film dell’orrore” e un “massacro”, come viene definito sul Guardian.
«È una situazione molto caotica. Non riusciamo a tenere il passo con il numero di pazienti che vengono da noi», racconta un medico specializzato in malattie infettive, Marcus Lacerda, che opera a Manaus, capitale di Amazonas. «Gli ospedali privati ​​non vogliono accogliere nessun altro perchè hanno paura di ammettere un paziente e poi rimanere senza ossigeno di nuovo».
La città era diventata tristemente famosa ad aprile per la quantità di decessi dovuti al virus, ricorda ancora il quotidiano britannico. Le stime erano così alte che le autorità sono arrivate a scavare fosse comuni per poter seppellire le vittime. Nove mesi — e più di 210 mila morti brasiliani — dopo, la situazione è anche peggiore. Alcuni giorni sono circa 200 i corpi che vengono sepolti a Manaus, rispetto ai soliti 40, media registrata a lungo dalla capitale di Amazonas.
La rabbia e la frustrazione accumulata dai cittadini e dai medici brasiliani sono dovute in special modo all’operato di Bolsonaro, che da sempre banalizza la pandemia di Covid-19 anche se il bilancio delle vittime del suo Paese lo fa schizzare al secondo posto nella (triste) classifica mondiale. Eduardo Pazuello, ministro della Salute, ha visitato Manaus la scorsa settimana: anzichè mettere in guardia sulla variante, ha spinto i falsi «trattamenti precoci» del Covid-19 promossi dal suo leader, prescrivendo l’uso preventivo di clorochina.
Per Lacerda «il governo cerca di distrarre i cittadini dalla sua mortale inazione con la “falsa speranza” di rimedi inefficaci. Questo non sta accadendo in nessun’altra parte del pianeta». Il giornalista Luiz Fernando Vianna sulla rivista à‰poca accusa Bolsonaro e Pazuello di “strage”.
(da agenzie)
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