PARLA L’ASSISTENTE DELLA PARLAMENTARE PD ILEANA ARGENTIN, DEFINITA “HANDICAPPATA DI MERDA” DALLA FECCIA LEGHISTA
FRANCESCO BRUGIONI DA DIECI ANNI E’ UNO DEI TRE COLLABORATORI DELLA PARLAMENTARE: “IL PREGIUDIZIO ACCECA”… GRAZIE A FINI, ILEANA HA POTUTO OTTENERE DELLE MODIFICHE A UN REGOLAMENTO VECCHIO DI CENTO ANNI: “POSSIAMO ACCOMPAGNARLA, VOTARE E APPLAUDIRE PER LEI”
Sicuramente non ha capito, il leghista anonimo che due giorni fa ha ingiuriato la deputata del Partito democratico Ileana Argentin definendola “Handicappata di merda” di aver offeso, con un unico insulto, quattro persone.
E non se ne è reso conto Osvaldo Napoli (Pdl), che ha almeno chiesto scusa per le sue rimostranze nella stessa seduta (dicendo: “Non mi ero accorto che Argentin avesse un assistente”), anche se da tre anni frequentano la stessa Aula.
Napoli ha commesso un altro errore.
Perchè la deputata del Pd, in realtà , può contare su ben tre assistenti.
Ci vogliono quattro diverse persone, insomma, per fare un corpo solo.
Un deputato del tutto particolare, che grazie a Fini ha violato dei limiti regolamentari che sono vecchi di cento anni.
Infatti, grazie a un cartellino speciale due ragazzi che si chiamano entrambi Francesco e uno che sia chiama Fabrizio, possono accompagnare la Argentin, votare per lei, applaudire per lei quando lei vuole, visto che con il suo corpo non può farlo.
In rappresentanza di tutti e tre parla l’assistente che è da dieci anni con Ileana, Francesco Brugioni.
Francesco, perchè seguite Ileana, dandovi il cambio?
Ileana è affetta da una malattia degenerativa, la amiotrofia spinale. Non è in grado di muoversi da sola.
Cosa ha significato l’incontro di questa diversità con un palazzo che ha oltre un secolo di vita?
Grazie all’impegno del presidente Fini l’impatto è stato ridotto al minimo. Prima di insediarsi, per permettere ad Ileana di circolare, sono state abbattute tutte le barriere che a Montecitorio resistevano dal 1870!
C’era già stato un deputato disabile, il socialista Piro.
Sì, ma lui era molto più autonomo di Ileana. Per lei si sono dovuti mettere scivoli ovunque, persino un ascensore per superare tre gradini nel transetto che divide il Palazzo dei gruppi da quello storico.
Vi pesa?
Non è un privilegio conquistato per lei. Ora un disabile qui può andare ovunque.
Tranne in bagno.
Già . Nel bagno delle deputate continua ad esserci una rampa di scale. Ne utilizziamo un altro, al piano aula.
Voi votate anche per la Argentin?
Sì. Abbiamo una delega sia per il voto che per la firma. E per far entrare Ileana, è stato costruito uno scranno particolare, per lei, vicino al cosiddetto tavolo dei nove. Ci sono voluti falegnami e architetti, ma Osvaldo Napoli non ha notato nulla.
Uno scranno molto particolare.
Sì. Ha due posti. Uno per quello di noi che la accompagna. E un varco per lei che entra con la carrozzina.
Da cui lei ha tratto il suo slogan preferito.
Sì: “Non ho bisogno di una poltrona perchè la mia me la porto da casa”. I leghisti dovrebbero riflettere sul fatto che anche in questo Ileana li batte.
Oggi è arrivato lo stenografico di ieri. E quelle parole non risultano mai pronunciate.
Purtroppo molto spesso, è successo anche con La Russa, lo stenografico viene edulcorato.
Che cosa vorrebbe dire al leghista che ha insultato Ileana?
Che noi abbiamo una grande forza. Conosciamo benissimo i nostri limiti, perchè ci confrontiamo con loro tutti i giorni. Mentre loro sono prigionieri del loro limite, in questo caso il pregiudizio che acceca. E al contrario di noi, non sanno di essere diversamente abili.
Che fa, insulta?
No. Se loro potessero capirlo, sarebbe un complimento.
Luca Telese
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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