RAZZISTI SUL WEB METTONO IN DUBBIO LA MORTE DEI BAMBINI ANNEGATI IN LIBIA
NON MERITANO COMMENTI, SOLO PORTARLI IN ALTO MARE E AFFONDARE IL GOMMONE, COSI’ VERIFICANO COME AVVIENE L’AFFOGAMENTO
Mentre nella maggioranza Lega-M5S c’è ancora chi ha il barbaro coraggio di nascondersi dietro una foglia di Fico, in rete un discreto numero di sveglioni che sostiene che le fotografie che ritraggono i tre bambini morti nel naufragio di cento persone al largo della Libia sia “un bambolotto, si nota dal pugno chiuso, gambe rigide e capelli finti!!!” e invita a “prendere dei buoni registi ed attori”, la stessa lamentela di chi pretendeva che fossero falsi anche gli attentati di Parigi.
Ovviamente c’è da segnalare che si tratta di utenti dell’internet, mentre la stampa italiana dimostra di avere tutt’altra serietà .
Ecco la prima pagina del Tempo, per farvi capire, ed ecco l’articolo di Pietro Di Leo che accompagna le foto:
“Serviva un morto, al generone progressista. Serviva un morto, magari un altro piccolo Aylan, il bimbo siriano annegato a largo di Bodrum nel 2015. La foto del suo corpo riverso sulla spiaggia fece il giro del mondo e divenne aspersorio della colpa dell’Occidente, di Visegrad, delle “destre”. Serviva una roba così, al Partito della Bontà in overdose di nuova ideologia dell’immigrazione e in ebbrezza da apnea.
Anche perchè sempre il Tempo in un altro articolo a firma di Tommaso Carta si scrive anche altro:
Fonti dell’intelligence contattate da Il Tempo confermano i timori per il comportamento degli scafisti che potebbero essere interessati a far naufragare di proposito battelli di immigrati per fare pressioni sull’opinione pubblica e soprattutto sul governo italiano così da costringerlo ad allentare la stretta sulle ong. Un’ipotesi già paventata da esponenti della maggioranza di governo anche se al momento riscontri diretti non ve ne sono.
Insomma, c’è un’ipotesi che fanno misteriose fonti dell’intelligenze e politici che però non ha nessun riscontro ma intanto si butta lì, ‘chè male non fa.
Nel caso dei bambolotti è utile segnalare che nemmeno la normale ragionevolezza sembra riuscire a fare breccia nei cervelli degli ossessionati del complotto del bambolotto
In questo caso poco importa che sia stata la Guardia Costiera libica — quella che è tornata amica dell’Italia di recente — a dare la notizia della morte dei tre bambini.
Poco importa che sia stato l’UNHCR a confermarla. Poco importa che ci siano le foto. Poco importa che ci sia un video che mostra il recupero dei cadaveri. Poco importa un po’ tutto a chi ha il coraggio di definire per ideologia “bambolotti” dei bambini morti.
L’odio razzista non si ferma davanti a nulla.
(da “NextQuotidiano“)
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