“RIFORMA ENTRO PASQUA O SALTA TUTTO”: ITALICUM, AUT AUT DI BRUNETTA A RENZI
“SE RENZI NON HA I NUMERI NE TRAGGA LE CONSEGUENZE”… E LA BOSCHI REPLICA: “NON C’E’ IL TEMPO, MANCANO SOLO 10 GIORNI”
L’ultimatum è chiaro: «Il presidente del Consiglio mantenga gli impegni sull’Italicum prima di Pasqua e per noi si potrà andare avanti. Se invece non è in grado il patto salta e Renzi ne dovrà trarre le conseguenze su tutta la sua presenza di governo».
Renato Brunetta è, a dir poco, categorico.
E pare rivolgersi non solo al premier e al Pd ma anche ad una parte della stessa Forza Italia, partito in cui falchi e colombe si scontrano quotidianamente in attesa che si conosca il destino personale di Silvio Berlusconi.
Ma subito è arrivata la replica di Maria Elena Boschi, ministro delle Riforme, secondo cui l’ipotesi di approvare la legge elettorale entro Pasqua «è un’idea di Brunetta». L’esponente del Pd ricorda infatti che «il testo deve essere ancora esaminato in commissione in Senato e mancano solo 10 giorni a Pasqua».
Il capogruppo alla Camera, capofila dei primi, riprende le polemiche che ieri hanno visto il ministro per le riforme Boschi mettere in guardia: si va avanti con chi ci sta, tanto FI non è determinante.
«Se Renzi pensa di avere un rapporto leonino con i suoi contraenti, come siamo noi, si sbaglia e di grosso – ribatte oggi Brunetta – Non siamo mica D’Alema noi. Se non ha i numeri al Senato è inutile millantare».
Valga o meno il richiamo allo sfortunato precedente della Bicamerale, è certo che fin dalla mattina i renziani alla guida del Partito Democratico mettono le mani avanti, consci che da parte dei berlusconiani intransigenti si intende dare battaglia.
«Sulle riforme Renzi non farà la fine di d’Alema e della Bicamerale», pronostica , per l’appunto, Matteo Richetti.
«Quando Berlusconi e Forza Italia hanno preso un impegno davanti al Paese, sapevano bene quali fossero i destini giudiziari del loro leader», rintuzza Dario Nardella ricordando anche l’altra faccia del malessere forzitalista.
Il fatto che, fra appena tre giorni, un tribunale deciderà se il cittadino Berlusconi Silvio andrà ai servizi sociali o agli arresti domiciliari. Con tutte le conseguenza del caso.
Matteo Renzi ostenta indifferenza e si concentra sull’imminente Def, il documento che dovrebbe dare forma e concretezza alle promesse di queste settimane.
Oggi ha ricevuto a Palazzo Chigi Carlo Cottarelli, il responsabile della spending review. L’uomo dei tagli alla spesa pubblica, insomma.
Oggi pomeriggio toccherà al ministro dell’economia, Padoan.
(da “La Stampa“)
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