STRAGE NEL DONBASS, LA RIVOLTA DEI FALCHI CONTRO I GENERALI RUSSI
“INCAPACI DI PROTEGGERE I NOSTRI SOLDATI”
“Il problema è la stupidità dei nostri generali. Non imparano, non hanno una curva d’apprendimento. L’esercito ucraino fa il suo mestiere, che è quello di uccidere i nemici. Ma a uccidere davvero i soldati russi sono i nostri generali, con la loro stupidità criminale”.
Il giorno dopo un bombardamento di precisione dei militari ucraini contro una base di soldati russi a Makiivka con i razzi di fabbricazione americana Himars, i commentatori russi che di solito fanno il tifo per l’invasione e spesso manipolano le informazioni sono in rivolta contro i vertici dell’esercito di Mosca, che a loro detta continuano a fare gli stessi errori – come se non importasse loro di soffrire perdite enormi. Questa volta sono morti sessantatré soldati secondo il ministero della Difesa russo, ma è possibile che il bilancio sia più alto perché i resti non identificati sono contati come “dispersi” e anche perché la propaganda russa tende a minimizzare le perdite.
L’edificio di tre piani raso al suolo a Capodanno dai razzi Himars era nella regione di Makiivka, a ridosso della linea di contatto nell’area di Donetsk, e ospitava un numero imprecisato di reclute russe arruolate a forza e spedite al fronte. Gli ucraini sono a una decina di chilometri appena e in questa guerra di artiglieria e missili per i russi era come avere un’arma puntata alla tempia. Eppure gli ufficiali hanno ignorato le cautele di base e hanno trasformato la locale scuola numero 19 in una caserma per centinaia di uomini. Spesso nelle zone occupate i soldati di Mosca occupano le case degli ucraini e si sparpagliano per non offrire un bersaglio facile. In questo caso non era possibile.
Accanto, dicono adesso i testimoni, c’erano anche cumuli di munizioni e non erano mimetizzati o nascosti. Un minuto dopo l’una di notte alcuni soldati russi sono usciti dalla base perché qualcuno nelle vicinanze stava sparando fuochi d’artificio per celebrare l’inizio dell’anno nuovo – una pratica vietata accanto a un reparto militare in zona di guerra. I soldati che sono usciti sono stati gli unici a salvarsi, perché in quel momento un numero non specificato di razzi Himars ha centrato l’edificio. Un video girato il giorno dopo mostra una spianata di calcinacci e un paio di travi in cemento armato al posto della scuola. Viene da chiedersi se l’ora della strage non sia un messaggio beffardo da parte dei soldati ucraini, perché a Mosca era un minuto dopo la mezzanotte. Circola il video di un Himars addobbato con luci natalizie e di un soldato ucraino che indossa un berretto da Babbo Natale mentre partono i razzi.
Gli Himars hanno rivoluzionato la guerra in Ucraina. Hanno una gittata di circa 80 km e dispongono di un sistema di guida basato sulle coordinate Gps, hanno un margine di errore di nove metri, che in pratica non è nulla. Gli Usa hanno cominciato a spedirli in Ucraina a giugno. Nei mesi estivi gli ucraini hanno fatto saltare in aria depositi di munizioni e di carburante e i russi hanno imparato a non concentrare i loro rifornimenti per non attirare i razzi. E allora perché non abbiamo ancora imparato a fare la stessa cosa con i soldati?, si domanda uno dei canali Telegram russi più seguiti, quello di Boris Rozhin: “Non siamo ancora capaci di prendere le più elementari misure di sicurezza”. Daniil Bessonov, portavoce dei separatisti filorussi di Donetsk, chiede ai generali russi perché non sono ancora in grado di prendere sul serio le armi degli ucraini. Chi ha preso la decisione di piazzare i soldati in quella scuola dev’essere punito, dice, e in ogni caso dopo tutti questi mesi ci dovrebbero essere bunker fortificati per le truppe. “I colpevoli non puniranno loro stessi – gli rispondono – continueranno a mandare i mobilitati al fronte e i figli ai Caraibi”.
Anastasia Kasherova, una commentatrice tv famosa, ricorda che non è la prima strage: “È già successo lo stesso a Svatovo, a Kreminna, a Pavlinka. Ci sono centinaia di dispersi e ai generali non importa nulla. Poi danno medaglie ai sopravvissuti e li trascinano alle parate e li chiamano eroi. E visto che parliamo sempre delle battaglie dei nostri nonni, ebbene i nostri nonni hanno combattuto, questi (i generali) stanno facendo dei cazzo di errori enormi. Si rifiutano di ascoltare la verità. Se non cambiamo generali, la guerra fino alla vittoria si trascinerà per molti anni e molte ondate di mobilitazione”.
Tra le forze russe schierate in Ucraina ci sono spaccature evidenti. Da mesi i ceceni di Kadyrov e i mercenari della Wagner di Prigozhin accusano i generali russi di essere incapaci di guidare l’invasione – un po’ hanno ragione, un po’ lo fanno perché vogliono scalare il sistema di potere putiniano. I morti di Makiivka offrono altro combustibile per questo scontro interno.
(da La Repubblica)
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