“SUI PROFUGHI L’ITALIA HA SALVATO L’ONORE DELL’EUROPA”: IL RICONOSCIMENTO MORALE AL NOSTRO PAESE DA PARTE DI JUNCKER A FIRENZE
MONITO AGLI ALTRI STATI MEMBRI: “SE NON SI RISPETTANO LE NORME GIURIDICHE SAREMO PERDUTI”
“L’Italia fin dal primo giorno fa tutto ciò che può fare sulla crisi migratoria. L’Italia ha salvato e salva l’onore dell’Europa”.
Lo ha detto il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker al The State of the Union.
“Perciò – ha aggiunto – dobbiamo essere più solidali sia con l’Italia sia con la Grecia che non sono responsabili della loro posizione geografica. Sono lì dove si trovano e di questo dobbiamo tenerne conto”.
“Di fronte alle conseguenze del flusso migratorio, il Consiglio – ha ricordato Juncker – ha preso una decisione a maggioranza qualificata, ma c’è un certo numero di paesi membri che non accetta questa decisione: se l’Europa comincia a non rispettare le norme giuridiche in questo campo, noi saremo perduti”.
“Vorrei che un certo numero di Stati membri capisse: qui si tratta di mettere in pratica, e tradurre in legge, l’idea che abbiamo dell’Europa e dell’uomo. Non si può dire, ‘noi non facciamo entrare nel nostro territorio uomini e donne di colore, e che non sono cattolici’: ebbene, questo non è ciò che appartiene alla natura vera dell’Europa”, ha aggiunto Juncker.
Intanto non si placano le polemiche sui sospetti di collusioni con i trafficanti di esseri umani sollevati dal procuratore capo dei Catania Carmelo Zuccaro nei confronti dell ong che operano nel mar Mediterraneo.
“Stiamo assistendo a un processo mediatico contro chi salva delle vite umane”, ha denunciato oggi monsignor Francesco Soddu, direttore della Caritas italiana, intervenendo alla conferenza stampa ‘La grande balla delle navi-taxi. Le Ong e il soccorso in mare’, in corso al Senato.
Sottolineando come salvare delle vite sia “un valore umano”, il prelato ha proseguito: “Se poi il retropensiero è arrivare a rinunciare ai soccorsi in mare per evitare che queste persone raggiungano il nostro paese, allora è meglio dirlo apertamente, è meglio avere un dibattito chiaro che una ipocrisia istituzionale”.
(da agenzie)
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