UN CONSIGLIERE REGIONALE UTILIZZA DUE PASS PER DISABILI CON LO STESSO NUMERO DI CONCESSIONE E SU DUE AUTO DIVERSE
LA LIGURIA SI CHIEDE: BROGLIA DI NOME O IMBROGLIA DI FATTO? ….IL PD ANNUNCIA ” SE LE NOTIZIE FOSSERO CONFERMATE, SAREBBE ETICAMENTE INCOMPATIBILE CON IL PARTITO”… IL SECOLO XIX HA FOTOGRAFATO I DUE PASS IDENTICI… IL CONSIGLIERE VIVE A SESTRI LEVANTE, MA PERCEPISCE 14.000 EURO DI INDENNITA’ SPECIALE IN QUANTO MANTIENE LA RESIDENZA A CASALE MONFERRATO
Questa triste storia ha inizio il 3 agosto 2008, quando “il Giornale” pubblica la notizia che un politico della Liguria avrebbe usato due tagliandi per disabili con lo stesso numero di concessione, nello stesso momento, su due auto diverse e parcheggiate in strade distinte. Ovviamente senza essere disabile e quindi senza averne diritto.
I rumori diventano oggetto di ipotesi e commenti, ma il nome non esce, nonostante un invito esplicito in tal senso. Si parla di Sestri Levante, si sussurra di un numero preciso di pass, due attivi consiglieri di minoranza ( Gianni Plinio, An, e Matteo Rosso, Fi) presentano un’interrogazione in cui chiedono chiarimenti, nessuno si fa avanti.
Ma sull’argomento ritorna un giornalista d’assalto del Secolo XIX, Marco Menduni, che immortala nottetempo i due pass incriminati sul Suv nero del consigliere regionale del Pd Fabio Broglia e sull’auto della madre del Broglia stesso. La madre avrebbe esposto l’originale pass per disabili, sul Suv del figlio ci sarebbe una fotocopia identica all’originale, con lo stesso numero di permesso, il numero 385.
Carta carta e le foto sono evidenti. Broglia non dà una giustificazione, accusa stampa e politici di una trama eversiva a suo danno, minacce querele, perde il suo aplomb da fighettino inamidato e iperabbronzato, invita la Regione a tutelarlo dal complotto delle forze reazionarie.
Fa persino incazzare i suoi compagni di partito che avrebbero magari preferito che chiedesse scusa e la finisse lì, invece che reagire in maniera isterica.
Anche perchè le voci che girano a Sestri Levante dove abita sono le seguenti: il pass è della madre che si presume ne abbia diritto e quindi dovrebbe essere solo sull’auto che usa la madre.
Non sono ammessi certo duplicati o fotocopie, se ce ne sono due è falso in atto pubblico e truffa, non si scappa. Ovvero se qualcuno fa una fotocopia del pass materno per poi utilizzarlo sulla propria Mercedes Suv commette un reato, tanto per capirci.
E quanto ciò sia compatibile con il ruolo politico di garante dei cittadini, lo lasciamo a voi giudicare. Il Broglia in questione è un ex Udc, passato con Follini e da tempo nel Pd, un uomo dal percorso politico coerente insomma.
Come se non bastasse emerge un altro dato inquietante: la Regione gli assegna una indennità di residente fuori Regione (con relativo rimborso per gli spostamenti) di ben 14.000 eurini l’anno, circa 1.200 eurini al mese, oltre al normale stipendio ( si naviga sui 10mila euro al mese), in quanto il Broglia risulta residente in quel di Casale Monferrato.
Come fanno notare in molti, peccato che di fatto viva in realtà a Sestri Levante dove anche opera ( come dice il sito della stessa Regione). In pratica avrebbe mantenuto la residenza a Casale solo per prendersi 14.000 eurini in più.
Il Broglia a questo punto si lancia in una disquisizione difensiva sulla differenza tra residenza, domicilio e dimora che vi risparmiamo e dice che sono gli uffici regionali che gli danno quella indennità …
Ovviamente riminaccia querele e grida al complotto, neanche fosse un politico di grande livello… tutt’al più può aver dato fastidio al suo vicino d’ombrellone questa estate, stando sempre al sole e rimirandosi allo specchio come Narciso.
Anche il Pd è seccatissimo per questa brutta storia, il segretario ligure Mario Tullo ha dichiarato “la vicenda del pass per disabili è odiosa. A suo tempo dissi che se fosse stato un iscritto del Pd lo avrei dichiarato eticamente incompatibile con il partito. E non ho certo cambiato idea”…
Va a finire che il Broglia non ha più bisogno questo inverno di farsi le docce solari, ci pensano i suoi compagni di partito a “farlo nero”.
In caso di menomazioni a causa delle percosse, avrebbe almeno diritto a un pass per disabile temporaneo… basti che non ci mostri però la solita fotocopia del permesso n° 385 …
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