“UNO SCANDALO, PER AVERE L’ELISOCCORSO HO SMOSSO MARI E MONTI”: CAROLE BOUQUET E L’INCIDENTE DELL’AMICO A PANTELLERIA
L’EX ATTRICE DENUNCIA: “ALL’OSPEDALE NON CERA L’OCULISTA, NON SI SONO ACCORTI DI DUE PEZZI DI VETRO CONFICCATI NELL’OCCHIO. A PANTELLERIA L’ELICOTTERO C’E’ MA NON SI MUOVE”
Carole Bouquet è furibonda, l’attrice ed ex modella francese, accompagnata dalla sua amica giornalista Myrta Merlino, è appena stata in municipio, sull’isola di Pantelleria, a parlare «per 4 ore» col sindaco Vincenzo Vittorio Campo.
È arrabbiatissima: «Voglio sporgere denuncia, quello che è successo domenica è incredibile – racconta – ho smosso mari e monti per risolvere da sola la situazione visto che nessuno ci ascoltava, ho chiamato tutti i miei amici in vacanza sull’isola, Pietro Valsecchi, Isabella Ferrari, avrei chiamato anche Giorgio Armani, ma quest’anno non è ancora arrivato, poi alla fine per fortuna un chirurgo che conosco ha fatto arrivare l’elisoccorso da Palermo…».
Ma che è successo? Riavvolgiamo il nastro. Torniamo indietro di una settimana: sabato notte, dopo la discoteca, località Campobello. Un’auto che sale, un’altra che scende, pianissimo, lungo la strada stretta perimetrale che corre tutt’intorno all’isola di Pantelleria. I finestrini sono aperti, fuori c’è un’aria dolce che profuma di zagara. Ennio Koshi, 30 anni, ingegnere civile, è alla guida dell’auto che sale, sta tornando a casa col suo amico Antonin, figlio di Anne Lise, amica cara di Carole Bouquet, quando succede qualcosa. Le due auto si sfiorano, gli specchietti si toccano e quello di Ennio letteralmente esplode. I frammenti di vetro saltano ovunque e finiscono pure dentro il suo occhio sinistro. Ennio Koshi all’improvviso non ci vede più, un sipario nero l’avvolge, le auto si fermano, Antonin si mette alla guida e porta il suo amico all’ospedale Nagar che per fortuna è proprio lì vicino, a 4 km. All’ospedale però non c’è l’oculista, c’è il medico di guardia, due infermieri.
Tutti gentilissimi, Ennio racconta la dinamica, loro effettuano dei lavaggi, mettono dei colliri, una crema antibiotica, gli dicono «stai tranquillo, c’è un graffio sull’occhio, una piccola lesione» e lo mandano a casa. «Torni martedì – gli dicono pure – quando avremo l’oculista in ospedale». Sono circa le 5 di mattina, l’alba di domenica 4 agosto. Ennio torna a casa ma – lo racconta lui – ha la precisa sensazione di avere ancora dei pezzi di vetro nell’occhio. Così, si mette al computer e lancia un sos sui social: «Se c’è un oculista sull’isola avrei bisogno di un’occhiata», ci sarebbe quasi da ridere, ma il peggio sta arrivando. Qualcuno gli scrive che un oculista a Pantelleria ci sarebbe, così gli telefonano ma il numero è irraggiungibile. Qualcun altro si ricorda dell’esistenza di un ottico, Marcus, ma il negozio è chiuso, lui è fuori Pantelleria, torna in serata. È domenica sera quando Ennio, Antonin e altri amici lo vanno quasi a prelevare in aeroporto. Marcus Spector è un ottico molto disponibile e accetta di aprire apposta per loro il suo negozio. Visita Ennio con gli strumenti che ha e subito grida: «Non c’è tempo da perdere, bisogna correre in ospedale, hai due tagli a croce profondissimi, rischi di perdere l’occhio».
Alle 21.30 di domenica i ragazzi sono di nuovo al “Nagar” di Pantelleria mentre Carole Bouquet in quel momento è tranquillamente attovagliata a cena dalla sua amica Anne Lise, la madre di Antonin, che lavora nel mondo dei profumi e le racconta tutta la storia. È così che anche loro entrano nel dramma.
All’ospedale stavolta gli infermieri e il medico di guardia si accorgono finalmente della presenza di alcuni pezzi di vetro incastrati nell’occhio di Ennio e a questo punto bisognerebbe correre, anzi volare, a Palermo con l’elisoccorso. Ma a Pantelleria – racconta Carole Bouquet -nessuno si prende la responsabilità di autorizzare quel volo. Il sindaco le avrebbe appena spiegato che sull’isola manca un medico d’urgenza abilitato per prendere certe decisioni. Così l’attrice francese, che da 30 anni passa qui le sue vacanze e ha pure messo su un’azienda agricola che produce vino (“Si chiama Sangue d’Oro, è buonissimo”), si mette al telefono e riesce, grazie a un amico influente, intorno a mezzanotte e mezza di domenica ad ottenere il via libera dal civico di Palermo, dove si alza un elicottero per Ennio, che verrà operato subito, il giorno dopo, lunedì mattina con esito positivo.
L’occhio sinistro è salvo e ora il ragazzo si è tolto anche le bende.
«Una follia, Ennio aveva conficcato nell’occhio un pezzo di vetro lungo 5 cm, ho dovuto smuovere la Sicilia intera – si sfoga Carole Bouquet ora che la grande paura è passata – Ma non è la prima volta! Un mio amico, Carlo, due anni fa si è tagliato una dito con un coltello affettando un cocomero e l’ha dovuto tenere sei ore nel ghiaccio in attesa che atterrasse l’elicottero. Un’altra volta è successo pure a me, sono caduta sulle pietre di Pantelleria mentre giravo la scena di una fiction e quando sono arrivata, con l’elicottero privato, all’ospedale di Palermo mi hanno messo 41 punti di sutura sul viso. Capito? A Pantelleria l’elicottero c’è ma non si muove, è uno scandalo, io voglio fare questa denuncia per il bene dei 7500 panteschi residenti, perchè l’isola è abbandonata a se stessa, senza servizi. Mentre parlavo col sindaco mi veniva in mente il Gattopardo e pensavo che è proprio così, su quest’isola tutto cambia e niente cambia».
(da il Corriere della Sera)
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