Settembre 15th, 2009 Riccardo Fucile
IL RINVIO DI BALLARO’ CHE POTEVA OSCURARE IL PROGRAMMA DI VESPA E’ UN AUTOGOL DEL GOVERNO… SONO MESI CHE SUL TERREMOTO NON SI RACCONTA LA VERITA’ E SI FANNO PROMESSE A VUOTO… E ORA STASERA SI FA FINTA DI INAUGURARE LE CASE CHE NON CI SONO
Pensiamo di avere qualche titolo, avendo seguito la vicenda della ricostruzione del terremoto in Abruzzo passo per passo, attraverso numerosi articoli, documentati con dati e numeri ufficiali, testimonianze e riscontri locali, per esprimere molte perplessità su quanto si preannuncia stasera, con la diretta Tv a “Porta a Porta”, alla presenza del premier che procederà alla consegna delle chiavi delle prime case prefabbricate ai terremotati ( in realtà sono quelle in legno fornite non dal Governo, ma dalla provincia di Trento).
Già il fatto che si scelga di farne un avvenimento in prima serata, invece che considerare una cosa normale consegnarle senza fanfare, non depone a favore della serietà dell’intervento.
Se si unisce a questo l’annullamento della prima puntata di Ballarò che avrebbe potuto oscurare la trasmissione celebrativa di quello che “si cerca di far intendere sia stato mantenuto”, le perplessità aumentano.
Poco ci manca che si trasmetta a reti unificate la processione della consegna delle chiavi degli “appartamenti che non ci sono” al Santuario di Palazzo Grazioli da parte dei pellegrini e si inquadrino gli ex voto che lasceranno nel lettone grande di Putin, e l’opera pia sarebbe compiuta. Continua »
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Settembre 15th, 2009 Riccardo Fucile
MENTRE DUE MINISTRI DELLA REPUBBLICA COMMETTONO UN REATO INVOCANDO LA SECESSIONE, CALDEROLI, DOPO AVER BENEDETTO CON IL PITALE DEL PO LE TRUPPE PADANE, FA DUE CONTI E CAPISCE… CON FINI CI SONO ALMENO 50 DEPUTATI CHE NE HANNO LE SCATOLE PIENE: SE VOTANO CONTRO, IL GOVERNO NON RIESCE PIU’ A FAR PASSARE NEANCHE UNA LEGGE SUGLI ORINATOI
Strano Paese il nostro, forse anche unico: avete mai visto due ministri della Repubblica, di cui uno pure ministro degli Interni, invocare da un palco la secessione di una parte del Paese o urlare “Padania libera, con le buone o meno buone”, violando il giuramento sulla Costituzione che pur avevano fatto dinanzi al presidente della Repubblica, all’atto di cuccarsi 17.000 eurini al mese dalla “Roma ladrona”?
In altri Paesi democratici se la sarebbero cavata con una denuncia a piede libero e un’immediata richiesta di dimissioni, in altri meno democratici ( una a caso, la Cina) sarebbero finiti, nella migliore delle ipotesi, in un campo di lavoro a spaccare le pietre per tutta la vita.
In Italia si fa finta di nulla, fa parte del “dibattito politico”, che volete che sia.
Severi con i poveretti, tolleranti verso i potenti.
D’altronde chi non si “uniforma”, rischia: è di ieri un attacco del comandante dell’antiaerea Feltri a Fini: ” O cambia rotta o lascia il Pdl”.
Forse che Feltri è diventato coordinatore unico del Pdl nottetempo?
Siamo agli avvertimenti: “Sulla giustizia oggi tocca al premier, domani a qualcun altro” minaccia Feltri e rispolvera una vecchia vicenda di un giro di escort che nel 1999 avrebbero avuto accesso a Montecitorio per “soddisfare” alcuni parlamentari e i loro amici.
A suo tempo D’Alema e Cesa avevano querelato il giornale, amen.
E mentre Casini rispolvera l’orgoglio del “Grande Centro” e catalizza l’attenzione di tutti gli scontenti a Chianciano, ponendosi come alternativa al governo e ricordando che “della Lega si può fare a meno in un battito di ciglia”, alla fine il più lucido appare Calderoli che, espletata la formalità a Venezia di versare il contenuto del pitale del Po sulla testa di Bossi e delle truppe padane, irrorate di essenza, si mette a fare due conti. Continua »
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