STASERA A “PORTA A PORTA”, LE 10 DOMANDE SCOMODE AL PREMIER SUL TERREMOTO CHE VESPA NON FARA’
IL RINVIO DI BALLARO’ CHE POTEVA OSCURARE IL PROGRAMMA DI VESPA E’ UN AUTOGOL DEL GOVERNO… SONO MESI CHE SUL TERREMOTO NON SI RACCONTA LA VERITA’ E SI FANNO PROMESSE A VUOTO… E ORA STASERA SI FA FINTA DI INAUGURARE LE CASE CHE NON CI SONO
Pensiamo di avere qualche titolo, avendo seguito la vicenda della ricostruzione del terremoto in Abruzzo passo per passo, attraverso numerosi articoli, documentati con dati e numeri ufficiali, testimonianze e riscontri locali, per esprimere molte perplessità su quanto si preannuncia stasera, con la diretta Tv a “Porta a Porta”, alla presenza del premier che procederà alla consegna delle chiavi delle prime case prefabbricate ai terremotati ( in realtà sono quelle in legno fornite non dal Governo, ma dalla provincia di Trento).
Già il fatto che si scelga di farne un avvenimento in prima serata, invece che considerare una cosa normale consegnarle senza fanfare, non depone a favore della serietà dell’intervento.
Se si unisce a questo l’annullamento della prima puntata di Ballarò che avrebbe potuto oscurare la trasmissione celebrativa di quello che “si cerca di far intendere sia stato mantenuto”, le perplessità aumentano.
Poco ci manca che si trasmetta a reti unificate la processione della consegna delle chiavi degli “appartamenti che non ci sono” al Santuario di Palazzo Grazioli da parte dei pellegrini e si inquadrino gli ex voto che lasceranno nel lettone grande di Putin, e l’opera pia sarebbe compiuta.
A differenza dei creduloni che stasera permetteranno di dire a Berlusconi che ha raggiunto il 101% di popolarità , in dissenso con molta stampa di centrodestra che da mesi sta raccontando un mondo che non c’è, noi in primo luogo guardiamo ai fatti reali e in seconda battuta non ci piace una politica fatta solo di spot e promesse che si sa, fin dall’inizio, che non si potranno mai mantenere.
Salvo poi dire ad ogni costo, anche contro la legge dei numeri, che sono state mantenute, prendendosi meriti inesistenti.
Accortosi dell’errore di aver promesso la consegna ai terremotati di case prefabbricate in tempi ristretti, spostando peraltro ogni volta la lancetta in avanti ( prima a settembre, poi a ottobre, poi a novembre, ora entro Natale), il premier non potendosi permettere che il bluff fosse evidente, stasera consegna qualche casetta, come se il problema fosse stato risolto.
Sia ben chiaro, probabilmente di più non si sarebbe potuto fare, magari si poteva forse sistemare subito diversamente gli sfollati, ma certamente si sarebbe dovuto dire loro subito la verità .
Dato che le case sono 4.500 per, al massimo, 15.000 persone, se la matematica non è un’opinione risulta evidente a tutti che più della metà dei terremotati a Natale non saranno nelle casette anche se le avessero costruite tutte.
Ecco gli ultimi dati reali, fonte Protezione civile: dall’1 all’11 settembre, 5.885 persone sono state fatte rientrare nelle case presunte agibili, ma ciò nonostante gli sfollati assistiti risultano 36.354, di cui 11.639 nelle tendopoli.
Lo spot prevede che spariscano le tendopoli, ma dove vengono sistemati i terremotati?
Requisizione di alloggi sfitti, sistemazioni in alberghi, caserma di Coppito e invitando chi ha una casa non agibile in forma lieve a rientrare a casa, in attesa dei lavori .
Una cosa è evidente: se questa era la soluzione, la potevano mettere in atto anche subito, senza far stare gli sfollati 5 mesi prima al freddo e poi al sole, a mangiare la polvere dei campi.
Non ci voleva una grande scienza per mettere a punto un piano del genere.
Ora l’obiettivo è spostare altrove gli ancora 11.639 sfollati che vivono in tendopoli.
La restante parte è in alberghi ( 15.339) e case private ( 9.376).
Fuori provincia, ovvero quella di Teramo con ben 16.293 sfollati, 1.121 solo nell’aquilano, 4.368 nel pescarese, 2.312 nel chietino.
Ma l’impegno non era genericamente quello di non far passare l’inverno al freddo delle tendopoli agli sfollati, era stato quello “delle case prefabbricate” pronte tutte per l’autunno.
E non basta consegnarne una manciata ( di altro tipo, quelle in legno offerte dalla provincia di Trento), per far credere che tutte siano state fatte, anche perchè sono insufficienti in ogni caso.
Per non parlare della ricostruzione delle case danneggiate per le quali occorreranno anni.
Suggeriamo a Vespa di porre queste domande al premier questa sera:
1) Perchè ha promesso che tutti avrebbero avuto una casa prefabbricata dove passare l’inverno quando poi le 4.500 casette ordinate saranno pronte solo entro Natale e solo per la metà degli aventi diritto?
2) Perchè non si è provveduto subito a collocarli presso alberghi, caserma di Coppito, case sfitte, visto che ora siete costretti a farlo in ogni caso?
3) Perchè si è scelto di tenere i terremotati per 5 mesi in tendopoli, in condizioni chiaramente di disagio, quando si poteva operare diversamente?
4) Quanto ha inciso la decisione di utilizzare la caserma di Coppito per il G8, nel ritardo dei lavori di ricostruzione e nella non disponibilità di alloggi per i terremotati che avrebbero potuto fruirne subito?
5) Come mai il Governo dopo aver sostenuto che gli sfollati in albergo costavano troppo, ora ne colloca a migliaia in altri hotel? Non è più ritenuta una politica dispendiosa?
6) Perchè si è scelta la strada delle casette temporanee in cemento, pagate oltre 800 milioni di euro e che possono sistemare al massimo 15.000 persone e non quella delle casette in legno e modulari di lusso che allo stesso prezzo avrebbero dato alloggio confortevole a 36.000 sfollati già a settembre invece che a fine dicembre? E perchè adesso invece si acquisterebbero altre casette in legno in quanto quelle in cemento sarebbero troppo poche?
7) Chi risponde, in caso di disgrazia, della nuova norma che avete approvato, al solo scopo di allontanarli dalla tendopoli, per cui uno sfollato può anche rientrare in una casa non agibile, mentre sono in corso i lavori di ristrutturazione?
8) La norma di cui sopra non è un rischioso tentativo volto solo a ridurre il numero di coloro che vivono nelle tende?
9) Poichè molti sfollati in altre Province lavorano invece in zona L’Aquila, che criteri sono stati adottati perchè essi non perdano il lavoro ( come da alcuni già denunciato), data l’enorme distanza con la residenza?
10) Non ritiene che sarebbe stato più onesto fin dall’inizio e più corretto non creare illusioni tra i terremotati, ben sapendo che il suo progetto era inattuabile, come dimostrano i fatti?
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