Settembre 28th, 2009 Riccardo Fucile
INTRODOTTO DAL REGIME FASCISTA COL CODICE ROCCO, L’AVVOCATO DEI POVERI ORA “COSTA TROPPO” ALLO STATO….RIDOTTA D’UFFICIO LA SOGLIA PER IL PATROCINIO GRATUITO E PURE CON EFFETTO RETROATTIVO… LO STATO CHIEDE ANCHE I SOLDI INDIETRO MA DEVE ANCORA SALDARE 800.000 EURO AGLI AVVOCATI LIGURI CHE FARANNO CAUSA AD ALFANO
Sono trascorsi 80 anni dalla promulgazione del Codice Rocco, con cui il regime fascista stabiliva che “la difesa gratuita dei poveri è ufficio onorifico dell’avvocatura dello Stato”.
Il fascismo aveva voluto così tutelare il diritto alla difesa del cittadino indigente che non aveva la possibilità di pagarsi un legale.
Ora che siamo nella democratica e progredita “Seconda Repubblica”, assistiamo alla revoca di una moltitudine di assistenze legali pagati coi soldi pubblici a chi ha un reddito molto basso.
A Genova e in molte altre città italiane, l’Agenzia delle Entrate sta pure chiedendo indietro i soldi a molte persone che ne avevano beneficiato negli anni 2004-2007, in quanto non risulterebbero rientranti nella fascia protetta.
Si badi bene, non perchè avessero dichiarato il falso in merito al loro reddito, ma semplicemente perchè si è alzato il limite della soglia protetta, rimodulandola con una circolare di poche settimane fa.
E pretendendo di interpretarla pure in modo retroattivo per gli anni passati.
Una cosa allucinante che scatenerà polemiche a non finire e che getta una pesante luce di discredito sulle nostre istituzioni.
In questo campo premettiamo che le autocertificazioni fasulle sono pochissime, quindi le assistenze tagliate passano a Genova da 300 a 600, su un totale di 3.000 richieste, in seguito semplicemente ad un’anonima circolare della Agenzia delle Entrate. Continua »
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Settembre 28th, 2009 Riccardo Fucile
NEL PALAZZO DELLA QUESTURA NON CI SONO SOLDI PER SISTEMARE NEANCHE LE TAPPARELLE…GLI AGENTI SONO SOTTO ORGANICO DEL 35%, APPENA 7 VOLANTI SU 5 TURNI… CONTRATTO SCADUTO DA 21 MESI E LA PROPOSTA DI AUMENTO E’ DI 40 EURO LORDI…UNA VERGOGNA DENUNCIA IL SINDACATO AUTONOMO
Hanno tagliato di 3 miliardi di euro i fondi per le forze dell’ordine, parlano di “maggiore sicurezza” per i cittadini, finanziano l’istituzione delle ronde per dare la “percezione” di una città più controllata, ma la realtà è ben diversa.
Non lo diciamo solo noi da mesi, lo denuncia a Genova il Sap, il sindacato autonomo di polizia, non certo sospettato di essere di sinistra.
E allora vediamo il quadro che ci viene rivelato dai rappresentanti di polizia: intanto a Genova (come in tutte le altre città italiane) le forze dell’ordine sono sotto-organico.
In città mancano 700 agenti, nei vari commissariati servirebbe il 30-40% in più di personale, come previsto dalla pianta organica.
Il Sap parla di una vera e propria “emergenza sicurezza”, si dice indignato della proposta di rinnovo di un contratto scaduto da 21 mesi per un importo di 40 euro lordi di aumento e zero euro per la previdenza complementare.
Mancano uomini in tutti i commissariati che per natura sono quelli che dovrebbero controllare i vari quartieri, a contatto con la gente.
Premesso che la pianta organica fa addirittura riferimento al 1989, quando la microcriminalità non era certo diffusa come oggi, e quindi si tratterebbe in ogni caso già di un’ipotesi riduttiva, vediamo gli agenti in forza ai vari commissariati. Continua »
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Settembre 28th, 2009 Riccardo Fucile
BASTA CON L’IPOCRISIA DI ASSEGNARE QUOTE MINIME SOLO PER DARE L’IMMAGINE DI PARTECIPAZIONE DELLA DONNA… IN POLITICA VADA AVANTI CHI MERITA, UOMO O DONNA CHE SIA, COME NEL LAVORO… ALTRIMENTI CI SI RITROVA PIU’ VELINE CHE DONNE COL CERVELLO
“Niente donne, assessori da rifare” hanno titolato i quotidiani, per segnalare la sentenza del Tar di Lecce che ha sanzionato la Provincia di Taranto, in quanto composta da tutti assessori maschi. Sarebbe stato violato lo Statuto e la legge sulle pari opportunità in quanto, si legge nella sentenza, “occorre assicurare la presenza di entrambi i sessi, trattandosi di una tipica obbligazione che non può essere derogata da accordi politici”, come previsto dallo statuto della Amministrazione prov. di Taranto.
A sentire i primi commenti sembra che tutti siano d’accordo, femministe, post-femministe e donne di chiesa, conservatrici e progressiste.
In primo luogo gli uomini che fanno finta di amare le quote rose, magari esclusivamente per avere un viso meno patibolare accanto, in un’assemblea istituzionale, ma che poi se possono tendono ad emarginarle a ruoli secondari.
E’ il festival dell’ipocrisia italica quella che è andato in onda sui media.
Nessuno ha avuto il coraggio di dire che le “quote rose” sono una pagliacciata, in nessun azienda privata si ragionerebbe così.
Noi pensiamo semplicemente che in politica “debba andare avanti chi merita”, cosa ce ne frega se è uomo, donna o via di mezzo, bianco o negro, cattolico, ateo o musulmano. Continua »
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