Settembre 11th, 2009 Riccardo Fucile
ALLA FESTA DI ATREJU, LA MELONI INTERVISTA SUPERMAN SILVIO…”AMO IL CALCIO E LE BELLE DONNE, AI TERREMOTATI UNA CASA CON SCULTURA, GIARDINO, SPUMANTE E TORTA IN FRIGO, LA CRISI ECONOMICA E LA GUERRA FREDDA TRA GEORGIA E RUSSIA LE HO RISOLTE IO, LAVORO 44 ORE DI SEGUITO, SE UNA VUOLE FARE UNA DOMANDA PRIMA LASCI IL NUMERO DI TELEFONO”… SE NE SONO SENTITE DI TUTTI I COLORI, SALVO UNA DOVEROSA PERNACCHIA
Contento di essere stato giovane in altri tempi: questo il primo pensiero che mi ha suscitato la lettura dei resoconti giornalisti dell’intervento del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, alla festa di Atreju, quella che fu di Azioni Giovani di An, ormai diventata il teatrino degli ex giovani dell’ex An.
La ex pasionaria e ora ministro, Giorgia Meloni, che una volta discettava di destra identitaria, ora si limita allo scoop di poter intervistare “sono meglio di Superman”, davanti a una platea di “vecchi dentro”.
Non a caso il più giovane risulta alla fine Superman Silvio, altro che malato, come sostengono la moglie e i comunisti.
E sul calar della sera, con lo sfondo del Colosseo, il premier dà il meglio di sè (si fa per dire), dando inizio alle autocelebrazioni per l’anniversario del fumetto di Superman.
“Sono il migliore, ho governato più di De Gasperi, ho il 68% di gradimento, più di Obama e Sarkozy, gli italiani si riconoscono in me, ho i loro stessi sentimenti e interessi, mi piace il calcio, amo divertirmi e soprattutto amo le belle donne”.
Sistematina alla cravatta, occhi che mandano lampi di autocompiacemento e riparte.
“Ho un consenso da record assoluto in un momento di crisi e nonostante gli attacchi feroci che ricevo. Non sono malato, nè stanco”.
Momento di pausa e, per chi non ci credesse, ecco che snocciola i dati, come nei migliori consigli di amministrazione aziendali: “In politica estera ho avuto 16 incontri internazionali, 22 multilaterali e10 bilaterali ( si è dimenticato di quanti falli laterali ha avuto a favore il Milan…)”. Continua »
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Settembre 11th, 2009 Riccardo Fucile
BATTE FORTE IL CUORE PADANO: BANNER COLOR VERDE, IL SITO ESCORT SI RIVOLGE AI PADANI E SI LIMITA ALLE REGIONI DEL CENTRO NORD….I TRANS HANNO IL BOLLINO VERDE SULLE FOTO, VI SONO PERO’ ANCHE EXTRACOMUNITARIE: SARANNO REGOLARI?
Partiti anni fa, lancia in resta, col celodurismo, attenti alle loro radici cristiane, come hanno precisato Bossi e Calderoli al cardinal Bagnasco, “moralizzatori” per eccellenza, qua finisce come il compianto Mike Buongiorno disse anni fa alla signora Longari, rea di aver sbagliato una domanda al Rischiatutto: “Mi è caduta sul pisello”.
Ma come, volete multare le prostitute, i viados, cacciare dalle strade i trans e punire pure i clienti e poi qualcuno alimenta il mercato ortofrutticolo?
Come si giustifica altrimenti l’esistenza, tra tanti siti di escort che offrono i loro servizi, la creazione del sito web Padania trans.com, il portale leghista di annunci transex?
Sotto un portale di color verde (pisello?), due inequivocabili figure sdraiate, capelli castani, occhi ovviamente verdi, tette tonde, tengono alto il loro orgoglio transex, accarezzando la scritta padana. Sullo sfondo è raffigurata metà penisola, dall’Umbria al Friuli ci sono tutte le regioni, salvo quelle dal Lazio in giù.
Ovviamente manca la capitale, evidentemente resta “Roma Ladrona”, come sottolinea il creatore del sito che precisa: ” Il nostro intento è quello di offrire all’utente Padano una vera e propria rivista on line di annunci trans, accompagnatrici trans, escort trans, transex escort a domicilio. Oppure per incontri in hotel. In sostanza una vera e propria rivista di annunci, con foto personali e numeri di telefono da sfogliare”.
Leggiamo ancora che si tratta di escort “di alta classe e cultura che viaggiano in Padania e anche in Europa, hanno una buona padronanza della lingua “toscana” ( sarebbe italiana?) e almeno un’altra lingua ( la maggior parte sono brasiliane)”.
Ma come è possibile? Facciamo di tutto per allontanare i clandestini irregolari, e ora cascate di nuovo sul pisello? Continua »
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Settembre 11th, 2009 Riccardo Fucile
“STILLICIDIO CONTRO DI ME, BASATO SU TRE IPOTESI: CHE SONO FOLLE, CHE SONO UN COMPAGNO TRAVESTITO O CHE ASPIRO A FARE IL CAPO DELLO STATO”… “NEL PDL NON SI DECIDE E DISCUTE MAI NULLA: IL PARTITO NON E’ UN ORGANIGRAMMA, OCCORRE USCIRE DALL’IMMOBILISMO, CON LA LEGA SI DEVE DISCUTERE”… “DA UN PAESE CIVILE PRETENDO IL RISPETTO DEI BAMBINI E DEL DIRITTO D’ASILO. L’IMMIGRAZIONE NON E’ UN PROBLEMA DI SICUREZZA”
E’ assai duro l’intervento del presidente della Camera, Gianfranco Fini, alla scuola di formazione del Pdl, in quel di Gubbio, città dove nel 1.206 un lupo ferocissimo pare sbranasse uomini e animali.
Si narra che san Francesco si avviò verso la foresta per incontrarlo, sconsigliato dai cittadini terrorizzati. Il lupo si fece avanti digrignando i denti, Francesco lo benedì e lo invito’ a fermarsi a un passo da lui.
Il lupo obbedì e Francesco gli disse: “So che sei cattivo perchè hai fame, io parlerò con questa gente perchè ti dia da mangiare e tu diventerai buono: sei d’accordo?”. Il lupo annuì e in segno di pace gli diede la zampa. Da quel giorno visse in mezzo a tutti.
Non sappiamo se la platea che ieri ha ascoltato le parole di Fini avesse la sensibilità del lupo, sicuramente troppi nel Pdl sono più lupi che santi.
Certamente Fini non è un tipo che meriti la beatificazione, ma qualche parola di buon senso ieri l’ha detta a un auditorio abituato a discutere più di feste conviviali a Palazzo Grazioli che di politica.
Vediamo nel dettaglio.
Fini è partito all’attacco: “Contro di me è in atto uno stillicidio, non è degno il dibattito in un partito con accuse continue contro di me, basate su tre ipotesi: che sono folle, che sono un compagno travestito, che aspiro a fare il capo dello Stato. Chiedere democrazia interna non rappresenta un reato di lesa maestà . Dal 27 marzo ad oggi nel Pdl non si è deciso nulla, il partito non è un organigramma, serve dibattito interno, un cambio di marcia”.
Analisi che condividiamo, salvo ricordare che quanto sta accadendo ora nel Pdl è la medesima cosa che è accaduta per anni in An, dove proprio Fini ha impedito qualsiasi dissenso, arrivando a ritenere superflui persino i congressi, creando una dirigenza omologata, cercando l’intesa di vertice coi colonnelli piuttosto che un dibattito con la base. Continua »
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