Destra di Popolo.net

OCSE: “L’EUROPA DEVE PUNTARE SULLA GREEN ECONOMY, VALE 5 MILIONI DI POSTI DI LAVORO”

Giugno 10th, 2012 Riccardo Fucile

IN EUROPA LA DISOCCUPAZIONE SFIORA L’11%… ENERGIE RINNOVABILI ED EFFICIENZA ENERGETICA POTREBBERO RAPPRESENTARE LA SVOLTA: “UNA MIGLIORE GESTIONE DEI RIFIUTI PUO’ PORTARE 400.000 NUOVI POSTI DI LAVORO”

La soluzione alla disoccupazione galoppante in Europa non è mai stata così verde.
Secondo l’Ocse puntare sulle rinnovabili e sull’efficienza energetica vuol dire creare 5 milioni di posti di lavoro in più.
Possibile?
Secondo l’organismo internazionale con sede a Parigi, dal momento che per produrre energia in modo pulito e consumarla in modo efficiente ci vuole tecnologia e professionalità , bisogna investire in capitali e personale.
Il rapporto Ocse “The Jobs Potential of a Shift towards a low-carbon Economy”, presentato a Bruxelles, riprende quanto già  detto lo scorso aprile dalla Commissione europea con il pacchetto impiego.
Adesso basta iniziare a crederci davvero.
Con il tasso di disoccupazione nell’Eurozona salito all’11% nel mese di aprile (+ 0,1% rispetto a marzo e +1,1% rispetto ad aprile 2011) una simile prospettiva fa a dir poco sperare.
Secondo Eurostat in un mese in Europa sono andati in fumo 110mila posti di lavoro, ovvero 1.797 lavoratori a casa in un anno.
Questo vuol dire che nell’Eurozona i disoccupati ad aprile erano 17.405 milioni (17.295 a marzo e 15.608 nell’aprile 2011).
Va leggermente meglio se prendiamo in considerazione tutti i Paesi Ue (compresa la miracolosa Polonia), con “solo” 24.667 milioni di senza lavoro (un tasso di disoccupazione al 10,3%).
Cifre da capogiro soprattutto nei Paesi del Sud: a guidare la la classifica ci pensa la Spagna con il 24,3% di disoccupati (+0,2% rispetto al mese precedente) e il 51,5% di senza lavoro tra i giovani sotto i 25 anni.
Ma anche l’insospettabile Francia non se la cava benissimo, con un 10,2% di senza lavoro (+0,1% in un mese).
Ed è proprio in un contesto come questo che le stime contenute dal rapporto dell’Ocse sembrano la luce fuori dal tunnel.
Secondo il prestigioso organismo internazionale, infatti, lo sviluppo delle energie rinnovabili e l’applicazione di singole misure per una maggiore efficienza energetica avrebbero il potenziale di creare fino a cinque milioni di nuovi posti di lavoro nella green economy entro il 2020.
A crederci primo fra tutti è Laszlo Andor, Commissario Ue all’Occupazione, che ieri ha presentato il rapporto insieme al Segretario generale Ocse, Yves Leterme.
“Abbiamo stimato che il potenziale occupazionale legato allo sviluppo delle energie rinnovabili è di tre milioni di nuovi posti di lavoro entro il 2020 e quello legato all’attuazione di singole misure di efficienza energetica è di ulteriori due milioni di nuovi posti di lavoro entro il 2020”, ha detto il commissario.
Partiamo dai rifiuti.
Secondo Andor, “solo una migliore gestione dei rifiuti potrebbe creare oltre 400mila posti di lavoro entro il 2020”.
Difficile non pensare all’Italia, visto che solo il 31 maggio la Commissione europea ha intimato al nostro Paese di “conformarsi entro due mesi” alle norme Ue per un adeguato pretrattamento dei rifiuti collocati nella discarica di Malagrotta (tra le più grandi d’Europa) e in altre nel Lazio. Questione che, dopo il caso Corcolle-Villa Adriana, sta ora creando scompiglio ad Anzio, località  designata per i nuovi sversamenti. Insomma, mentre l’Ue stima che riciclaggio e compostaggio oltre che all’ambiente fanno bene anche all’impiego, l’Italia rischia di finire di fronte alla Corte di Giustizia visto che la discarica di Malagrotta “contiene rifiuti che non hanno subito il pretrattamento prescritto”.
Ma torniamo al rapporto Ocse.
Tre gli strumenti chiave suggeriti per innescare il circolo virtuoso in tutto il continente: supportare il ricollocamento dei lavoratori dalle imprese in crisi a quelle verdi in crescita; incentivare l’eco-innovazione e la diffusione delle tecnologie verdi rafforzando la formazione e impedendo che le normative siano un ostacolo; riformare il sistema fiscale e dei benefici per i lavoratori affinchè il costo delle politiche ambientali non diventi una barriera alle assunzioni.
E poi le previsioni della Commissione europea non si fermano qui.
Secondo Bruxelles, infatti, una riduzione del 17% del fabbisogno di materie prime a livello Ue potrebbe creare tra 1,4 e 2,8 milioni di posti di lavoro entro il 2025, così come il riciclo di “materie chiave” potrebbe aggiungerne altri 560mila.
“Il rapporto Ocse conferma che la crescita verde sarà  uno dei motori principali del cambiamento strutturale nella nostra economia”, ha concluso il commissario Andor.
“Il greening dell’economia europea sta già  creando dei posti di lavoro in alcuni settori chiave come le energie rinnovabili e la costrizione di impianti di efficienza energetica. E continuerà  a farlo nei prossimi decenni”, ha aggiunto Leterme.
Adesso la parola passa ai governi nazionali.

Alessio Pisanò
(da “Il Fatto Quotidiano“)

argomento: Ambiente, economia | Commenta »

L’OSSESSIONE DEL LAVORO MANUALE, MA SOLO IL 20% DEI GIOVANI TRA IN 23 E I 34 ANNI SI LAUREA, CONTRO IL 37% DELLA MEDIA EUROPEA

Giugno 10th, 2012 Riccardo Fucile

SIAMO AL PENULTIMO POSTO IN EUROPA PER INVESTIMENTI NELLA RICERCA…MINOR LAVORO, MINORI TUTELE E MINORE ISTRUZIONE PER TUTTI

Si dice che, qualche giorno fa, in visita alla piazza dei Mestieri, a Torino, il ministro del Welfare Elsa Fornero abbia incontrato gli studenti della scuola professionale di via Durandi nei laboratori di panetteria e pasticceria.
E che, con sensibilità  e partecipazione, si sia intrattenuta nelle cucine colpita dall’intraprendenza culinaria delle studenti.
Certo, magari non tutti (o tutte) gradiscono l’entusiasmo del tecnico Fornero per l’agilità  delle ventenni in cambusa.
Fatto sta che alla fine della visita, mentre la pasta lievitava e le frittate facevano le capriole, il ministro ha incoraggiato le studenti così: “Imparare un mestiere, una professione, oggi è importante”, ha detto. “Non è detto che tutti debbano avere una laurea, magari di malavoglia” […]. “Questa è una scuola che recupera molto in questo senso, […] e quindi tanto di cappello” .
Era da un po’ che non ascoltavamo una frase così.
Come è noto la scarsa commestibilità  della cultura era uno dei principali crucci del vecchio governo.
Basta con le lauree inutili, ripeteva Mariastella Gelmini.
I giovani hanno “l’intelligenza nelle mani”, assicurava l’ex ministro del Lavoro Maurizio Sacconi.
“È meglio un carrozziere che un laureato in nulla”, continuava il sociologo Giuseppe De Rita. “A che serve pagare uno scienziato quando facciamo le scarpe più belle del mondo?”, cantava sorridente l’ex presidente del Consiglio.
Se l’allergia all’istruzione era un tratto distintivo del vecchio governo, nessuno si sarebbe atteso dal governo dei professori la stessa freddezza.
E invece le parole del ministro Fornero esplicitano ciò che da mesi era chiaro: che vi è un’infelice continuità  nelle politiche degli ultimi due governi in tema di istruzione e di investimento in ricerca e sviluppo, al punto che, a meno di un repentino cambio di rotta, il paese rischia di regredire in entrambi i settori a livello del Sud del mondo.
Facciamo un passo indietro.
Basta sfogliare il rapporto Ocse Education at a Glance 2011 e l’ultimo rapporto Almalaurea per convincersi della gravità  del problema.
L’Italia è uno dei paesi occidentali con il minor numero di laureati, e quei pochi che ci sono sono già  troppi per il mercato italiano.
Pare una contraddizione e invece è un dato importante, perchè la contrazione della quota di occupati ad alta specializzazione in un momento di crisi è non solo in controtendenza rispetto a quanto avviene negli altri paesi occidentali, ma è il sintomo di una struttura produttiva che affida la propria permanenza sul mercato esclusivamente alla compressione dei costi di lavoro.
Oggi i diciannovenni sono quasi il 40 per cento in meno del 1984, e purtuttavia solo il 20 per cento dei giovani tra i 23 e i 34 anni si laurea, contro il 37 per cento dei Paesi Ocse. Non solo, ma il numero degli immatricolati continua a scendere, mentre aumenta il numero dei laureati che emigra. Siamo forse così dinamici da poterci permettere di condannare le nuove generazioni all’esodo?
Ora, la crescente difficoltà  occupazionale dei laureati non è un problema solo italiano. Ne parla tutto il mondo, che la definisce “bolla formativa”, il fenomeno per cui la contrazione nel tasso occupazionale è andata di pari passo con la crescita diffusa della generazione più istruita della storia.
Ottima risorsa in un momento di crisi, verrebbe da dire.
Fatto sta che mentre l’unico caposaldo politico condiviso da Washington a Berlino è la necessità  d’investire in istruzione come vettore della ripresa sociale, in Italia si è scelta una strada originale.
Se guardiamo ai dati Ocse rielaborati dal Ceris nel rapporto Scienza e tecnologia in cifre, vediamo, infatti, che l’Italia è penultima nella spesa per ricerca e sviluppo rispetto agli altri paesi europei, ultima quanto a personale addetto alla ricerca nelle imprese, penultima quanto a percentuale di ricercatori in rapporto al totale degli occupati, terzultima per personale ricercatore nelle università .
A fronte di una retorica sempre più asfittica di merito e innovazione, i dati Almalaurea ci dicono che nel settore privato lavora in buona parte personale che ha conseguito solo il titolo della scuola dell’obbligo, chi ha una laurea specialistica fa più fatica a trovare lavoro rispetto a chi ha una laurea triennale, e le retribuzioni reali di chi ha una laurea specialistica sono più basse rispetto alle retribuzioni reali di chi ha una laurea triennale, il contrario di ciò che la logica vorrebbe.
In tutto questo, quali sono le soluzioni?
Stando alle ultime novità  del ministero del Lavoro e del ministero dell’Istruzione, penso alla riforma del lavoro e alla controversa bozza di decreto sul merito, la risposta è più precarietà  e meno tutele nel lavoro, più retorica e meno borse di studio nell’istruzione. Maggiore “sinergia tra l’università  e le imprese”, dunque?
Certo, ma al ribasso: minore lavoro, minori tutele e minore istruzione per tutti.
Forse la Fornero ha ragione a cantare le lodi del lavoro manuale.
Spiace solo che sia l’unica prospettiva concreta che è stata in grado di offrire.

Francesca Coin (sociologa, Università  di Venezia)
(da “Il Fatto Quotidiano“)

argomento: Lavoro | Commenta »

LE BANCHE NON CONCEDONO FINANZIAMENTI: I PRESTITI CALANO COME NEL POST-CRAC LEHMAN

Giugno 10th, 2012 Riccardo Fucile

TORNA L’INCUBO DI UN COLLASSO DEL SISTEMA CREDITIZIO: RIDUZIONE DI 600 MILIARDI DI EURO… IN ITALIA FLESSIONE DI 44 MILIARDI, PARI AL 10%

Ci stiamo di nuovo avvicinando al precipizio.
A quel collasso del sistema creditizio che è stato sfiorato lo scorso autunno e che solo gli interventi straordinari delle banche centrali sono riusciti a rimandare ma non a scongiurare del tutto.
L’allarme arriva dalla Banca dei regolamenti internazionali, una sorta di “banca centrale delle banche centrali”, che ha ricostruito quanto accaduto nei giorni più incandescenti dell’autunno 2011.
E che, soprattutto, non esclude che a breve possa andare di nuovo in scena lo stesso horror finanziario visto appena 6 mesi fa.
La trama ce la ricordano alcune cifre del Rapporto diffuso da pochi giorni. Assetate di liquidità , in preda ad una crisi di nervi, le banche di tutto il mondo hanno ridotto i loro prestiti internazionali per 799 miliardi di dollari (circa 615 miliardi di euro, ndr). Soprattutto questo prosciugamento del credito è avvenuto ad una velocità  tale da avere come unico precedente le settimane immediatamente successive al fallimento di Lehman Brothers.
La stretta ha riguardato soprattutto il mercato interbancario, ossia i prestiti tra le stesse banche, dove in men che non si dica sono “spariti” 637 miliardi di dollari (490 mld di euro).
Nell’area euro, in particolare, i finanziamenti tra istituti sono diminuiti di 364 miliardi di dollari (280 miliardi di euro) con un calo di quasi il 6%.
Una specie di corsa agli sportelli tra banche che in Italia è stata ancora più spericolata con un calo di 57 miliardi di dollari (44 mld di euro) pari a quasi il 10% dei prestiti in essere.
E mentre gli istituti italiani facevano rientrare in tutta fretta i loro prestiti, le banche straniere riducevano a loro volta l’esposizione verso l’Italia tagliandola di 55 miliardi di dollari (42 mld di euro) e scaricando sul mercato titoli di Stato per un ammontare pari a 32 miliardi (24 mld di euro).
Angelo Baglioni, economista dell’Università  Cattolica di Milano, commenta: “La crisi della liquidità  dello scorso è stata effettivamente molto pesante con un mercato interbancario che è arrivato a fermarsi quasi completamente come era accaduto nel 2008”.
“In particolare, spiega Baglioni, l’accesso ai finanziamenti in dollari era del tutto bloccato”.
L’operatività  dei mercati è stata mantenuta solo grazie agli interventi coordinati delle banche centrali che hanno messo a disposizione dollari in abbondanza. Poi l’operazione della Bce con il prestito triennale all’1% da 500 miliardi di euro ha ridato ossigeno al sistema.
Un successo che però è solo a metà  fa notare il docente della Cattolica visto che “inizialmente le banche hanno faticosamente ripreso a prestarsi soldi tra di loro ma dallo scorso aprile stiamo assistendo ad una nuova paralisi dell’interbancario ”.
Un fenomeno rilevato anche nel rapporto della Bri che mette in luce come i benefici effetti della “cura Draghi” stiano ormai svanendo mentre i mercati sono di nuovo in preda a forte volatilità  e nervosismo.
Cosa servirebbe allora adesso per scongiurare il ripetersi di una situazione da allarme rosso?
Secondo Baglioni gli elementi chiave sono due.
Da un lato i governi del Vecchio Continenti dovrebbero smetterla di marciare in ordine sparso ma adottare finalmente una strategia comune che vada in direzione di una maggiore integrazione e che venga chiaramente esposta ai mercati.
Dall’altro la Bce dovrebbe “togliersi i guanti” ed iniziare ad intervenire massicciamente sul mercato dei titoli di Stato mettendo in chiaro l’intenzione di porre un limite all’allargamento degli spread.
Su questo fronte, conclude Baglioni, Francoforte è stata sin qui troppo timida e ha accompagnato ogni azione di acquisto di titoli italiani, spagnoli o, in minor misura, francesi con dichiarazioni tese a sminuire la portata dei suoi interventi.
Ora che però il gioco torna a farsi duro non è più tempo di mezze misure.

Mauro Del Corno
(da “Il Fatto Quotidiano”)

argomento: denuncia, economia | Commenta »

SONO 4.500 I MILIARDI DI EURO DI AIUTI DI STATO CHE LA UE HA CONCESSO ALLE BANCHE

Giugno 10th, 2012 Riccardo Fucile

UN MARE DI SOLDI CHE NON HA GENERATO SVILUPPO… ORA TOCCA ALLE BANCHE SPAGNOLE RICEVERE TRA 40 E 80 MILIARDI

“Tra il 2008 e il 2011 la Commissione europea ha approvato aiuti di Stato a favore delle banche per 4.500 miliardi di euro”.
A rendere pubblica questa cifra impressionante è stato il Commissario Ue al Mercato interno Michel Barnier alla presentazione della proposta della Commissione di prevenzione e gestione delle crisi bancarie.
Una montagna di soldi che equivale al 37% del Pil dell’intera Unione europea.
E dopo tre anni di aiuti a pioggia la crisi bancaria è tutt’altro che risolta.
La prossima sulla lista degli aiutini è la spagnola Bankia, che insieme ad altri istituti del Paese sembra aver bisogno di almeno 40 miliardi di euro.
Nel frattempo imprese e aziende chiudono e i cittadini di mezza Europa fanno i conti con tagli e tasse aggiuntive.
Le cifre le dà  il Commissario Barnier a Bruxelles.
Mille miliardi di euro sono le perdite subite dalle banche europee tra 2007 e 2010 (8% del Pil dell’Unione), 4500 gli aiuti di Stato concessi dalla Commissione europea agli istituti di credito (37% del Pil).
A questo bisogna aggiungere una contrazione del 6% della produzione totale dell’Ue (dati Eurostat) dovuta principalmente alla crisi finanziaria.
Insomma il quadro è perfetto.
Una cosa ormai è evidente a tutti: questa crisi economica nasce, si sviluppa e continua in seno all’attuale sistema bancario internazionale.
Colossi del calibro di Bear Sterns e Lehman Brothers (Stati Uniti) e Northern Rock, HBOS e Bradford and Bingley (Gran Bretagna) hanno causato un’ondata di crisi globale che ha investito tutto il mondo e che continua ad effetto domino.
Inutili gli interventi europei a suon di cash a RBS, Bradford e Lloyds (Gran Bretagna), KBC Group (Belgio), Bayern LB e Commerzbank (Germania), Allied Irish Banks e Bank of Ireland (Irlanda) e Cajasur (Spagna).
La crisi passa da istituto a istituto, da Paese a Paese, ma stenta ad estinguersi.
Un’indiscrezione pubblicata oggi dal quotidiano spagnolo Abc riferisce che secondo il Fondo monetario internazionale Fmi servirebbero tra i 40 e 80 miliardi di euro per il salvataggio delle banche spagnole, prime fra tutte Bankia, il quarto istituto di credito del Paese.
23 i miliardi che Madrid, dopo aver tagliato ormai da per tutto (comprese regioni e ministeri), si appresta a iniettare nel circuito creditizio nazionale.
E dire che gli aiuti di Stato, in tutti gli altri settori dell’economia reale, sono vietati dal trattato sul funzionamento dell’Unione europea.
Questo perchè, secondo Bruxelles, “favorendo alcune imprese a scapito dei concorrenti, questi aiuti di Stato possono falsare la concorrenza”.
Ecco allora che il 30 marzo scorso, ad esempio, l’Italia è stata condannata dalla Corte di Giustizia Ue per un pacchetto di finanziamenti concessi ad alcuni albergatori sardi, dichiarato illegittimo da Bruxelles e mai recuperato da Roma.
Oppure ecco la condanna di 30 milioni di euro arrivata nel novembre 2011 per non aver recuperato gli aiuti per contratti di formazione lavoro elargiti a centinaia di aziende in forma di sgravi fiscali.
Ma questo discorso per le banche non vale. Alcune deroghe, infatti, autorizzano “gli aiuti che siano giustificati da obiettivi di comune interesse, ad esempio gli aiuti destinati a servizi d’interesse economico generale”.
Vallo a dire a chi ha dovuto chiudere l’attività  per fallimento o a chi per pagare l’Imu dovrà  fare i salti mortali.
Eppure quando a Francoforte Mario Draghi si è rifiutato di tagliare ulteriormente i tassi d’interesse della Bce (oggi al record storico dell’1 per cento) qualcuno si è arrabbiato. Come se le aste trimestrali dell’Eurotower a prezzi stracciati fossero poco, soldi intascati a miliardi dagli istituti di credito nei mesi scorsi e senza alcun vincolo.
C’è arrivato perfino Tremonti, che lo scorso febbraio attaccava: “Se sei un Governo devi pagare il 5-6% ma la Banca Centrale Europea alle banche regala capitali all’1%. Con quell’1% per tre anni le banche possono fare quello che vogliono. E’ chiaro che se regalano i soldi per un po’ stai ancora in piedi”.
Eppure a qualcuno ieri questo 1 per cento d’interesse è sembrato troppo.
“Non deve più ripetersi che a pagare per le banche siano i contribuenti”, ha detto ieri Barnier. E menomale.
Proprio per questo la Commissione europea ha presentato ieri una proposta di prevenzione e gestione di eventuali crisi bancarie proponendo un modello europeo. Prevenzione, gestione coordinata, supervisione dell’Autorità  bancaria europea e fondi di salvataggio finanziati dalle banche stesse (anche se qui ci si è limitati ad un misero 1 per cento dei depositi coperti in dieci anni).
“La crisi finanziaria ha avuto un costo elevato per i contribuenti”, ha osservato argutamente Barnier.
“Dobbiamo dotare le autorità  pubbliche degli strumenti necessari per gestire adeguatamente eventuali future crisi bancarie. In caso contrario, toccherà  ancora una volta ai cittadini pagare il conto, mentre le banche continueranno ad agire come prima, sapendo che, se necessario, saranno nuovamente salvate”.

Alessio Pisanò
(da “Il Fatto Quotidiano”)

argomento: denuncia, economia | Commenta »

Next Entries »
  • Destra di Popolo.net
    Circolo Genovese di Cultura e Politica
    Diretto da Riccardo Fucile
    Scrivici: destradipopolo@gmail.com

  • Categorie

    • 100 giorni (5)
    • Aborto (20)
    • Acca Larentia (2)
    • Alcool (3)
    • Alemanno (150)
    • Alfano (315)
    • Alitalia (123)
    • Ambiente (341)
    • AN (210)
    • Animali (74)
    • Arancioni (2)
    • arte (175)
    • Attentato (329)
    • Auguri (13)
    • Batini (3)
    • Berlusconi (4.297)
    • Bersani (235)
    • Biasotti (12)
    • Boldrini (4)
    • Bossi (1.223)
    • Brambilla (38)
    • Brunetta (83)
    • Burlando (26)
    • Camogli (2)
    • canile (4)
    • Cappello (8)
    • Caprotti (2)
    • Caritas (6)
    • carovita (170)
    • casa (247)
    • Casini (120)
    • Centrodestra in Liguria (35)
    • Chiesa (276)
    • Cina (10)
    • Comune (343)
    • Coop (7)
    • Cossiga (7)
    • Costume (5.592)
    • criminalità (1.404)
    • democratici e progressisti (19)
    • denuncia (14.536)
    • destra (573)
    • destradipopolo (99)
    • Di Pietro (101)
    • Diritti civili (276)
    • don Gallo (9)
    • economia (2.332)
    • elezioni (3.303)
    • emergenza (3.080)
    • Energia (45)
    • Esselunga (2)
    • Esteri (784)
    • Eugenetica (3)
    • Europa (1.314)
    • Fassino (13)
    • federalismo (167)
    • Ferrara (21)
    • Ferretti (6)
    • ferrovie (133)
    • finanziaria (325)
    • Fini (823)
    • fioriere (5)
    • Fitto (27)
    • Fontana di Trevi (1)
    • Formigoni (90)
    • Forza Italia (596)
    • frana (9)
    • Fratelli d'Italia (291)
    • Futuro e Libertà (511)
    • g8 (25)
    • Gelmini (68)
    • Genova (543)
    • Giannino (10)
    • Giustizia (5.794)
    • governo (5.805)
    • Grasso (22)
    • Green Italia (1)
    • Grillo (2.941)
    • Idv (4)
    • Immigrazione (734)
    • indulto (14)
    • inflazione (26)
    • Ingroia (15)
    • Interviste (16)
    • la casta (1.396)
    • La Destra (45)
    • La Sapienza (5)
    • Lavoro (1.316)
    • LegaNord (2.415)
    • Letta Enrico (154)
    • Liberi e Uguali (10)
    • Libia (68)
    • Libri (33)
    • Liguria Futurista (25)
    • mafia (543)
    • manifesto (7)
    • Margherita (16)
    • Maroni (171)
    • Mastella (16)
    • Mattarella (60)
    • Meloni (14)
    • Milano (300)
    • Montezemolo (7)
    • Monti (357)
    • moschea (11)
    • Musso (10)
    • Muti (10)
    • Napoli (319)
    • Napolitano (220)
    • no global (5)
    • notte bianca (3)
    • Nuovo Centrodestra (2)
    • Obama (11)
    • olimpiadi (40)
    • Oliveri (4)
    • Pannella (29)
    • Papa (33)
    • Parlamento (1.428)
    • partito del popolo della libertà (30)
    • Partito Democratico (1.034)
    • PD (1.192)
    • PdL (2.781)
    • pedofilia (25)
    • Pensioni (129)
    • Politica (34.967)
    • polizia (253)
    • Porto (12)
    • povertà (502)
    • Presepe (14)
    • Primarie (149)
    • Prodi (52)
    • Provincia (139)
    • radici e valori (3.690)
    • RAI (359)
    • rapine (37)
    • Razzismo (1.410)
    • Referendum (200)
    • Regione (344)
    • Renzi (1.521)
    • Repetto (46)
    • Rifiuti (84)
    • rom (13)
    • Roma (1.125)
    • Rutelli (9)
    • san gottardo (4)
    • San Martino (3)
    • San Miniato (2)
    • sanità (306)
    • Sarkozy (43)
    • scuola (354)
    • Sestri Levante (2)
    • Sicurezza (454)
    • sindacati (162)
    • Sinistra arcobaleno (11)
    • Soru (4)
    • sprechi (319)
    • Stampa (373)
    • Storace (47)
    • subappalti (31)
    • televisione (244)
    • terremoto (402)
    • thyssenkrupp (3)
    • Tibet (2)
    • tredicesima (3)
    • Turismo (62)
    • Udc (64)
    • Università (128)
    • V-Day (2)
    • Veltroni (30)
    • Vendola (41)
    • Verdi (16)
    • Vincenzi (30)
    • violenza sulle donne (342)
    • Web (1)
    • Zingaretti (10)
    • zingari (14)
  • Archivi

    • Ottobre 2025 (263)
    • Settembre 2025 (662)
    • Agosto 2025 (669)
    • Luglio 2025 (671)
    • Giugno 2025 (573)
    • Maggio 2025 (591)
    • Aprile 2025 (622)
    • Marzo 2025 (561)
    • Febbraio 2025 (352)
    • Gennaio 2025 (640)
    • Dicembre 2024 (607)
    • Novembre 2024 (609)
    • Ottobre 2024 (668)
    • Settembre 2024 (458)
    • Agosto 2024 (618)
    • Luglio 2024 (429)
    • Giugno 2024 (481)
    • Maggio 2024 (633)
    • Aprile 2024 (618)
    • Marzo 2024 (473)
    • Febbraio 2024 (588)
    • Gennaio 2024 (627)
    • Dicembre 2023 (504)
    • Novembre 2023 (435)
    • Ottobre 2023 (604)
    • Settembre 2023 (462)
    • Agosto 2023 (642)
    • Luglio 2023 (605)
    • Giugno 2023 (560)
    • Maggio 2023 (412)
    • Aprile 2023 (567)
    • Marzo 2023 (506)
    • Febbraio 2023 (505)
    • Gennaio 2023 (541)
    • Dicembre 2022 (525)
    • Novembre 2022 (526)
    • Ottobre 2022 (552)
    • Settembre 2022 (584)
    • Agosto 2022 (585)
    • Luglio 2022 (562)
    • Giugno 2022 (521)
    • Maggio 2022 (470)
    • Aprile 2022 (502)
    • Marzo 2022 (542)
    • Febbraio 2022 (494)
    • Gennaio 2022 (510)
    • Dicembre 2021 (488)
    • Novembre 2021 (599)
    • Ottobre 2021 (506)
    • Settembre 2021 (539)
    • Agosto 2021 (423)
    • Luglio 2021 (577)
    • Giugno 2021 (559)
    • Maggio 2021 (556)
    • Aprile 2021 (506)
    • Marzo 2021 (647)
    • Febbraio 2021 (570)
    • Gennaio 2021 (605)
    • Dicembre 2020 (619)
    • Novembre 2020 (575)
    • Ottobre 2020 (639)
    • Settembre 2020 (465)
    • Agosto 2020 (588)
    • Luglio 2020 (597)
    • Giugno 2020 (580)
    • Maggio 2020 (618)
    • Aprile 2020 (643)
    • Marzo 2020 (437)
    • Febbraio 2020 (593)
    • Gennaio 2020 (596)
    • Dicembre 2019 (542)
    • Novembre 2019 (316)
    • Ottobre 2019 (631)
    • Settembre 2019 (617)
    • Agosto 2019 (639)
    • Luglio 2019 (654)
    • Giugno 2019 (598)
    • Maggio 2019 (527)
    • Aprile 2019 (383)
    • Marzo 2019 (562)
    • Febbraio 2019 (598)
    • Gennaio 2019 (641)
    • Dicembre 2018 (623)
    • Novembre 2018 (603)
    • Ottobre 2018 (631)
    • Settembre 2018 (586)
    • Agosto 2018 (362)
    • Luglio 2018 (562)
    • Giugno 2018 (563)
    • Maggio 2018 (634)
    • Aprile 2018 (547)
    • Marzo 2018 (599)
    • Febbraio 2018 (571)
    • Gennaio 2018 (607)
    • Dicembre 2017 (579)
    • Novembre 2017 (634)
    • Ottobre 2017 (579)
    • Settembre 2017 (456)
    • Agosto 2017 (368)
    • Luglio 2017 (450)
    • Giugno 2017 (468)
    • Maggio 2017 (460)
    • Aprile 2017 (439)
    • Marzo 2017 (480)
    • Febbraio 2017 (420)
    • Gennaio 2017 (453)
    • Dicembre 2016 (438)
    • Novembre 2016 (438)
    • Ottobre 2016 (424)
    • Settembre 2016 (367)
    • Agosto 2016 (332)
    • Luglio 2016 (336)
    • Giugno 2016 (358)
    • Maggio 2016 (373)
    • Aprile 2016 (307)
    • Marzo 2016 (369)
    • Febbraio 2016 (335)
    • Gennaio 2016 (404)
    • Dicembre 2015 (412)
    • Novembre 2015 (401)
    • Ottobre 2015 (422)
    • Settembre 2015 (419)
    • Agosto 2015 (416)
    • Luglio 2015 (387)
    • Giugno 2015 (397)
    • Maggio 2015 (402)
    • Aprile 2015 (407)
    • Marzo 2015 (428)
    • Febbraio 2015 (417)
    • Gennaio 2015 (434)
    • Dicembre 2014 (454)
    • Novembre 2014 (437)
    • Ottobre 2014 (440)
    • Settembre 2014 (450)
    • Agosto 2014 (433)
    • Luglio 2014 (436)
    • Giugno 2014 (391)
    • Maggio 2014 (392)
    • Aprile 2014 (389)
    • Marzo 2014 (436)
    • Febbraio 2014 (386)
    • Gennaio 2014 (419)
    • Dicembre 2013 (367)
    • Novembre 2013 (395)
    • Ottobre 2013 (447)
    • Settembre 2013 (433)
    • Agosto 2013 (389)
    • Luglio 2013 (390)
    • Giugno 2013 (425)
    • Maggio 2013 (413)
    • Aprile 2013 (345)
    • Marzo 2013 (372)
    • Febbraio 2013 (293)
    • Gennaio 2013 (361)
    • Dicembre 2012 (364)
    • Novembre 2012 (336)
    • Ottobre 2012 (363)
    • Settembre 2012 (341)
    • Agosto 2012 (238)
    • Luglio 2012 (328)
    • Giugno 2012 (288)
    • Maggio 2012 (258)
    • Aprile 2012 (218)
    • Marzo 2012 (255)
    • Febbraio 2012 (247)
    • Gennaio 2012 (259)
    • Dicembre 2011 (223)
    • Novembre 2011 (267)
    • Ottobre 2011 (283)
    • Settembre 2011 (268)
    • Agosto 2011 (155)
    • Luglio 2011 (210)
    • Giugno 2011 (264)
    • Maggio 2011 (273)
    • Aprile 2011 (248)
    • Marzo 2011 (255)
    • Febbraio 2011 (234)
    • Gennaio 2011 (253)
    • Dicembre 2010 (237)
    • Novembre 2010 (187)
    • Ottobre 2010 (159)
    • Settembre 2010 (148)
    • Agosto 2010 (75)
    • Luglio 2010 (86)
    • Giugno 2010 (76)
    • Maggio 2010 (75)
    • Aprile 2010 (66)
    • Marzo 2010 (79)
    • Febbraio 2010 (73)
    • Gennaio 2010 (74)
    • Dicembre 2009 (74)
    • Novembre 2009 (83)
    • Ottobre 2009 (90)
    • Settembre 2009 (83)
    • Agosto 2009 (56)
    • Luglio 2009 (83)
    • Giugno 2009 (76)
    • Maggio 2009 (72)
    • Aprile 2009 (74)
    • Marzo 2009 (50)
    • Febbraio 2009 (69)
    • Gennaio 2009 (70)
    • Dicembre 2008 (75)
    • Novembre 2008 (77)
    • Ottobre 2008 (67)
    • Settembre 2008 (56)
    • Agosto 2008 (39)
    • Luglio 2008 (50)
    • Giugno 2008 (55)
    • Maggio 2008 (63)
    • Aprile 2008 (50)
    • Marzo 2008 (39)
    • Febbraio 2008 (35)
    • Gennaio 2008 (36)
    • Dicembre 2007 (25)
    • Novembre 2007 (22)
    • Ottobre 2007 (27)
    • Settembre 2007 (23)
  • Giugno 2012
    L M M G V S D
     123
    45678910
    11121314151617
    18192021222324
    252627282930  
    « Mag   Lug »
  • Leggi gli ultimi articoli inseriti

    • REGIONALI TOSCANA, VINCE CON DISTACCO IL CAMPO LARGO: GIANI RIELETTO CON UN DISTACCO AUMENTATO DALL’8% AL 13% RISPETTO AL PASSATO
    • DALLA PASSIONE PER LA STORIA DELL’ARTE AL TUFFO SOCIAL NEL FIUME ARNO
    • INTERVISTA A FRANCESCA ALBANESE: “MI ATTACCANO PERCHE’ I GIOVANI MI SEGUONO, MA NON MI INTERESSANO LE CANDIDATURE”
    • “RICONOSCI LA PALESTINA!”: CHI SONO I DUE DEPUTATI ISRAELIANI CHE HANNO INTERROTTO IL DISCORSO DI TRUMP ALLA KNESSET
    • SCONTRI ALLA MANIFESTAZIONE DELLA “FALANGE ESPANOLA”, PARTITO FASCISTA ANCORA LEGALE IN SPAGNA, A VITORIA, NEI PAESI BASCHI
    • “NELLA MANOVRA MANCA LA PAROLA CRESCITA”: IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA EMANUELE ORSINI SGANCIA SILURI CONTRO GIORGIA MELONI
  • Commenti recenti

    • Log In

      • Accedi
      • Feed dei contenuti
      • Feed dei commenti
      • WordPress.org
    • Credits: G.I





    Usiamo i cookie anche di terze parti autorizzate. Continuando a navigare su questo sito, acconsenti al loro impiego in conformità alla nostra Cookie Policy.
    PreferenzeCONTINUA
    Manage consent

    Privacy Overview

    This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
    Necessary
    Sempre abilitato
    Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. These cookies ensure basic functionalities and security features of the website, anonymously.
    CookieDurataDescrizione
    cookielawinfo-checbox-analytics11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
    cookielawinfo-checbox-functional11 monthsThe cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
    cookielawinfo-checbox-others11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other.
    cookielawinfo-checkbox-necessary11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
    cookielawinfo-checkbox-performance11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
    viewed_cookie_policy11 monthsThe cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
    Functional
    Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
    Performance
    Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
    Analytics
    Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
    Advertisement
    Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.
    Others
    Other uncategorized cookies are those that are being analyzed and have not been classified into a category as yet.
    ACCETTA E SALVA