Destra di Popolo.net

SOMMERSO, DROGA, PROSTITUZIONE, L’ECONOMIA IN NERO VALE 211 MILIARDI: E’ QUESTO IL VERO PROBLEMA DELL’ITALIA

Ottobre 14th, 2016 Riccardo Fucile

LA SOMMA DI ATTIVITA’ ILLEGALI E “NERO” E’ PASSATA DAL 12,4% AL 13% DEL PIL… QUASI 3,7 MILIONI I LAVORATORI IRREGOLARI

False dichiarazioni ai fini di sfuggire al fisco, lavoro in nero, affitti o incassi non dichiarati; ma anche produzione e traffico di droga, giri prostituzione e contrabbando di tabacco.
Tutto questo finisce in un calderone che la statistica chiama “economia non osservata”, proprio perchè non riesce a quantificarla puntualmente come avviene con il resto delle attività  svolte alla luce del sole.
Ma riesce almeno a stimarla, come fa l’Istat, nella bellezza di 211 miliardi di euro di valore, il 13% del Prodotto interno lordo.
Per la stragrande maggioranza, 194,4 miliardi di euro, si tratta della fetta occupata dalle attività  “volontariamente celate alle autorità  fiscali, previdenziali e statistiche”, e nei restanti 17 miliardi di euro circa (1% del Pil) fanno capo all’industria illegale di droga, prostituzione e contrabbando.
Sono i dati contenuti nell’aggiornamento dell’Istituto di statistica, che certifica un preoccupante aumento dell’incidenza sul Pil di questo insieme di attività  tra il 2011 e il 2014: dal 12,4 si è passati al 13%.
Sembrerà  poca cosa, ma 0,6 punti di prodotto sono molto più della somma (0,2 punti) che sta al centro della “litigata” tra governo e Ufficio parlamentare di bilancio sulle stime di crescita per il prossimo anno.
Anche di più (0,4 punti) della “flessibilità ” massima che l’Italia spera di strappare a Bruxelles in queste ultime ore di scrittura della Manovra
Il lavoro dell’Istat dettaglia come i vari settori del sommerso contribuiscono a mettere insieme quella cifra monstre: “Il valore aggiunto generato dall’economia non osservata nel 2014 deriva per il 46,9% (47,9% nel 2013) dalla componente relativa alla sotto-dichiarazione da parte degli operatori economici. La restante parte è attribuibile per il 36,5% all’impiego di lavoro irregolare (34,7% nel 2013), per l’8,6% alle altre componenti (fitti in nero, mance e integrazione domanda-offerta) e per l’8% alle attività  illegali”, dicono gli statistici.
Da segnalare infine il “significativo aumento” censito dagli statistici dei lavoratori irregolari: sono 3 milioni 667 mila, in prevalenza dipendenti (2 milioni 595 mila) e con un balzo rispettivamente di 180 mila e 157 mila sull’anno precedente.
“Il tasso di irregolarità , calcolato come incidenza delle unità  di lavoro (Ula) non regolari sul totale, è pari al 15,7% (+0,7 punti percentuali rispetto al 2013).
Il tasso di irregolarità  dell’occupazione risulta particolarmente elevato nel settore dei Servizi alla persona (47,4% nel 2014, 2,4 punti percentuali in più del 2013), seguono a grande distanza l’agricoltura (17,5%), il Commercio, trasporti, alloggio e ristorazione (16,5%) e le Costruzioni (15,9%)”.

(da “La Repubblica”)

argomento: denuncia | Commenta »

INTERVISTA AL MAGNATE SAWIRIS: “IL MIO PIANO PER LA BASILICATA: GARANTIRE LAVORO PER EVITARE GUERRE TRA POVERI”

Ottobre 14th, 2016 Riccardo Fucile

E SUL CASO REGENI: “MI SCUSO A NOME DEL MIO POPOLO”

In Egitto Naguib Sawiris è noto per non parlare a vanvera.
Imprenditore con un giro d’affari di 3 miliardi di dollari, tycoon delle telecomunicazioni nonchè presidente della Orascom Telecom Holding, il 61enne copto Sawiris, amato e odiato dai connazionali, è uno degli uomini più ricchi del paese ma anche dei più ostinati.
Quando si schierò con la rivoluzione del 2011 fondò poi il partito liberale al Masriyin al Ahrar perchè i sogni di Tharir non svanissero nel velleitarismo.
Quando appoggiò la rivolta contro l’ex presidente Morsi si prese la responsabilità  di avallare il ritorno dell’esercito con tutte le sue conseguenze, comprese le pressioni per cui mesi fa ha venduto l’emittente ONTV.
Quando ha promesso di comprare un’isola per i rifugiati e la Grecia gliela ha negata si è rivolto alla Basilicata, l’unica regione italiana, come ha rivelato La Stampa, disposta ad accogliere più immigrati di quanti le spetterebbero.
Come ha scoperto la Basilicata?  
«Sono andato in Basilicata perchè ne apprezzo la politica di accoglienza e ho trascorso una giornata con il sindaco a pianificare un progetto che coinvolga cultura, turismo, agricoltura, industria. L’obiettivo è creare posti di lavoro per i migranti e per gli italiani, perchè solo se crei occupazione per tutti eviti le guerre tra poveri. La condizione, a cui tengo molto, è che, collaborando con la sicurezza, sia escluso chi ha ideologie radicali».
Quanto è disposto a stanziare?  
«Non abbiamo ancora parlato di budget, siamo all’inizio. Ma io ci tengo. La mia idea originaria di comprare un’isola e destinarla ai rifugiati è naufragata sul rifiuto del governo greco. Avevo trovato 22 isole tutte private ma alla fine, sebbene avessi precedentemente incontrato il premier, sono mancati i permessi per ultimare l’acquisto».
La Basilicata sarà  quell’isola?
«No, ma può essere una soluzione da riprodurre altrove».
Perchè s’interessa ai migranti?  
«Perchè non voglio essere uno che guarda le catastrofi in tv e, potendo far qualcosa, non fa nulla. E perchè il successo imprenditoriale non mi basta: non vorrei essere solo un businessman famoso ma un nome associato a qualcosa di umanitario».
Perchè sono sempre di più i migranti che fuggono dall’Egitto?  
«Perchè la situazione economica è pesante: il tasso di cambio incerto che spaventa gli investitori, il collasso del turismo, la burocrazia. Però attenti, in Egitto non mancano i posti lavoro: la gente scappa perchè vuole salari migliori di quelli egiziani, sogna 2000 euro al mese, 10 volte quanto prende in patria. Otto anni fa, dopo un terribile naufragio, offrii 10 mila posti di lavoro affinchè la gente non rischiasse più la vita. Si presentarono solo in 28, il salario era egiziano».
Difficile biasimare chi sogna…  
«Partono in modo illegale, rischioso. L’UE dovrebbe creare zone sicure per i migranti, corridoi legali, quote. Se accetta tutti indiscriminatamente finirà  per incoraggiare flussi indiscriminati e infiltrazioni dell’Isis o dei Fratelli Musulmani».
L’Egitto controlla bene le coste?
«La sicurezza è buona. Ma i flussi sono cresciuti. E noi egiziani non siamo propriamente famosi per l’accuratezza».
E’ possibile che il suo governo usi i migranti per far leva sull’Europa come faceva Gheddafi?  
«L’Egitto non lo farebbe mai, è uno Stato vero, organizzato».
Sui rapporti tra Roma e il Cairo grava assai il caso Regeni.  
«A nome del popolo egiziano voglio scusarmi con la famiglia e l’Italia per quanto accaduto a Regeni. Sebbene non sappiamo ancora chi l’abbia ucciso, per solo il fatto che sia accaduto in Egitto ne siamo responsabili».
Come va per i cristiani in Egitto?  

«Molto bene. Per i copti questo è il miglior regime di sempre».
L’Egitto si è infatuato di Putin?  
«Tutta colpa dalla pessima performance di Obama che, insieme alla Clinton, è reo della crescita dell’Isis. L’hanno visto nascere in Iraq, dove l’America aveva creato il caos, avrebbero dovuto occuparsene. L’arrivo di Putin, positivo o negativo, ha imposto un cambio di passo. Muoiono innocenti in Siria? Si. L’intervento russo è buono? No. Ma è meglio che stare fermi a guardare».
Ha puntato l’indice anche contro la Clinton. Meglio Trump?  
«No. Ma l’America ha davanti la peggiore delle scelte possibili».
Riad sta mollando l’Egitto?  
«Il principale obiettivo dei sauditi è combattere l’Iran, per farlo si solo alleati coi Fratelli Musulmani e hanno aiutato estremisti sunniti tipo al Nusra e l’Isis. Per noi la priorità  non è l’Iran ma il terrorismo. Di certo non ci venderemo per soldi».
Secondo gli attivisti e le ong internazionali la violazione dei diritti umani in Egitto è oggi peggio che sotto Mubarak.È così?  
«Non è peggio ma neppure meglio. Gli arresti, le sparizioni, tutto questo è molto negativo e stupido. Non puoi incarcerare la gente per le sue opinioni».
Per questo ha venduto ONYV?  
«Sono un uomo libero. Se interferisci con la mia tv non mi piace. Alla fine ONTV mi dava solo mal di testa, erano tutti scontenti, mi criticavano i governativi, gli attivisti, i pro Mubarak, dicevano che agivo contro il mio paese mentre io amo l’Egitto. Così l’ho venduta, Meglio fare qualcosa per i migranti».

Francesca Paci
(da “La Stampa”)

argomento: Immigrazione | Commenta »

QUELLE SCUOLE CHE RESTANO APERTE GRAZIE AGLI STRANIERI

Ottobre 14th, 2016 Riccardo Fucile

IN CALABRIA E CAMPANIA L’ISCRIZIONE DI 1.000 STUDENTI EXTRACOMUNITARI EVITA LA CHIUSURA DEGLI ISTITUTI NEI PICCOLI COMUNI

Nei piccoli comuni le scuole chiudono per mancanza di studenti? A tenerle aperte sono gli extracomunitari.
Grazie a un migliaio di iscritti è da otto anni che gli istituti e i convitti (della Calabria prima e ora anche della Campania e della Toscana) riescono a sfuggire ai tagli delle sedi scolastiche.
Un progetto, condiviso con le istituzioni regionali e nazionali, che dal 2008 a oggi ha consentito di fronteggiare lo svuotamento demografico di antichi borghi e la conseguente riduzione del numero di studenti italiani.
«Il progetto si realizza a diversi livelli- spiega Salvatore La Porta, presidente dell’istituto calabrese di politiche internazionali, la onlus da cui è partita l’iniziativa-. Il primo è collegato alle scuole di italiano per stranieri che ospitano in estate studenti che vengono a imparare la lingua in piccoli comuni della Calabria, come Santa Severina, Diamante, Belvedere Marittimo, Tropea, Scilla».
Il secondo livello, invece, riguarda la frequenza quinquennale di studenti stranieri ad un intero corso di studi superiori. Dal 2008 sono stati formati in Calabria oltre mille ragazzi extracomunitari, proventi principalmente da Kurdistan iracheno, Egitto, America Latina.
Attraverso un accordo con il ministero dell’Istruzione e la Regione, sono stati individuati alcuni piccoli comuni della Calabria dove c’era una storica difficoltà  a mantenere aperte le scuole per la diminuzione degli abitanti dovuta al calo della natalità  e alla forte emigrazione verso le regioni del centro-nord.
«Grazie agli studenti stranieri, gli studenti locali hanno potuto continuare a frequentare le scuole superiori nei loro comuni di residenza», osserva Donatella Romitelli, collaboratrice del programma Pitagora Mundus-. Ciò crea anche una microeconomia locale perchè questi studenti vengono accolti e accuditi in strutture del posto. I comuni, i convitti e gli istituti scolastici li ospitano quasi gratuitamente e l’investimento ha ricadute economiche positive sull’economia di questi comuni».
Le borse di studio vengono erogate in base alla disponibilità  delle scuole dei comuni calabresi di ospitare un certo numero di studenti.
Le disponibilità  di posti vengono raccolte e proposte attraverso le ambasciate ai paesi in via di sviluppo.
Così la presenza di studenti stranieri ha permesso d tenere aperte scuole e convitti in piccoli comuni calabresi come San Demetrio Corone, Sant’Agata di Esaro, Scigliano, Diamante (istituto alberghiero), Santa Severina (liceo classico), Palmi (convitto) e anche in Campania a Salerno (convitto Tasso).
E adesso il programma verrà  esteso alla Toscana e alle regioni del nordest.
«Gli studenti stranieri si iscrivono al primo anno delle superiori e dopo cinque anni arrivano al diploma sottolinea La Porta-.Dopo il diploma tornano nei loro paesi e diventano un ponte tra l’economia italiana e quella del loro paese di provenienza”.
I ragazzi trovano già  lavoro in Italia durante le vacanze estive.
“Conoscono perfettamente l’italiano e, dopo il diploma, molti di loro vengono assunti da aziende italiane che lavorano con l’estero e che esportano nei paesi di provenienza degli studenti- aggiunge Romitelli-. Inoltre assumerli è un vantaggio per le aziende italiane perchè la presenza di personale locale è meglio a accettata in quei paesi. E sappiamo quanto grave sia il rischio di rapimento di lavoratori stranieri in alcune zone del mondo».
Il 18 dicembre un gruppo di studenti andrà  a piazza San Pietro all’Angelus di papa Francesco, tra loro studenti paraguaiani selezionati dal ministero degli esteri paraguaiano nelle zone più povere del paese.
«Dal 2008 il programma Pitagora Mundus contribuisce a riattivare l’economia locale dei borghi calabresi- evidenzia La Porta-.Il paese di provenienza concorre alle spese degli studenti per viaggi aerei annuali di ritorno in patria, per i permessi di soggiorno, per le spese burocratiche e mediche, per le attività  extradidattiche».
Nei piccoli comuni gli studenti ritrovano quell’ambito più a misura d’uomo e di tipo familiare che hanno lasciato nel loro paese.
E in questi piccoli centri il controllo sociale è maggiore.
«Sono studenti meritevoli che vengono scelti, nel loro paese in via di sviluppo, tra i ragazzi più bravi- puntualizza Romitelli-.Nei piccoli comuni calabresi vengono istruiti e formati. E così in zone difficili della Calabria le difficoltà  diventano opportunità . E in questo modo il Mezzogiorno diventa come nel passato un anello di congiunzione tra civiltà  ,come all’epoca della Magna Grecia».
Accordi di programma e intese di collaborazione sono state firmate con la regione Calabria, l’ufficio scolastico regionale e le province calabresi.
La scuola di Diamante, con la preside Concetta Smeriglio, è la capofila della rete di istituti E ora lo stesso progetto è stato esteso viene a Salerno e nei piccoli comuni della Toscana attraverso istituti scolastici e convitti.
Il progetto è stato adottato dal ministero dell’Istruzione e il 10 11 novembre si terrà  un incontro a Diamante, in provincia di Cosenza, per istituire un gruppo di coordinamento nazionale.
Attraverso il piano presentato al viceministro degli Esteri, Mario Giro è allo studio la modalità  tecnica per poter destinare l’1% dei fondi della cooperazione internazionale alla formazione dei giovani di paesi in via di sviluppo ai quali “Pitagora Mundus” permette di studiare.
«L’Agenzia della cooperazione e dello sviluppo è stata coinvolta con l’arrivo di 27 studenti somali- precisa La Porta-.
Il ministero degli Esteri della Somalia ha chiesto 27 borse di studio alla Farnesina che gliele ha concesse». In questo modo la cooperazione internazionale viene collegata all’istruzione.
«La filosofia è quella di non dare solo il pesce, ma anche la canna per insegnare a pescare- conclude La Porta-. Un progetto senza finanziamenti europei e statali. Siamo come la dieta mediterranea, facciamo sinergia di tutto, facciamo con tutto ciò che facciamo. Il prossimo passo accogliere i minori stranieri non accompagnati attraverso i comuni e i convitti che hanno dato la disponibilità  ad ospitarli».

Giacomo Galeazzi
(da “La Stampa”)

argomento: scuola | Commenta »

CAMUSSO: “IL GOVERNO SULLE PENSIONI SI RIMANGIA LA PAROLA DATA”

Ottobre 14th, 2016 Riccardo Fucile

IL NO DELLA CGIL ALLA PROPOSTA DI ANDARE IN PENSIONE PRIMA E GRATIS CON 35 ANNI DI CONTRIBUTI

Si alza in extremis lo sbarramento per accedere all’accedere all’Ape agevolata: bisognerà  avere almeno 30 anni di contributi se disoccupati e 35 se si è lavoratori attivi.
Lo ha riferito il segretario confederale Uil Domenico Proietti spiegando che su questi livelli minimi il sindacato sta ancora discutendo per cercare di abbassarli.
Una scelta che però non piace alla Cgil, che si aspettava requisiti di accesso molto più bassi. “30 anni per ape social? Il governo Renzi si rimangia la parola data (erano 20 anni di contributi). Sono inaffidabili”, ha detto il portavoce della segretaria della Cgil Susanna Camusso, Massimo Gibelli.
Secondo quanto riferito dal sindacato, potranno accedere all’Ape agevolata, la cui partenza è prevista l’1 maggio 2017 i disoccupati, disabili e alcune categorie di lavoratori impegnati in attività  faticose purchè abbiano un reddito inferiore ai 1.350 euro lordi.
Per queste categorie il costo dell’anticipo pensionistico, attraverso un reddito ponte, sarà  a carico dello stato. L’Ape partirà  dal 1 maggio 2017.
Tra le categorie inserite nella platea dell’Ape agevolata, oltre ai disoccupati, i disabili e i parenti dei disabili, anche alcune categorie di attività  faticose come le maestre, gli operai edili e alcune categorie di infermieri.
Tra i beneficiari anche i macchinisti e gli autisti di mezzi pesanti. Il governo quindi, secondo quanto spiega il sindacalista, scriverà  ulteriori categorie oltre quelle previste già  dalla normativa sui lavori usuranti.
Le risorse che saranno stanziate per il pacchetto pensioni ammonteranno a circa 1,5-1,6 miliardi per il 2017. Complessivamente saranno sei miliardi in tre anni.
In linea con le anticipazioni degli scorsi giorni, il governo ha riferito che la rata di restituzione del prestito in caso di anticipo pensionistico su base volontaria sarà  pari a circa 4,5-4,6% per ogni anno di anticipo sulla pensione.
Proietti ha spiegato che il governo stanzierà  delle risorse per questa misura, dato che il 4,5% annuo non copre il costo degli interessi dell’assicurazione e di una parte del capitale del prestito pensionistico, che sarà  restituito in 20 anni una volta che il lavoratore sarà  andato in pensione.
Al di fuori dei confini dell’Ape, potranno andare in pensione anticipata con 41 anni di contributi i lavoratori precoci, ovvero quelli che hanno 12 mesi di contributi versati prima dei 19 anni se disoccupati o se parte delle categorie previste per l’Ape social (lavoratori edili, maestre d’infanzia, alcune categorie di infermieri, etc).
Proietti ha spiegato che è “importante che sia passato il principio che con 41 anni di contributi si possa andare in pensione”.
In pratica i lavoratori precoci possono andare quindi in pensione con 41 anni di contributi, prima di aver raggiunto i 63 anni di età , limite previsto per l’accesso all’Ape agevolata. Il governo – ha aggiunto Proietti – ha anche confermato l’intenzione di togliere la penalizzazione (che sarebbe dovuta tornare nel 2019) per chi va in pensione prima dei 62 anni.

(da “Huffingtonpost“)

argomento: Pensioni | Commenta »

DARIO FO, DALLA FEDELTA’ A SALO’ ALL’OSTILITA’ PER GLI IMPERIALISMI

Ottobre 14th, 2016 Riccardo Fucile

VOLONTARIO NELLA RSI, SIMBOLO DELLA GAUCHE, ANTISIONISTA: LA PARABOLA DELL’ESTREMISMO ATTRAVERSO IL NOVECENTO

Sarebbe un errore attribuire a Dario Fo – come fanno molti antipatizzanti – una volatilità  ideologica, per le militanze dall’estrema destra all’estrema sinistra, fino ai cinque stelle.
Ma a guardare bene, la vita politica del Nobel ha seguito una linea di coerenza espressa attraverso un ribellismo giovanile simile a quello adulto e senile: il giuramento di fedeltà  al manifesto di Verona, fondativo della Repubblica di Salò, contemplava la lotta per l’«abolizione del sistema capitalistico interno e contro le plutocrazie mondiali» che tanto assomiglia alla dichiarazione d’intenti del Soccorso Rosso, la struttura degli Anni Settanta che si riprometteva di «sostenere compagni incarcerati nel corso delle lotte antifasciste ed antimperialiste a livello nazionale ed internazionale».
Il linguaggio è soltanto leggermente diverso, da «plutocrazie» si passa a «imperialismo», ma è comunque una dichiarazione di guerra alla società  occidentale, o almeno a quella maggioritaria, capitalista e liberale, che si è opposta prima al nazifascismo poi al comunismo vincendo entrambe le sfide.
Ora, va specificato che Fo ha sempre ridimensionato la sua partecipazione da volontario al fascismo della bella morte di Salò e sarebbe comunque ingiusto attribuire valore storico alle sentenze di tribunale che autorizzano a definirlo «rastrellatore».
Ma, insomma, una linea fra quelle due fasi della vita, disconosciuta la prima e rivendicata la seconda, è abbastanza visibile e anche dolorosa.
In uno spettacolo teatrale del 1972, al feddayn (che dava nome all’opera) si consegnava la dimensione di «nemico numero uno dell’imperialismo, del sionismo e della reazione araba».
Anni dopo, rifacendosi a un testo di Nelson Mandela, Fo ha paragonato la situazione dei palestinesi a quella dell’apartheid sudafricano e, ancora di recente, in un’intervista per i suoi novant’anni, ha sostenuto che gli ebrei si avvalgono della «loro brutalità  contro chi segue altre religioni».
Sono frasi per cui Fo si è guadagnato esorbitanti accuse di antisemitismo, almeno per il Fo post-Salò, ma l’antisionismo, quello sì, era orgogliosamente rivendicato.
Ed era parte fondante dell’antimperialismo che lo ha condotto ad analizzare l’11 Settembre prima come una reazione dei poveri sui ricchi («questa violenza è figlia legittima della cultura della violenza, della fame e dello sfruttamento disumano»), poi a fare da voce narrante di un documentario cospirazionista scritto da Giulietto Chiesa, e secondo il quale gli attentati del Wto e del Pentagono erano strumento di un grande complotto a sfondo petrolifero. Proprio come succede sempre, disse Fo, «fin dall’omicidio Kennedy».
Per un intellettuale di tale formazione era naturale finire dalle parti di Beppe Grillo. Alla lunga il sugo è sempre quello: la realtà  offerta è una realtà  contraffatta: il mondo occidentale è basato sullo sfruttamento di pochi forti su molti deboli, e con la collaborazione della menzogna.
Del resto sono sentimenti ai quali è in parte ispirata la terribile lettera del 1971 all’Espresso – firmata da Fo e da parecchi altri – nella quale si giudicava il commissario Luigi Calabresi colpevole della morte dell’anarchico Giuseppe Pinelli, e nella quale si proclamava una ricusazione di coscienza «rivolta ai commissari torturatori, ai magistrati persecutori, ai giudici indegni».
Era soltanto una grande recita a cura di istituzioni statali a cui non era più riconosciuta cittadinanza. Soprattutto al commissario Calabresi, che in quel coro furente era indicato come agente della Cia, e cioè avanguardia degli oppressori, gli imperialisti, gli oscuri nemici di sempre.

Mattia Feltri
(da “La Stampa“)

argomento: arte | Commenta »

BOB DYLAN, IL POETA CHE HA INSEGNATO A UNA GENERAZIONE LA STRADA PER DIVENTARE UOMINI

Ottobre 14th, 2016 Riccardo Fucile

CRITICATO E PERSEGUITATO, HA ESPLORATO NUOVI ORIZZONTI ARTISTICI

La giuria del Premio Nobel per la Letteratura cambia strada. Dopo il premio, strameritato, a Svetlana Aleksievic, autrice del capolavoro La guerra non ha un volto di donna (Bompiani), vince Robert Allen Zimmerman, nato a Duluth, gelida pianura del Minnesota, nel 1941, in arte Bob Dylan.
Se la vittoria di Dario Fo per il teatro popolare, nel 1997, suscitò l’ira del critico Harold Bloom («Ridicolo!»), il successo di Dylan, nel giorno della morte di Fo, solleva lo sprezzo dello scrittore Alessandro Baricco: «Cosa c’entra Dylan con la letteratura?».
La reazione negativa non va attribuita, interamente, al provincialismo di casa nostra, se anche il romanziere scozzese Irvine Welsh, autore di Trainspotting, esplode: «Scriteriato premio alla nostalgia per decrepiti hippie brontoloni».
Un Nobel alle spalle, Salman Rushdie twitta equanime «Da Orfeo a Faiz, canzoni e poesia sono legate intimamente. Dylan è il luminoso erede di questa tradizione bardica. Grande scelta Nobel», e coglie la novità .
L’anno passato si puntò sulla «cronaca» di Aleksievic, arte luminosa che da Erodoto alle pagine di Rodolfo il Glabro sulla caduta di Costantinopoli arriva a Bernard Fall e Michael Herr sul Vietnam, quest’anno sulla canzone d’arte.
Molti sul web citano artisti che avrebbero meritato di vincere, da Leonard Cohen con Suzanne a Lennon-McCartney, noi potremmo dire Tenco o Mogol.
Ma il Nobel seleziona un nome per un’intera cultura, e in Bob Dylan la medaglia d’oro a 18 carati e il bonifico di 8 milioni di corone, 940 mila euro onorano la musica unita al testo. Sara Danius, segretaria del Nobel cita «Omero e Saffo, tradizione di “poesia per le orecchie”».
Dylan se ne ride delle controversie, lo hanno accompagnato tutta la vita.
Lasciando la famiglia e la quieta Duluth — «a casa mia nessuno alzava mai la voce» – per New York e l’amore dell’italoamericana Suze Rotolo, Dylan vuole «rotolare come un sasso», non «affondare come un macigno», certo nella sua irridente giovinezza che «i tempi stiano per cambiare».
La caparbia fierezza, la cognizione del genio di bastare a se stesso, risuonano nelle rime di Don’t Think Twice, It’s All Right, misogine, aspre: «Hai solo sprecato un po’ del mio tempo prezioso, ragazza». La ragazza era la tenera Suze, scomparsa a 67 anni nel 2011, per tutti la bellezza avvinghiata a Dylan, trench bohèmien, sulla copertina del 33 giri The Freehweelin’ Bob Dylan.
Al giovanotto sicuro di sè – «Picasso aveva ribaltato il mondo dell’arte, io volevo fare lo stesso con la musica» – ma senza un cent, i dollari per produrre una canzone li trova l’amata, e già  nota, Joan Baez, che chiede un prestito a Furio Colombo, columnist del Fatto allora manager Olivetti.
Colombo, pioniere dell’avanguardia italiana Gruppo 63, raccontava poi l’aneddoto agli amici, ridendo: «Ne nacque Blowin’ in the Wind, avessi il copyright sarei ricco!».
Con un contratto per la Columbia Records, 1962, Dylan diventa voce di una generazione, al Greenwich Village per i beatnik, alla Sorbona di Parigi per gli studenti 1968, a Praga, nelle cantine del futuro presidente Havel.
Dylan canta nel 1963 a Washington davanti ai dimostranti per i diritti civili e a Martin Luther King, ma la politica gli sta stretta, detesta quelli che un collega, Francesco Guccini, bollerà  come «critici, personaggi austeri, militanti severi».
Nel 1965 si presenta a Newport, tempio della musica folk, con una chitarra elettrica Fender Sunburst Stratocaster, e i «militanti severi», fedeli alla francescana chitarra acustica, rumoreggiarono, malgrado le difese del maestro Pete Seeger.
Perseguitato, come quando tornerà  alle radici cristiane e ebraiche o perfino rischierà  la morte a Woodstock con la moto Triumph nel ’66, Dylan si lascia alle spalle i conformisti ed esplora, coraggioso e solitario, nuovi orizzonti.
Highway 61 Revisited, Blonde on Blonde sono gli lp, come si chiamavano allora, che ne conservano l’arte, ma anche in canzoni semplici come This Old Man, o nella partecipazione ai Traveling Wilburys con le icone George Harrison e Roy Orbison, il talento di Dylan risplende.
È difficile ricordare cosa sia stato Bob Dylan per i baby boomer, i nati tra il 1946 e il 1964.
Due collezionisti italiani, l’editore Carlo Feltrinelli e il critico jazz Fabio Caronna, si disputano il record della raccolta completa di «bootleg», incisioni pirata di Dylan, mentre su Linus, la rivista diretta da Oreste del Buono, per mesi e mesi i lettori polemizzano su un verso mal tradotto.
In una libreria antiquaria trovai il suo romanzo Tarantula con dedica di pugno a John Lennon: al mio stupore, il libraio confessò laconico «Yoko Ono l’ha dato al maggiordomo come liquidazione».
In lui il Nobel premia dunque anche i boomer, ma non nell’avida, cupida, gelosia, nelle migliori speranze da giovani, prima che la vita insegnasse, durissima maestra, «quante strade mai un uomo dovrà  faticare prima che tu lo possa chiamare uomo», Blowin’ in the wind, Bob Dylan, 1963.

Gianni Riotta
(da “La Stampa”)

argomento: arte | Commenta »

Next Entries »
  • Destra di Popolo.net
    Circolo Genovese di Cultura e Politica
    Diretto da Riccardo Fucile
    Scrivici: destradipopolo@gmail.com

  • Categorie

    • 100 giorni (5)
    • Aborto (20)
    • Acca Larentia (2)
    • Alcool (3)
    • Alemanno (150)
    • Alfano (315)
    • Alitalia (123)
    • Ambiente (341)
    • AN (210)
    • Animali (74)
    • Arancioni (2)
    • arte (175)
    • Attentato (329)
    • Auguri (13)
    • Batini (3)
    • Berlusconi (4.297)
    • Bersani (235)
    • Biasotti (12)
    • Boldrini (4)
    • Bossi (1.223)
    • Brambilla (38)
    • Brunetta (83)
    • Burlando (26)
    • Camogli (2)
    • canile (4)
    • Cappello (8)
    • Caprotti (2)
    • Caritas (6)
    • carovita (170)
    • casa (247)
    • Casini (120)
    • Centrodestra in Liguria (35)
    • Chiesa (276)
    • Cina (10)
    • Comune (343)
    • Coop (7)
    • Cossiga (7)
    • Costume (5.592)
    • criminalità (1.404)
    • democratici e progressisti (19)
    • denuncia (14.536)
    • destra (573)
    • destradipopolo (99)
    • Di Pietro (101)
    • Diritti civili (276)
    • don Gallo (9)
    • economia (2.332)
    • elezioni (3.303)
    • emergenza (3.080)
    • Energia (45)
    • Esselunga (2)
    • Esteri (784)
    • Eugenetica (3)
    • Europa (1.314)
    • Fassino (13)
    • federalismo (167)
    • Ferrara (21)
    • Ferretti (6)
    • ferrovie (133)
    • finanziaria (325)
    • Fini (823)
    • fioriere (5)
    • Fitto (27)
    • Fontana di Trevi (1)
    • Formigoni (90)
    • Forza Italia (596)
    • frana (9)
    • Fratelli d'Italia (291)
    • Futuro e Libertà (511)
    • g8 (25)
    • Gelmini (68)
    • Genova (543)
    • Giannino (10)
    • Giustizia (5.796)
    • governo (5.805)
    • Grasso (22)
    • Green Italia (1)
    • Grillo (2.941)
    • Idv (4)
    • Immigrazione (734)
    • indulto (14)
    • inflazione (26)
    • Ingroia (15)
    • Interviste (16)
    • la casta (1.396)
    • La Destra (45)
    • La Sapienza (5)
    • Lavoro (1.316)
    • LegaNord (2.415)
    • Letta Enrico (154)
    • Liberi e Uguali (10)
    • Libia (68)
    • Libri (33)
    • Liguria Futurista (25)
    • mafia (544)
    • manifesto (7)
    • Margherita (16)
    • Maroni (171)
    • Mastella (16)
    • Mattarella (60)
    • Meloni (14)
    • Milano (300)
    • Montezemolo (7)
    • Monti (357)
    • moschea (11)
    • Musso (10)
    • Muti (10)
    • Napoli (319)
    • Napolitano (220)
    • no global (5)
    • notte bianca (3)
    • Nuovo Centrodestra (2)
    • Obama (11)
    • olimpiadi (40)
    • Oliveri (4)
    • Pannella (29)
    • Papa (33)
    • Parlamento (1.428)
    • partito del popolo della libertà (30)
    • Partito Democratico (1.034)
    • PD (1.192)
    • PdL (2.781)
    • pedofilia (25)
    • Pensioni (129)
    • Politica (32.849)
    • polizia (253)
    • Porto (12)
    • povertà (502)
    • Presepe (14)
    • Primarie (149)
    • Prodi (52)
    • Provincia (139)
    • radici e valori (3.690)
    • RAI (359)
    • rapine (37)
    • Razzismo (1.410)
    • Referendum (200)
    • Regione (344)
    • Renzi (1.521)
    • Repetto (46)
    • Rifiuti (84)
    • rom (13)
    • Roma (1.125)
    • Rutelli (9)
    • san gottardo (4)
    • San Martino (3)
    • San Miniato (2)
    • sanità (306)
    • Sarkozy (43)
    • scuola (354)
    • Sestri Levante (2)
    • Sicurezza (454)
    • sindacati (162)
    • Sinistra arcobaleno (11)
    • Soru (4)
    • sprechi (319)
    • Stampa (373)
    • Storace (47)
    • subappalti (31)
    • televisione (244)
    • terremoto (402)
    • thyssenkrupp (3)
    • Tibet (2)
    • tredicesima (3)
    • Turismo (62)
    • Udc (64)
    • Università (128)
    • V-Day (2)
    • Veltroni (30)
    • Vendola (41)
    • Verdi (16)
    • Vincenzi (30)
    • violenza sulle donne (342)
    • Web (1)
    • Zingaretti (10)
    • zingari (14)
  • Archivi

    • Luglio 2025 (147)
    • Giugno 2025 (573)
    • Maggio 2025 (591)
    • Aprile 2025 (622)
    • Marzo 2025 (561)
    • Febbraio 2025 (352)
    • Gennaio 2025 (640)
    • Dicembre 2024 (607)
    • Novembre 2024 (609)
    • Ottobre 2024 (668)
    • Settembre 2024 (458)
    • Agosto 2024 (618)
    • Luglio 2024 (429)
    • Giugno 2024 (481)
    • Maggio 2024 (633)
    • Aprile 2024 (618)
    • Marzo 2024 (473)
    • Febbraio 2024 (588)
    • Gennaio 2024 (627)
    • Dicembre 2023 (504)
    • Novembre 2023 (435)
    • Ottobre 2023 (604)
    • Settembre 2023 (462)
    • Agosto 2023 (642)
    • Luglio 2023 (605)
    • Giugno 2023 (560)
    • Maggio 2023 (412)
    • Aprile 2023 (567)
    • Marzo 2023 (506)
    • Febbraio 2023 (505)
    • Gennaio 2023 (541)
    • Dicembre 2022 (525)
    • Novembre 2022 (526)
    • Ottobre 2022 (552)
    • Settembre 2022 (584)
    • Agosto 2022 (585)
    • Luglio 2022 (562)
    • Giugno 2022 (521)
    • Maggio 2022 (470)
    • Aprile 2022 (502)
    • Marzo 2022 (542)
    • Febbraio 2022 (494)
    • Gennaio 2022 (510)
    • Dicembre 2021 (488)
    • Novembre 2021 (599)
    • Ottobre 2021 (506)
    • Settembre 2021 (539)
    • Agosto 2021 (423)
    • Luglio 2021 (577)
    • Giugno 2021 (559)
    • Maggio 2021 (556)
    • Aprile 2021 (506)
    • Marzo 2021 (647)
    • Febbraio 2021 (570)
    • Gennaio 2021 (605)
    • Dicembre 2020 (619)
    • Novembre 2020 (575)
    • Ottobre 2020 (639)
    • Settembre 2020 (465)
    • Agosto 2020 (588)
    • Luglio 2020 (597)
    • Giugno 2020 (580)
    • Maggio 2020 (618)
    • Aprile 2020 (643)
    • Marzo 2020 (437)
    • Febbraio 2020 (593)
    • Gennaio 2020 (596)
    • Dicembre 2019 (542)
    • Novembre 2019 (316)
    • Ottobre 2019 (631)
    • Settembre 2019 (617)
    • Agosto 2019 (639)
    • Luglio 2019 (654)
    • Giugno 2019 (598)
    • Maggio 2019 (527)
    • Aprile 2019 (383)
    • Marzo 2019 (562)
    • Febbraio 2019 (598)
    • Gennaio 2019 (641)
    • Dicembre 2018 (623)
    • Novembre 2018 (603)
    • Ottobre 2018 (631)
    • Settembre 2018 (586)
    • Agosto 2018 (362)
    • Luglio 2018 (562)
    • Giugno 2018 (563)
    • Maggio 2018 (634)
    • Aprile 2018 (547)
    • Marzo 2018 (599)
    • Febbraio 2018 (571)
    • Gennaio 2018 (607)
    • Dicembre 2017 (579)
    • Novembre 2017 (634)
    • Ottobre 2017 (579)
    • Settembre 2017 (456)
    • Agosto 2017 (368)
    • Luglio 2017 (450)
    • Giugno 2017 (468)
    • Maggio 2017 (460)
    • Aprile 2017 (439)
    • Marzo 2017 (480)
    • Febbraio 2017 (420)
    • Gennaio 2017 (453)
    • Dicembre 2016 (438)
    • Novembre 2016 (438)
    • Ottobre 2016 (424)
    • Settembre 2016 (367)
    • Agosto 2016 (332)
    • Luglio 2016 (336)
    • Giugno 2016 (358)
    • Maggio 2016 (373)
    • Aprile 2016 (308)
    • Marzo 2016 (369)
    • Febbraio 2016 (335)
    • Gennaio 2016 (404)
    • Dicembre 2015 (412)
    • Novembre 2015 (401)
    • Ottobre 2015 (422)
    • Settembre 2015 (419)
    • Agosto 2015 (416)
    • Luglio 2015 (387)
    • Giugno 2015 (397)
    • Maggio 2015 (402)
    • Aprile 2015 (407)
    • Marzo 2015 (428)
    • Febbraio 2015 (417)
    • Gennaio 2015 (434)
    • Dicembre 2014 (454)
    • Novembre 2014 (437)
    • Ottobre 2014 (440)
    • Settembre 2014 (450)
    • Agosto 2014 (433)
    • Luglio 2014 (437)
    • Giugno 2014 (392)
    • Maggio 2014 (392)
    • Aprile 2014 (389)
    • Marzo 2014 (436)
    • Febbraio 2014 (386)
    • Gennaio 2014 (419)
    • Dicembre 2013 (367)
    • Novembre 2013 (395)
    • Ottobre 2013 (447)
    • Settembre 2013 (433)
    • Agosto 2013 (389)
    • Luglio 2013 (390)
    • Giugno 2013 (425)
    • Maggio 2013 (413)
    • Aprile 2013 (345)
    • Marzo 2013 (372)
    • Febbraio 2013 (293)
    • Gennaio 2013 (361)
    • Dicembre 2012 (364)
    • Novembre 2012 (336)
    • Ottobre 2012 (363)
    • Settembre 2012 (341)
    • Agosto 2012 (238)
    • Luglio 2012 (328)
    • Giugno 2012 (288)
    • Maggio 2012 (258)
    • Aprile 2012 (218)
    • Marzo 2012 (255)
    • Febbraio 2012 (247)
    • Gennaio 2012 (259)
    • Dicembre 2011 (223)
    • Novembre 2011 (267)
    • Ottobre 2011 (283)
    • Settembre 2011 (268)
    • Agosto 2011 (155)
    • Luglio 2011 (210)
    • Giugno 2011 (264)
    • Maggio 2011 (273)
    • Aprile 2011 (248)
    • Marzo 2011 (255)
    • Febbraio 2011 (234)
    • Gennaio 2011 (253)
    • Dicembre 2010 (237)
    • Novembre 2010 (187)
    • Ottobre 2010 (159)
    • Settembre 2010 (148)
    • Agosto 2010 (75)
    • Luglio 2010 (86)
    • Giugno 2010 (76)
    • Maggio 2010 (75)
    • Aprile 2010 (66)
    • Marzo 2010 (79)
    • Febbraio 2010 (73)
    • Gennaio 2010 (74)
    • Dicembre 2009 (74)
    • Novembre 2009 (83)
    • Ottobre 2009 (90)
    • Settembre 2009 (83)
    • Agosto 2009 (56)
    • Luglio 2009 (83)
    • Giugno 2009 (76)
    • Maggio 2009 (72)
    • Aprile 2009 (74)
    • Marzo 2009 (50)
    • Febbraio 2009 (69)
    • Gennaio 2009 (70)
    • Dicembre 2008 (75)
    • Novembre 2008 (77)
    • Ottobre 2008 (67)
    • Settembre 2008 (56)
    • Agosto 2008 (39)
    • Luglio 2008 (50)
    • Giugno 2008 (55)
    • Maggio 2008 (63)
    • Aprile 2008 (50)
    • Marzo 2008 (39)
    • Febbraio 2008 (35)
    • Gennaio 2008 (36)
    • Dicembre 2007 (25)
    • Novembre 2007 (22)
    • Ottobre 2007 (27)
    • Settembre 2007 (23)
  • Ottobre 2016
    L M M G V S D
     12
    3456789
    10111213141516
    17181920212223
    24252627282930
    31  
    « Set   Nov »
  • Leggi gli ultimi articoli inseriti

    • L’ASSALTO SOVRANISTA ALLE POLTRONE: FRATELLI, CUGINI, VECCHI ARNESI E SCONOSCIUTI CON IL CURRICULUM DEBOLE: L’ULTIMA NOMINA È QUELLA DI MICHELE SCISCIOLI, FEDELISSIMO DI GIORGETTI, ALLA ZECCA DELLO STATO (AL POSTO DI UN ALTRO COCCO DEL MINISTRO, FRANCESCO SORO, DIVENTATO DG AL MEF)
    • PER GIORGIA MELONI IL PARLAMENTO È SOLO UN INGOMBRO: IL GOVERNO DEI SEDICENTI PATRIOTI HA CENTRALIZZATO A PALAZZO CHIGI E NEI MINISTERI L’ATTIVITÀ LEGISLATIVA, HA UNA MEDIA DI 2,9 VOTI DI FIDUCIA AL MESE, E HA FATTO REGISTRARE IL RECORD DI DECRETI: IL 37% DELLE 211 LEGGI APPROVATE
    • SI METTE MALE IN SICILIA PER LA MELONIANA ELVIRA AMATA, L’ASSESSORE REGIONALE AL TURISMO FINITA NELLA MEGA INCHIESTA SUL PRESUNTO SISTEMA DI CORRUZIONE E SPARTIZIONE ALLA REGIONE
    • SEQUESTRATA LA SEDE DEL MOVIMENTO DI ESTREMA DESTRA “AVANGUARDIA TORINO” I CUI MEMBRI “ESALTAVANO METODI FASCISTI E NAZISTI”
    • E TI PAREVA: SI È SUICIDATO IL MINISTRO DEI TRASPORTI RUSSO ROMAN STAROVOIT: DOPO 14 MESI AL SUO POSTO, QUESTA MATTINA IL 52ENNE ERA STATO RIMOSSO DA PUTIN
    • UNO SPETTRO S’AGGIRA PER L’EUROPA, L’EMERGENZA ABITATIVA: DA DUBLINO A BARCELLONA FINO A MILANO, LE PERSONE NON RIESCONO PIÙ A PERMETTERSI UNO STRACCIO DI CASA
  • Commenti recenti

    • Log In

      • Accedi
      • Feed dei contenuti
      • Feed dei commenti
      • WordPress.org
    • Credits: G.I





    Usiamo i cookie anche di terze parti autorizzate. Continuando a navigare su questo sito, acconsenti al loro impiego in conformità alla nostra Cookie Policy.
    PreferenzeCONTINUA
    Manage consent

    Privacy Overview

    This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
    Necessary
    Sempre abilitato
    Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. These cookies ensure basic functionalities and security features of the website, anonymously.
    CookieDurataDescrizione
    cookielawinfo-checbox-analytics11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
    cookielawinfo-checbox-functional11 monthsThe cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
    cookielawinfo-checbox-others11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other.
    cookielawinfo-checkbox-necessary11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
    cookielawinfo-checkbox-performance11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
    viewed_cookie_policy11 monthsThe cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
    Functional
    Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
    Performance
    Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
    Analytics
    Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
    Advertisement
    Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.
    Others
    Other uncategorized cookies are those that are being analyzed and have not been classified into a category as yet.
    ACCETTA E SALVA