Destra di Popolo.net

SAN FELICE CIRCEO, BABY GANG SPARA DALL’AUTO SULLA FOLLA: DUE ARRESTATI (MA AI DOMICILIARI) E DUE MINORI DENUNCIATI

Settembre 8th, 2023 Riccardo Fucile

SETTE FERITI, IN AUTO TROVATA ANCHE COCAINA… ATTENDIAMO DICHIARAZIONI DEI GENITORI SUI FIGLI “BRAVI RAGAZZI” CHE HANNO SOLO FATTO “UNA GOLIARDATA” E CHE ORA “TEMONO MINACCE”

A bordo di un’auto hanno esploso ad altezza d’uomo e a più riprese dei colpi con una carabina ad aria compressa ferendo sette persone e seminando il panico a San Felice Circeo (Latina).
La baby gang è stato poi individuata dai carabinieri di Terracina che dopo un inseguimento ha arrestato due maggiorenni (uno già noto alle forze dell’ordine) e denunciato due minorenni. Un quinto è riuscito a fuggire.
I carabinieri sono intervenuti in seguito a diverse segnalazioni arrivate alla centrale operativa della compagnia di Terracina, comune sul litorale laziale. Le telefonate parlavano di un’auto i cui occupanti avevano esploso, con una carabina ad aria compressa, alcuni colpi contro i passanti e alcuni giovani che si trovavano nei locali della zona, ferendone alcuni anche con importanti lesioni.
Durante la perquisizione della vettura, i militari hanno rinvenuto l’arma, un coltello multiuso, diversi proiettili in metallo e due grammi di cocaina. Tutti i sette feriti, tra cui anche una guardia giurata in servizio, hanno riportato lesioni giudicate guaribili tra i sette e i dieci giorni. I reati contestati ai giovani sono quelli di violenza e lesioni aggravate da motivi abietti e futili mediante l’utilizzo di armi. I due arrestati, su disposizione della Procura di Latina, sono stati posti ai domiciliari, in attesa del rito direttissimo previsto per domani.
(da agenzie)

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UN APPLAUSO AL MINISTRO ADOLFO URSO: IL DECRETO CONTRO IL “CARO VOLI” RENDERÀ I VOLI PIÙ CARI

Settembre 8th, 2023 Riccardo Fucile

RYANAIR INIZIA A TAGLIARE I VIAGGI VERSO LE ISOLE ITALIANE, E LA RIDUZIONE DELLA DOMANDA PORTERÀ A UN AUMENTO DEL COSTO MEDIO PER GLI UTENTI

L’aveva minacciato e ora lo fa. Ryanair, la più grande low cost d’Europa, inizia a tagliare i voli con le isole italiane dopo l’introduzione della norma che fissa un tetto alle tariffe. Si parte dalla Sardegna, ma presto potrebbe toccare anche alla Sicilia. «Siamo stati costretti a ridurre dell’8% l’operativo invernale per la Sardegna dopo l’introduzione di un decreto del governo italiano che fissa un limite illegale sui prezzi», conferma il vettore che trasporta oltre il 40% dei passeggeri nel Paese.
Sono state cancellate tre rotte nazionali (da Cagliari e Alghero) e sono state ridotte le frequenze su altre sette tratte. Dopo le denunce sull’aumento significativo delle tariffe aeree a luglio il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha prima attivato il garante per la sorveglianza dei prezzi, poi ha convocato le aviolinee, quindi è intervenuto con un dl contro il «caro voli» che fissa un tetto massimo alle tariffe da/per le isole: i biglietti con Sardegna e Sicilia — stabilisce il decreto — non possono costare più del 200% della tariffa media di quel collegamento.
Una mossa che ha fatto arrabbiare le compagnie che ritengono il provvedimento contrario alle regole di mercato. A inizio agosto l’amministratore delegato di Ryanair, Eddie Wilson aveva annunciato il rischio dei tagli. Un mese dopo la conferma.
Ieri i vertici italiani di easyJet, seconda compagnia nel Paese, hanno ribadito a Urso la «propria ferma contrarietà agli indirizzi del decreto: se il contenuto venisse confermato porterebbe a una riduzione della attrattività del mercato italiano per le aviolinee, quindi ad una riduzione dell’offerta e della connettività e a un’inevitabile incremento dei prezzi».
Secondo i vettori la norma non è «migliorabile» e contano su un intervento della Commissione europea che dovrebbe arrivare entro pochi giorni.
(da Il Corriere della Sera)

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IN SICILIA LA MELONI SI PRENDE ANCHE LE FOGNE E FA INCAZZARE IL FORZISTA SCHIFANI

Settembre 8th, 2023 Riccardo Fucile

HA SCELTO IL NUOVO COMMISSARIO STRAORDINARIO PER LA DEPURAZIONE DELLE ACQUE REFLUE, IL MELONIANO 72ENNE, FABIO FATUZZO… LA NOMINA DI FATUZZO HA MANDATO SU TUTTE LE FURIE IL GOVERNATORE SCHIFANI CHE SI E’ DETTO “SBALORDITO”

Per dire quanto la nomina risulti indigesta, è andata di traverso anche a Renato Schifani. Che pure è siciliano come Fabio Fatuzzo e condivide con il suo partito, cioè Fratelli d’Italia, la giunta della Regione siciliana. Ma si è detto comunque sbalordito per il fatto di passare per quell’incarico da una figura «di altissima competenza a un ex parlamentare senza alcuna preparazione specifica».
Folgorante la sintesi del giornale online Fanpage.it, che ha titolato: “Il governo si prende anche le fogne”. Perché è andata proprio così.
Hanno fatto perfino sloggiare il commissario governativo per gli interventi di depurazione delle acque reflue, il professore di costruzioni idrauliche ingegner Maurizio Giugni nominato a maggio del 2020, per consegnare il suo posto all’ex deputato di An, già finiano prontamente ripassato alla destra con l’attuale ministro Adolfo Urso, e ora meloniano a trazione integrale, Fatuzzo.
Per l’anagrafe, anni 72 suonati. Non bastasse, gli hanno pure affiancato due vice, nelle persone dell’ex assessore della precedente giunta siciliana del Fratello d’Italia Nello Musumeci, Salvatore Cordaro (avvocato), e del dirigente calabrese di Forza Italia Antonino Daffinà (commercialista), trombato fra il 2018 e il 2020 alle elezioni politiche e regionali.
(da L’Espresso)

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I GIOVANI RESPONSABILI DELLA CRIMINALE UCCISIONE DELLA CAPRETTA AD ANAGNI: “SIAMO MINACCIATI, ABBIAMO PAURA”. LA SCORTA PAGATEVELA CON I SOLDI DEI VOSTRI GENITORI “BENE”

Settembre 8th, 2023 Riccardo Fucile

PENSATE A QUANTO TERRORE AVRA’ AVUTO QUELLA BESTIOLA MENTRE VENIVA MASSACRATA DA UN GRUPPO DI INFAMI

Si dicono “impauriti e minacciati” i 14 giovani ritenuti responsabili della morte di una capretta uccisa a calci ad Anagni, in provincia di Frosinone il 27 agosto. “Ti verremo ad aspettare a scuola” è una delle frasi rivolte ai ragazzi.
I genitori lo hanno segnalato agli avvocati che seguono la vicenda, evidenziando che i figli ora hanno il timore di tornare in classe alla ripresa delle lezioni e chiedono garanzie sulla loro incolumità.
Lo fa sapere l’avvocato Giampiero Vellucci del foro di Frosinone che la prossima settimana assisterà, in una località protetta, all’interrogatorio del Giudice dei Minori di Roma al 17enne di Fiuggi ritenuto il principale indiziato per la morte dell’animale.
Il giovane dovrà spiegare cosa è accaduto durante la festa a cui stava partecipando con i suoi amici. Un video, ripreso con lo smartphone da uno di loro e poi diffuso sul web, mostra il 17enne mentre prende a calci il piccolo ovino incitato dagli amici a proseguire. A carico del giovane e degli altri tredici ragazzi che erano a quella festa c’è un fascicolo d’indagine in cui viene ipotizzato il reato di “maltrattamento d’animale”.
“Ondata d’odio”
“Quest’ondata di odio – evidenzia il difensore – del tutto ingiustificata, sta turbando i ragazzi al punto che alcuni di loro hanno il terrore di tornare a scuola, temendo manifestazioni e rappresaglie’. Il prossimo 24 settembre è prevista una nuova manifestazione degli animalisti a Fiuggi dopo quella di sabato scorso ad Anagni in Piazza Cavour.
(da agenzie)

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FUGATTI E’ ORMAI FUORI CONTROLLO: ORDINA L’ABBATTIMENTO ANCHE DELL’ORSA F36

Settembre 8th, 2023 Riccardo Fucile

GLI ANIMALISTI PRONTI ALLA GUERRA LEGALE: “I FORESTALI SI RIBELLINO”

Nuova ordinanza di abbattimento da parte del presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti. Il provvedimento stavolta riguarda l’orsa F36, dopo l’esito delle analisi genetiche che hanno individuato nel plantigrado il responsabile della presnuta “aggressione” avvenuta lo scorso 30 luglio in località Mandrel contro due ragazzi. L’orsa F36 sarebbe stata anche responsabile di quello che i tecnici descrivono come «falso attacco», cioè avrebbe avuto un atteggiamento aggressivo, ma tenendosi a distanza, nei confronti di due escursionisti che si trovavano in località Dos del Gal, nel Comune di Sella Giudicarie, lo scorso 6 agosto.
La rivolta degli animalisti
Le associazioni animaliste già promettono battaglia legale, così come avvenuto puntualmente per ogni ordinanza di abbattimento decisa da Fugatti nei confronti degli animali selvatici. La Lav spiega di aver già messo al lavoro i propri legali, con durissime accuse nei confronti del presidente trentino: «Siamo al puro delirio – recita una nota dell’associazione animalista – Fugatti è ormai fuori controllo e sforna condanne a morte di essere viventi come si trattasse di giocare con la Playstation».
Lav e Lndc Animal Protection hanno già dato mandato agli avvocati per depositare un ricorso per fermare l’ordinanza, contro cui «è già stato inviata una diffida». Per salvare F36, gli animalisti sperano che stavolta anche i forestali trentini si ribellino all’ordinanza della Provincia autonoma: «Facciamo appello ai forestali trentini – dice Massimo Vitturi, responsabile Lav animali selvatici – pur se dipendenti della Provincia, e al loro senso di responsabilità, perché non si può condannare un’orsa che si è solo trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato».
(da agenzie)

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CI MANCAVA UNA TURBOPUTINIANA A PALAZZO MADAMA IRINA OSIPOVA, 35ENNE RUSSA, HA VINTO IL CONCORSO PER “COADIUTORE PARLAMENTARE” ED ENTRERA’ COME DIPENDENTE AL SENATO

Settembre 8th, 2023 Riccardo Fucile

È UN’ACCESA FAN PUTINIANA E SOVRANISTA, CANDIDATA NEL 2016 ALLE COMUNALI ROMANE CON FDI (PRESE APPENA 200 VOTI), È STATA COLLABORATRICE DELL’ASSOCIAZIONE “LOMBARDIA-RUSSIA”, GUIDATA DAL LEGHISTA GIANLUCA SAVOINI. E HA ACCOMPAGNATO COME TRADUTTRICE MATTEO SALVINI NEI SUOI VIAGGI A MOSCA

Entra al Senato dal primo di novembre Irina Osipova, 35enne russa, risultata idonea al concorso per ‘coadiutore parlamentare’, bandito nel 2019 e terminato lo scorso anno. Nulla di irregolare, sia chiaro, ma il nome della Osipova, 78esima classificata nel ‘concorso per esami, scritti e orali’ di Palazzo Madama salta agli occhi dai tabulati dove ci sono identità e punteggio degli ultimi assunti in Senato, con delicati ruoli di natura amministrativa e contabile, con la responsabilità di consultare le banche dati e ‘classificare’ e archiviare la corrispondenza di Palazzo.
Il curriculum della neo assunta (che vanta doppia cittadinanza, russa e italiana), è noto: classe 1988, nata a Mosca, è figlia di Oleg Osipov, per anni direttore del Centro russo di scienza e cultura di Roma, Irina è un nome conosciuto soprattutto nella capitale, accesa fan putiniana e sovranista, vicina alla destra italiana: ora diventerà impiegata del Senato della Repubblica. Assunzione che lei però non vuole confermare. Contattata dall’Adnkronos, si limita a dire: “Non voglio parlare con i giornalisti”.
Di certo la politica è da sempre la sua passione: appena 28enne, nel 2016, si candidò con Fratelli d’Italia alle comunali di Roma. Ma non andò proprio benissimo, con poco meno di 200 voti raccolti. Sulle sue pagine social del tempo è tutto un inno al putinismo: “Il modello per l’Italia per difendere gli interessi nazionali”, con lo Zar definito “un leader che non ha pari al mondo”. Nel frattempo ha già fondato l’associazione ‘Rim – Giovani Italo-Russi’, nata nel 2012 per riunire “giovani attivi e creativi, che usano principalmente il russo nella loro vita quotidiana”.
Pasionaria instancabile, Irina organizza eventi e va in piazza per dire no alle sanzioni europee alla Russia, scattate dopo l’annessione della Crimea del 2014. Manifestazioni per sostenere la politica russa in Ucraina e attaccare la politica ‘nazista’ di Kiev nelle province russofone. Tra i suoi contatti del tempo Andrea Palmeri, il neofascista lucchese arruolato nelle milizie filorusse del Donbass, ritratto con lei mentre sfoggia una maglietta con su scritto ‘Defend Italia’ con tanto di kalashnikov disegnato.
Sempre in contatto con i sovranisti italiani, la Osipova è stata collaboratrice dal 2014 dell’associazione ‘Lombardia-Russia’, guidata dal leghista Gianluca Savoini, già braccio destro di Matteo Salvini e a lungo suo portavoce. Spesso impegnata nel ruolo di interprete, Osipova ha poi accompagnato lo stesso Salvini nelle sue trasferte in Russia, come testimoniato anche dagli scatti disseminati sui suoi canali social, che la vedono sorridente in mezzo ai vertici leghisti, come quello del dicembre 2014, con lei, Salvini alla sua destra, Savoini a sinistra. Sono gli anni in cui la Lega non nasconde le sue simpatie per Mosca, fino al caso ‘dei 65 milioni di dollari’ dell’hotel Metropol, messo poi a tacere da una archiviazione.
Nella sua pagina Facebook tante le foto postate, a testimonianza di una vicinanza al mondo del nazionalismo russo, che ha sempre sostenuto. Spiccano sui social le immagini con Salvini ritratto nella piazza Rossa con la maglietta raffigurante il volto di Putin e scatti come quello che vede la Osipova in compagnia di Yan Petrovsky, leader del gruppo neonazista russo, affiliato alla Wagner, ‘Rusich’, quel Petrovsky arrestato nelle scorse settimane in Finlandia, con l’accusa di crimini di guerra.
Di lei per un po’ si perdono le tracce. C’è il tempo però -è il luglio del 2019- di smentire al Corriere della Sera le voci di una sua vicinanza ai servizi russi di cui il quotidiano di Via Solferino le chiede conto, ricordando il discusso ruolo del padre Oleg: “Io agente del Kgb? Stereotipi: una donna russa che parla di politica dev’essere per forza una spia. Nell’inchiesta sui mercenari io non sono mai stata indagata e non sono mai stata nel Donbass, in Ucraina. Inoltre, mio papà dopo 8 anni e mezzo ha concluso la sua missione e il primo giugno è tornato a Mosca”.
Dopo l’uscita del bando di Palazzo Madama, pubblicato in Gazzetta ufficiale n. 80 dell’8 ottobre 2019, la giovane russa inizia a preparare il concorso, una tour di force, tra scritti e orali, con la sua ultima prova sostenuta a luglio del 2022, il 5 del mese, nella sessione pomeridiana, a distanza di tre anni dal bando, con ritardi legati anche alla stagione del covid. Osipova non demorde, supera tutte le insidie, la prova preliminare, quella dattilografica, infine le prove orali e tecniche, rispondendo anche a “10 quesiti inerenti la storia d’Italia dal 1861 ad oggi”, a “10 quesiti riguardanti la Costituzione Italiana” e traducendo “in italiano, senza l’ausilio del vocabolario, uno o più testi in lingua inglese”, come recita il regolamento.
Ora Irina Osipova sta per prendere servizio in Senato, grazie alla vittoria al concorso che l’ha vista primeggiare, superando la concorrenza di ben 12mila candidati. Una delle persone “oggettivamente selezionate”, come sottolinea chi ha avuto modo di esaminare i candidati a Palazzo Madama. “Hanno superato tutti un concorso di alto livello, con prove davvero difficili”, aggiungono dalla Commissione che ha promosso la russa Osipova e gli altri 123 colleghi ‘coadiutori’.
(da agenzie)

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CHE FARA ‘GNAZIO? DECISIVE LE CHAT TRA IGNAZIO LA RUSSA E SUO FIGLIO LEONARDO APACHE, ACCUSATO DI AVER VIOLENTATO UNA RAGAZZA INCONTRATA IN DISCOTECA A MILANO

Settembre 8th, 2023 Riccardo Fucile

IL LEGALE DELLA PRESUNTA VITTIMA CHIEDE ALLA PROCURA DI MILANO DI ESTRARRE I DATI DAL TELEFONINO DEL GIOVANE. MA SERVE L’AUTORIZZAZIONE DEL SENATO… IL PADRE DELLA RAGAZZA: “SE NON TEME NULLA, IL PRESIDENTE DOVREBBE INVITARE LA GIUNTA A DARE L’OK”

Per capire cosa è accaduto a casa del Presidente del Senato la notte il 19 maggio vanno acquisite le chat e i messaggi tra Ignazio La Russa e suo figlio Leonardo, accusato di aver violentato lì una ragazza incontrata in discoteca a Milano. Con un’istanza, il legale della ragazza invita la Procura di Milano a estrarre i dati dal telefonino del giovane e a depositarli nell’inchiesta, ma questo può avvenire solo con l’autorizzazione del Senato.«Se non teme nulla, il presidente La Russa non dovrebbe avere problemi a invitare la giunta a dare l’autorizzazione in modo da dissolvere i dubbi», afferma il padre della ragazza mentre è cominciata l’estrazione di chat, sms, video e ogni altro dato attraverso parole chiave alla presenza dei legali di La Russa jr e di Tommy Gilardoni, il dj 24 enne suo amico e anche lui indagato.
Al momento il pm Rosaria Stagnaro, l’aggiunto Letizia Mannella e il Procuratore Marcello Viola hanno deciso di escludere l’esame dei messaggi tra il ragazzo e il padre perché protetti dall’immunità parlamentare del senatore La Russa.
La Procura valuterà la possibilità di chiedere l’autorizzazione al Senato, se necessario. Quando più di un mese dopo la presunta violenza la ragazza fece denuncia, Ignazio La Russa disse di avere «a lungo interrogato» Leonardo giungendo alla «certezza» che non aveva «compiuto alcun atto penalmente rilevante»
Una «sua idea derivata da una conversazione con suo figlio», afferma il padre della presunta vittima chiedendo di verificare se ci sono state altre conversazioni e invitando «da padre a padre» il presidente a «collaborare affinché possa essere ricostruita la vicenda ed emerga la verità».
(da Corriere della Sera)

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INTERVISTA A ROMANO PRODI: “UN PREMIERATO DEL GENERE È ROBA DA STATO AUTORITARIO”

Settembre 8th, 2023 Riccardo Fucile

“SE NON GARANTIAMO UN SALARIO MINIMO DI SEI EURO NETTI ALL’ORA SIAMO UN PAESE CHE DEVE VERGOGNARSI DI SE STESSO”… “RENZI? NON FA PARTE DEL CENTROSINISTRA”… “STIAMO ANDANDO VERSO UN LIVELLO DI DEFICIT CHE ALTRO CHE PATTO DI STABILITÀ. STIAMO ESAGERANDO”

Il governo è alle prese con la difficoltà della manovra. Una delle speranze è che l’Europa non torni alle vecchie regole del patto di stabilità. È giusto cambino radicalmente?
«Durante la mia presidenza della Commissione europea ho avuto problemi per aver definito il patto di stabilità stupido, perché poco flessibile. Ma stiamo andando verso un livello di deficit che altro che patto di stabilità! Dobbiamo fare un salto come quello di Gianmarco Tamberi ai mondiali per farcela. Ci stiamo allontanando dalla logica dei parametri che servono a lavorare insieme. Stiamo esagerando e non è che si possa dare la colpa al nostro commissario».
Secondo il vicepremier Salvini il commissario Gentiloni lavora contro il suo Paese. Lo ritiene credibile?
«Il leader della Lega strumentalizza a uso politico qualsiasi cosa gli sembra possa essere gradita al palato di chi deve ingoiare le sue parole, ma dimentica due cose: nessuno può accusare il nostro commissario di non essere attento agli interessi degli italiani e di non prendere in considerazione il nostro punto di vista. Allo stesso tempo, un commissario giura fedeltà all’Europa, non è un avvocato prezzolato del governo. Gentiloni dev’essere un serio arbitro e come tale si sta comportando. Se non fosse così avrebbe tutti contro e non sarebbe certo questo l’interesse dell’Italia. Ma poi le pare si possa considerare Gentiloni squilibrato?».
L’uscita di Salvini rivela il persistente scetticismo della destra nei confronti delle istituzioni europee?
«È quella che si definirebbe un’uscita di copertura. Di fronte a una situazione di difficile controllo, intanto si dà un calcio sugli stinchi all’arbitro».
Ha ragione Draghi, senza una maggiore sovranità condivisa, senza un rafforzamento del centro mentre la periferia si allarga, l’Europa non può reggere?
«Le tesi di Draghi sono le fondamentali tesi di sopravvivenza dell’Europa, piene di serietà e buon senso. Se torniamo alla “non condivisione” è inutile credere ancora nell’Europa. Aggiungo che bisogna presto, presto, presto arrivare a una riforma sostanziale del modo di procedere nell’Ue. E su alcuni temi fondamentali, come sicurezza e politica estera, lavorare con la maggioranza qualificata. È tragico pensare come ormai nessuno consideri più l’Europa in nessuna delle grandi controversie internazionali. Nessuno la considera attrice di una pace possibile in Ucraina. Né un arbitro rispetto alla frattura tra Brics e G7. Purtroppo è considerata una realtà in decadenza».
Secondo lei c’è la speranza che qualcuno, magari dalle parti di Francia e Germania, ascolti questo tipo di appelli?
«Ormai siamo in fase preelettorale e sono molto pessimista, perché sta diventando interesse generale, per riprodurre gli attuali equilibri nel dopo elezioni, fare il meno possibile. Potrebbe agire Macron, ma è in una situazione di estrema difficoltà interna. La coalizione tedesca ha troppi punti di divergenza e si dedica soprattutto ad una azione di mediazione. Non parliamo dell’Italia che in materia di politica europea deve ancora decidere “se andare a messa o stare a casa”».
Siamo destinati a vedere l’Europa andare sempre più a destra o quel che è successo in Spagna dimostra che può nascere un argine?
«Il problema è ripensare la politica. In Europa abbiamo una separazione psicologica oltre che politica tra la parte urbana e la parte rurale. In Italia potremmo definirle la parte del centro e quella della periferia, non necessariamente rurale. Noi siamo portati a pensare che la sola differenza rilevante sia quella tra ricchi e poveri. Differenza importantissima, ma non sufficiente. Faccio un esempio emiliano: il voto del Pd domina fino a 4 chilometri a sud e 4 chilometri a nord della via Emilia, ma perde in città ricchissime come Carpi e Mirandola. La tesi dice: attenzione, la sinistra non ha saputo unire le due Italie. Come in Francia, anche nel nostro Paese la protesta di chi vuole il cambiamento nell’Italia periferica prende una direzione diversa rispetto a chi esprime le stesse esigenze nelle aree centrali. Il riformismo diviso non può mai vincere».
I cosiddetti riformisti vanno su due linee totalmente diverse a seconda che si sentano appartenere al nucleo centrale della società e al nucleo periferico. E invece, quel che serve è una grande ricomposizione che si compie, semplicemente, applicando la democrazia. Peccato che ormai i partiti siano finti».
In che senso finti?
«Non c’è più la gente, parlano i dirigenti fra di loro. […] Se la sinistra, se i riformisti, vogliono riprendere un ruolo, devono rimpastare l’Italia. Usando non più l’autobus, ma la rete con appelli a centinaia di migliaia di persone per discutere e poi fare sintesi. Se fanno questo, recuperano il Paese».
Sembra stia dando i compiti per casa, ma non è sicuro ci sia qualcuno in grado di svolgerli.
«Gli scontenti si dividono tra gli scontenti della periferia e quelli del centro. L’Italia è molto più periferia che centro e quindi è chiaro che se la sinistra non rimpasta le istanze, la destra non potrà che prevalere.Ho in mente uno strano meccanismo. Prendere le 15 parole di cui discutiamo a tavola, droga disoccupazione pace salari e così via. Quindici parole che rappresentano le ansie di tutti. Le fai discutere in rete da persone sagge, anche non di partito. Una parola alla volta, ogni settimana. Il sabato il segretario va in una città simbolica e, in presenza, apre la discussione. Quindici settimane dopo hai pronto lo schema di programma. Questa è la democrazia, sentire il popolo».
Perché in mancanza di questo “rimpasto”, le ricette di destra suonano più convincenti?
«La criminalizzazione, i blitz, sono misure occasionali che servono a colpire l’opinione pubblica. Quando invece si tratta di fare un cambiamento di sistema, come il salario minimo, la destra arretra».
Almeno su questo il centrosinistra si è unito. A parte Renzi.
«Renzi non fa parte del centrosinistra: lui stesso si è chiamato fuori. Sul salario minimo ho letto tutti, giuristi, sindacati e faccio un ragionamento molto semplice: se noi non garantiamo sei euro netti all’ora a chi lavora, perché questo sono i 9 euro lordi, siamo un Paese che deve vergognarsi di se stesso. Siamo al di sotto del minimo vitale per una persona che deve vivere. Non tiriamo fuori finezze giuridiche o interessi particolari. Limitiamoci a constatare che con meno di così si muore».
A proposito di Renzi, che è pronto ad appoggiarla, la riforma costituzionale su cui è al lavoro il governo è stata definita da Enzo Cheli su questo giornale eversiva.
«La proposta di premierato assoluto radicale fatta in questi giorni è al di fuori del sistema democratico parlamentare e di ogni ricerca di equilibrio politico. Quel che ha detto Cheli è Vangelo […]. Il Parlamento che se vota contro il governo decade, ma ci rendiamo conto? Il suicidio delle Camere come soluzione politica. Un premierato del genere è roba da stato autoritario perché significherebbe che il Parlamento di fatto non esiste più».
Per paradosso, nel momento in cui pensavamo che per quel che ha fatto la Russia sarebbe diventata una potenza paria nel mondo, i Brics di cui fa parte si espandono. E di conseguenza, sebbene siano composti da Paesi molto diversi, si rafforzano. Nel mondo stanno avanzando i regimi e retrocedendo le democrazie. Come si contrasta uno scenario di questo tipo?
«C’è un arretramento sistemico delle democrazie perché è lo “spirito democratico” a essersi indebolito. Lo dico da economista: quando non si fa neanche più l’antitrust con coloro che dominano nel mondo, le grandi multinazionali, è perché non c’è la forza politica per farlo. E questo fa sì che le democrazie adagio adagio cambino natura, perché gli interessi materiali prevalgono su tutto. Quando in Cina, che è un sistema autoritario che certo a noi non piace, Xi Jinping proibisce le scommesse in rete perché gli adolescenti ne sono vittime, noi che facciamo? Nel nostro occidente i giocatori di football hanno scritto sulla maglia: “Bet, bet, bet”. Abbiamo perso il senso di cosa dobbiamo fare nell’interesse comune. Affrontiamo i problemi che angosciano i genitori o aderiamo ai desideri dei giganti dell’economia? Lo stesso presidente cinese spezza in due Ali Baba perché è troppo grande, come noi 30 anni fa dividevamo la AT&T e la stessa Ibm. Il nostro obiettivo è la democrazia o la plutocrazia?».
Un ex premier come lei, Giuliano Amato, ha parlato di uno dei misteri d’Italia, la strage di Ustica, dicendo di credere che a colpire il Dc9 sia stata la Francia con la complicità e la copertura dei Paesi Nato attraverso i servizi segreti. Cosa pensa di questa storia?
«Credo che Amato pensi che chi è stato reticente per tanti anni possa oggi trovarsi in una posizione diversa, e possa quindi parlare. Per ora, nell’intervista, non sono emersi nuovi elementi. Mi auguro che il suo tentativo possa produrre qualche risultato».
(da La Stampa)

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TRAVAGLIO FULMINA IL GENERALE ROBERTO VANNACCI: “L’HANNO TRASFORMATO IN UN INCROCIO FRA LA PIZIA DI DELFI, NOSTRADAMUS, DRAGHI E BRIAN DI NAZARETH. LE SUE ESTERNAZIONI SPAZIANO SU TUTTI I TEMI DELLO SCIBILE

Settembre 8th, 2023 Riccardo Fucile

IL GENERALE, DOPO LA PUBBLICAZIONE DEL LIBRO “IL MONDO AL CONTRARIO”, È DIVENTATO IL NUOVO PREZZEMOLINO EDITORIAL-TELEVISIVO

Ci vorrebbe la signorina Silvani, musa di Fantozzi, per commentare le quotidiane esternazioni del generale Vannacci, che spaziano su tutti i temi dello scibile, anche perché i giornalisti (si fa per dire) lo interpellano su qualunque evento dell’orbe terracqueo con l’aria devota di chi consulta un oracolo, trasformandolo in un incrocio fra la Pizia di Delfi, Nostradamus, Draghi e Brian di Nazareth.
Nel suo famoso libro (ah, anche scrittore!), il Vannacci ci aveva già illuminati sui tratti della pura razza italica (ah, anche etnologo!), l’anormalità dei gay (ah, anche sessuologo!), la devianza dei vegani (ah, anche dietologo!), il sangue di Enea, Romolo, Cesare, Dante, Fibonacci, Leonardo, Michelangelo, Galileo, Mazzini, Garibaldi e altri nelle sue vene (ah, anche storico ed ematologo!), la separazione fra bagni maschili e femminili onde evitare “batacchi” nei secondi (ah, anche igienista e cessologo!), il diritto di scannare chiunque si avvicini a casa tua (ah, anche criminologo!), nonché contro gli asili nido (ah, anche neonatologo!), la “lingua asessuata” (ah, anche linguista!)
Ma alcuni rami della scienza restavano colpevolmente fuori dal suo raggio d’azione. Così l’Adnkronos gli ha chiesto di Paola Egonu che lascia la Nazionale di volley e lui non s’è sottratto: “Se ha deciso così avrà le sue ragioni. La meritocrazia è il giusto criterio” (ah, anche commissario tecnico!).
Folgorati da tanta originalità, l’han subito invitato a Fuori dal coro per auscultarlo sui migranti e neppure lì ha deluso le attese: “Chi ha voluto evitare l’immigrazione l’ha evitata” e ha citato il Giappone e l’Australia, che sono isole e non affacciano sull’Africa, ma fa niente (ah, anche sociologo delle migrazioni!).
Ora sarebbe terribile se la solita censura lo silenziasse, orbandoci di una competenza così enciclopedica. Vogliamo Vannacci in giuria allo Strega e al Campiello (dopo averli vinti, ovvio), a Miss Italia, a Sanremo, a X-Factor e pure a Castrocaro. Vannacci che svela i segreti di Ustica (senza offesa per Amato), di Bologna e del delitto dell’Olgiata.
E soprattutto Vannacci che invita la signorina Silvani a una romantica colazione da “Gigi il Troione” declamando La canzona di Bacco di Lorenzo il Magnifico, mentre lei sputa nel mascara e commenta trasognata: “Ah, anche poeta”
Marco Travaglio
(da il Fatto quotidiano)

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