ALFANO: “FORZA ITALIA, SOLO RABBIA”
DECADENZA, IL SENATO CONFERMA LA DATA DEL 27 NOVEMBRE MA BERLUSCONI SCATENA L’OFFENSIVA
«Non siamo entrati in Forza Italia perchè è diventato il partito della rabbia». Angelino Alfano parla della scissione e del clima che ormai le colombe del Pdl respiravano sotto lo stesso tetto berlusconiano.
Un partito «pieno di rammarico, estremista, nostalgico. Noi invece guardiamo al futuro». Il vicepremier, ieri sera nel salotto di Bruno Vespa, torna a puntare il dito contro la voglia di Berlusconi di far cadere il governo in risposta al voto di decadenza, che intanto è stato confermato al Senato per il 27 novembre.
«Noi riteniamo profondamente ingiusta la decadenza – dice Alfano – ma la sanzione da operare non è far cadere il governo, sarebbe un torto all’Italia e agli italiani».
Ma Berlusconi e i suoi lanciano la controffensiva, e avrebbero quattro mozioni pronte da presentare in aula per far saltare il voto: aprendo una nuova bagarre sulla richiesta di voto segreto e puntando a far slittare i tempi della decisione.
«Se il Pd vota la decadenza – insiste Brunetta – e il governo non mantiene gli impegni economici, noi andiamo all’opposizione ».
Ma Enrico Letta saluta con soddisfazione la nascita del Nuovo Centrodestra, e spiega: «Il governo sarà più stabile perchè ora la situazione è chiara e le persone possono assumersi le responsabilità ».
La macchina del nuovo partito ormai è avviata, i gruppi parlamentari del Ndc hanno i presidenti pro-tempore: Enrico Costa alla Camera e Laura Bianconi al Senato.
Il governo si sente dunque rafforzato dalla scissione, e Alfano non vede un rischio Renzi perchè «si comporterebbe come D’Alema e Veltroni che come primo atto liberatorio hanno fatto cadere i governi della loro parte».
Berlusconi, a Villa Gernetto, dove ha incontrato alcuni giovani, ripete che se il Pd voterà la sua decadenza «non si potrà continuare a lavorare a braccetto con chi mi vuole far fuori». E dà mandato di scatenare la controffensiva con un pacchetto di mozioni da presentare in aula.
A cominciare da Maurizio Gasparri, che ha pronto un dossier che chiede un accertamento sulle «gravi irregolarità avvenute nella Camera di Consiglio della Giunta delle elezioni».
Ma la guerra parlamentare di Forza Italia prevede anche una manifestazione e soprattutto una nuova richiesta di voto segreto, nel tentativo di prendere tempo e far slittare la decisione, in attesa delle “carte segrete” che nei desideri del Cavaliere dovrebbero rimettere in discussione la sentenza di condanna
Nel caso di decadenza comunque Berlusconi riceverà un assegno di fine mandato di 180 mila euro, secondo quel che ha denunciato la capogruppo del Movimento 5Stelle. «Dopo una sentenza definitiva per frode fiscale — protesta Paola Taverna — il Senato dovrà pure indennizzarlo: sarebbe uno scandalo ed una beffa inaccettabile».
I grillini chiedono al presidente di Palazzo Madama di intervenire.
Umberto Rosso
(da “La Repubblica“)
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