ALLUVIONE DI GENOVA: LA “INTERDETTA” ECO-GE DI MAMONE ALL’OPERA SULLE STRADE NEL SILENZIO DELLE AUTORITA’
NONOSTANTE LE DICHIARAZIONI RESE DAL PREFETTO ALLA COMMISSIONE ANTIMAFIA LA DITTA DI MAMONE E’ UNA DELLE PRINCIPALI DITTE IMPEGNATE PER L’EMERGENZA SU MANDATO DEGLI ENTI LOCALI… SONO GLI STESSI MAMONE CHE ERANO STATI RICEVUTI DA NAN NELLA SEDE DI FLI GENOVA
Il Prefetto di Genova, Musolino, uno dei maggiori esperti di contrasto alle mafie, nel luglio 2010 ha promosso un interdizione atipica antimafia, come ricordavamo nei giorni scorsi, per la ECO-GE.
Gli Enti locali e le loro società , così come – ad esempio – anche il Commissario per la Bonifica dell’Acna di Cengio, hanno ignorato categoricamente tale provvedimento. Così i lavori all’ACNA sono proseguiti ed in corso; così hanno avuto incarico dalla “Fiera di Genova” per allestimento e smantellamento di Euroflora; così hanno il grosso dei subappalti per i lavori della nuova strada di Cornigliano commissionati dalla Sviluppo Genova; così come sono stati chiamati, nell’ottobre 2010, dall’AMIU (al 100% del Comune di Genova) per i lavori di somma urgenza relativi all’alluvione di Sestri Ponente.
Non solo, ma questi esempi ci bastano per rendere l’idea di quanto quell’interdizione all’ECO-GE sia stata totalmente ignorata.
Il Prefetto Musolino durante la “missione” a Genova della Commissione Parlamentare Antimafia, come ha ricordato anche “Il Secolo XIX”, è tornato sulla questione.
In tale sede ufficiale ha ricordato chi sono i Mamone e ricordato del provvedimento adottato dalla Prefettura. Si legge nella Relazione:
“L’instaurazione di rapporti di parentela o “comparaggio” tra gli appartenenti alle diverse cosche, attraverso matrimoni, battesimi, comunioni o cresime, considerati strumento utile a rinsaldare i legami tra le famiglie, ha ingenerato vincoli di non belligeranza a garanzia del sodalizio criminale.
A tal fine si rammenta come, nel comprensorio ligure, tal Silvio Crisino (indicato dai collaboratori di giustizia quale banchiere delle cosche calabresi operanti in Liguria), sia divenuto cognato di Luigi Mamone, mentre i Fazzari risultano apparentati con i Gullace, a loro volta padrini dei giovani Mamone, con cui sono legati da vincoli familiari anche i Raso”.
In annotazione al Luigi Mamone si legge, sempre nella Relazione alla Commissione:
“La famiglia Mamone, di origini calabresi, è proprietaria di una nota e avviata impresa locale impegnata nelle bonifiche ambientali. A seguito di un approfondimento della DIA quest’Ufficio ha emesso nel 2010 una certificazione “atipica” nei confronti di Gino Mamone figlio del succitato Luigi”.
Nella stessa Relazione in riferimento alle misure preventive contro la ‘ndrangheta si legge anche:
“… come già detto, in Liguria tendono a mantenere un profilo molto basso ed a evitare più plateali manifestazioni, probabilmente per non compromettere il clima di tranquillità che è funzionale alla loro progressiva infiltrazione nella società e nell’economia legale.
Gli stessi episodi criminali che, di volta in volta, si devono registrare finivano spesso per essere letti singolarmente e ricondotti, perciò, a fatti di criminalità comune.
A riprova di quanto detto, basti pensare al ridotto numero di misure di prevenzione sia patrimoniale che personale (sorveglianza speciale) applicate nell’ultimo decennio a livello regionale, peraltro, per lo più riconducibili a fenomeni di criminalità comune.
Sebbene non ancora comprovato da specifiche evidenze giudiziarie, si percepiva, però, la sussistenza di una realtà criminale nei confronti della quale si poneva la necessità di elevare il livello di attenzione, specie in chiave preventiva”.
Ed a precisazione si legge: “In tal senso sul fronte dell’attivazione delle tutele antimafia, quest’Ufficio avrebbe, come già detto, emesso di lì a poco, una certificazione “atipica” nei confronti di Gino Mamone, noto imprenditore calabrese, titolare di una avviata attività di bonifiche ambientali”.
Ma nuovamente l’allarme e la misura preventiva in merito alla ECO-GE dei Mamone è stata sistematicamente ignorata dagli Enti Locali…
Sono giorni che la solleviamo nel “silenzio”, perchè pare che nessuno voglia affrontare la questione.
Infatti la ECO-GE è impegnata nei lavori di somma urgenza per l’emergenza alluvione a Genova proprio in questi giorni. I loro mezzi sono a San Fruttuoso (Via G.Torti, Via Filippo Casoni, Piazza Manzoni/Corso Galliera) a Marassi (Corso Sardegna), a Quezzi (Via Fereggiano), a Staglieno (Piazzale Adriatico) ed alla Foce (nell’area di Piazzale Kennedy ove vengono raccolti i detriti ed il fango che poi sui camion vengono portati altrove).
In via Fereggiano abbiamo incontrato un giornalista di una testata locale e gli abbiamo fatto notare quei mezzi all’opera nonostante il provvedimento del Prefetto, ci ha risposto che magari lavorano gratis.
Poi abbiamo incontrato un consigliere comunale del Pdl che ci ha detto che non sapeva che vi fosse stato il provvedimento del Prefetto.
Poi abbiamo incontrato l’assessore regionale al bilancio che prima ci ha risposto “in una situazione di emergenza….” ed alla nostra replica “proprio a partire dall’emergenza questi soggetti non dovrebbero esserci” ha risposto “su questo sono d’accordo con voi” e quindi gli abbiamo detto: “allora fai qualcosa!”
Ma nel frattempo quei mezzi della ECO-GE continuano ad operare… e nessuno a parte noi osa sollevare la questione.
(dalla “Casa della legalità “, Ufficio di Presidenza)
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